Balie moderne: il latte di mamma si trova sul Web

L’idea all’origine era delle più nobili e riprendeva, in versione moderna, quello che si faceva ai tempi delle nostre nonne, quando tra mamme c’era molta solidarietà e ci si aiutava a vicenda. Se una non aveva latte e un’altra ne aveva in abbondanza quest’ultima allattava anche i bambini dell’amica. Insomma faceva da balia.
Ma allora c’era la guerra, si pativa la fame e senza latte materno i bambini difficilmente riuscivano a sopravvivere. Ora invece, per fortuna, le condizioni sono cambiate. Chi non ha latte a sufficienza può ricorrere senza problemi a quello artificiale.

Eppure negli Usa, dove l’allattamento materno è quasi una ‘mission’, ha preso piede uno strano trend: le balie sul web.
Proprio così. Sono nate diverse community su Facebook e su altri social network dove ci si incontra per trovare latte materno o per offrire il proprio, quando madre natura abbonda, ad altre donne meno fortunate. Continua a leggere



Il parto, un dolore che si dimentica?

Su questo tema mi piacerebbe proprio sapere la vostra opinione. La domanda è la seguente: i dolori del parto si dimenticano?

Prima di diventare mamma avevo il terrore del parto. O meglio di quel che avrei provato. Vista la mia soglia del dolore molto bassa temevo di non riuscire a sopportare tanto male.
Proprio per questo avevo preso tutte le informazioni necessarie per fare l’epidurale e avevo scelto l’ospedale con l’anestesista presente 24 ore al giorno.

Ma per quanto mi sforzassi non riuscivo ad immaginare la tipologia del dolore. Quando chiedevo alle mie amiche già mamme a che cosa si potesse paragonare il parto alcune mi rispondevano alle coliche renali, tutte le altre, invece, mi dicevano che non si potevano fare paragoni.

Eppure in tante avevano già due o più figli. Per questo tra me e me pensavo: se fosse davvero così mostruosamente doloroso si sarebbero fermate tutte al primo figlio. Se sono andate avanti è perché… si può fare.

Non ti preoccupare, mi sentivo dire, “I dolori del parto si dimenticano”. Continua a leggere



Come si organizza un Battesimo?

Come si organizza un Battesimo?
Aprile, maggio e giugno sono i mesi più gettonati per Comunioni, Cresime e anche Battesimi.
Il giorno di Pasqua, in particolare, è quello che va per la maggiore per il Battesimo dei piccoli.
Ma come si organizza un evento così?
Inviti, bomboniere, vestiti, torte, ristoranti, regali, addobbi floreali.
Tanto stress?
La redazione di Verissimo ha intervistato una giovane “event planner” milanese, Diana Da Ros che sull’argomento ha le idee molto chiare: “Organizzare un battesimo è, per certi aspetti, molto simile all’organizzare un matrimonio. Bisogna però ricordarsi di non esagerare”, ha detto la event planner. Continua a leggere



Quando il ragazzino si vergogna dei genitori…

Eccoci all’appuntamento con Tata Simona ospite, come sempre, di Silvia Toffanin a Verissimo. Anche questa volta i temi affrontati sono stati diversi e sempre interessanti.
Partiamo dal primo: il bambino che a 11 anni si vergogna dei genitori in pubblico. Che fare?
Secondo la Tata i genitori devono rispettare questo momento di crescita del bambino. Sta iniziando il periodo dell’adolescenza e le moine in pubblico non sono più tanto apprezzate dai ragazzini.
I genitori devono cercare di creare momenti di complicità e di dialogo all’interno delle mura domestiche. E’ fondamentale perché se un giorno il figlio avrà delle problematiche più importanti da affrontare saprà dove trovare i consigli di mamma e papà. Continua a leggere



La maternità raddoppia lo stress sul lavoro

La maternità raddoppia lo stress sul lavoro.
In generale la sindrome da “stress lavoro-correlato” colpisce un lavoratore su quattro, ma l’indice raddoppia non solo tra le donne in maternità, ma anche tra i loro colleghi d’ufficio a causa delle mancate sostituzioni.
Insomma quello che, teoricamente, dovrebbe essere il momento di vita più bello della donna, se la persona in questione è una donna che lavora, si può trasformare in un periodo difficile e carico di ansia non solo per la futura mamma, ma anche per coloro che lavorano con lei.

I motivi? Per la gestante c’è la preoccupazione della ricollocazione dopo il parto e le possibili tensioni legate all’aggravio di lavoro.
Per i colleghi c’è lo stress per la mancata sostituzione che di fatto aumenta la loro mole di lavoro per un periodo piuttosto lungo. Continua a leggere



Una mamma da guinnes…

Ci sono delle persone “patite” (e lasciatemi passare questo termine) per i guinness.
Ho visto gente che si è perforata la pelle con migliaia di piercing per entrare nel mitico librone. Altre che si sono tatuate ovunque, altre che si sono rifatte per intero, anche cambiando le proprie sembianze e trasformandosi in gatti, eccetera, eccetera.

Io, pur non essendo amante dei guinness, sto rischiando seriamente di farne parte.

Quante notti passate in bianco consecutivamente occorrono per entrare di diritto nel librone delle “mamme da guinness”?

Due settimane dite che potrebbero bastare? 😮
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Niente prima elementare, troppi stranieri

La polemica sui bimbi stranieri nelle scuole è piuttosto vecchiotta. E gli animi degli italiani, in genere, si dividono.
Parlando dell’argomento con amici e conoscenti ho notato una cosa: chi è direttamente coinvolto e ha dei bambini piccoli, spesso, si dice contrario, o comunque vorrebbe un tetto massimo di bambini stranieri nelle scuole inferiore all’attuale 30%. Chi invece non ha figli è quasi sempre favorevole all’integrazione tra razze!
Sarà un caso?

Comunque sia, la storia che vi propongo oggi mi sembra abbastanza singolare. Al centro delle cronache c’è ancora una volta la scuola elementare di via Paravia, a Milano, zona popolare di San Siro, ad alta concentrazione di extracomunitari.
L’istituto è già noto ai meneghini perché qualche anni fa era stato oggetto di discussione in quanto era una delle poche scuole elementari italiane con classi quasi interamente composte da figli di stranieri.

Ora è di nuovo al centro di polemiche perchè il prossimo anno scolastico non ci sarà nessuna prima: si sono iscritti 17 bambini, di cui 15 figli di immigrati e quindi non è stato raggiunto il numero minimo di 27. Continua a leggere



La casa è vicino all’autostrada? Il bambino potrebbe nascere prematuramente

Ogni tanto trovo delle agenzie che mi lasciano di stucco. Leggete questa: “le madri in attesa che vivono vicino alle autostrade hanno una maggiore probabilità di un parto prematuro”.

In tutta sincerità mai e poi mai avrei pensato che ci fosse un legame fra la concentrazione di strade principali, la casa di una donna incinta e le nascite premature.

Eppure è quanto rivela una nuova ricerca australiana dell’Istituto di Sanità e Innovazione Biomedica dell’Università di Tecnologia del Queensland, pubblicato sulla rivista Environmental Health.
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La famiglia perfetta? Con due figlie femmine!

Questa è bella: “La famiglia perfetta? Quella con due figlie!”
Ho letto l’articolo sul Tgcom e a momenti casco per terra.
E’ sempre stato il mio sogno avere due bambine. Sigh! La prima l’avrei chiamata Elena, la seconda forse Isabella. Chissa! E invece mi ritrovo con due maschiacci, che ovviamente adoro e amo alla follia (guai a chi me li tocca)!
Ma le femminucce…
Quando sono rimasta incinta già mi immaginavo a giocare con le bamboline, a pettinare i capelli lunghi, a fare le treccioline, le collanine di perline e a vedere Biancaneve e Cenerentola in tv. E invece gioco a pallone, costruisco le piste per i treni e per le macchinine e guardo Ben10, Gormiti e mostri simili.

Ovviamente sono contenta di fare le gare con il mio monello, di arrampicarmi come Spiderman ovunque e di far finta di avere i superpoteri. Ma questo studio inglese mette di nuovo il dito nella piaga.

Stando all’esito di questa ricerca, pubblicata sul sito per genitori “bounty.com”, la famiglia ideale è quella composta da mamma, papà e due bambine.

Insomma due femmine sono il passaporto per la felicità.
In tutti gli altri casi, aumentano i rischi di dispute e battibecchi, fino a raggiungere il picco con quattro ragazzine.
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I secondogeniti alla nascita pesano di più

Come vi ho anticipato ieri, sono nate le nuove tabelle di percentili per misurare i bebè italiani.
Una ricerca ha prodotto le prime carte antropometriche neonatali su base nazionale.
Dalla fotografia della popolazione alla nascita sono emersi due dati interessanti. Il primo è che non c’è nessuna differenza tra Nord e Sud. Il secondo dato è che i secondogeniti hanno un peso maggiore del 3% rispetto ai primi figli.
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