Quando il ragazzino si vergogna dei genitori…

Eccoci all’appuntamento con Tata Simona ospite, come sempre, di Silvia Toffanin a Verissimo. Anche questa volta i temi affrontati sono stati diversi e sempre interessanti.
Partiamo dal primo: il bambino che a 11 anni si vergogna dei genitori in pubblico. Che fare?
Secondo la Tata i genitori devono rispettare questo momento di crescita del bambino. Sta iniziando il periodo dell’adolescenza e le moine in pubblico non sono più tanto apprezzate dai ragazzini.
I genitori devono cercare di creare momenti di complicità e di dialogo all’interno delle mura domestiche. E’ fondamentale perché se un giorno il figlio avrà delle problematiche più importanti da affrontare saprà dove trovare i consigli di mamma e papà.

Altro tema: le bugie. Un bambino di 8 anni racconta frottole ai genitori inventando pagelle scolastiche e mentendo anche sul dove va al pomeriggio. Papà e mamma vorrebbero intervenire ma in modo diverso: lei con le maniere buone, lui in modo più severo. Che fare?
Secondo Tata Simona è giusto che in una famiglia i genitori abbiano un ruolo diverso. Va benissimo se il papà è più severo e la mamma più dolce e accondiscendente. Non va bene, invece, tollerare bugie di questa entità. Bisogna mettere dei paletti fermi e far capire ai bambini fino a che punto si possono spingere.

La tata ha parlato anche dell’inserimento dei bambini piccoli al nido e di come i genitori dovrebbero prepararli e di altro ancora.

Guarda il video di Tata Simona

3 risposte a “Quando il ragazzino si vergogna dei genitori…

  1. Mia figlia di 3 anni ne racconta diverse di bugie, più che altro sono cose inventate senza un obiettivo preciso, come potrebbe essere nascondere marachelle o altro. Ma ogni tanto mi dice ad es. che il gatto l’ha graffiata mentre io che sono lì ho visto benissimo che non le ha fatto nulla…diciamo un pò per attirare l’attenzione. Difatti capita quando magari torno a casa dal lavoro un pò più tardi. Comunque non mi preoccupo, mi piace abbia fantasia, anche se a volte è difficile capire se sta dicendo la verità o meno, anche se a dire il vero ultimamente ho notato che ha smesso di inventare queste storie.
    @Laura: concordo con te che i nostri figli debbano vivere la loro vita, dobbiamo sempre ricordarci che non sono una proiezione dei nostri “sogni di perfezione” ma sono piccoli umani che hanno il loro carattere ed i loro gusti..soprattutto, più li “costringiamo” e più ci sfuggono! Io dò a mia figlia delle regole che riguardano la buona educazione ma certo non le impongo di fare cose che non le interessano, i vestiti o altro solo per soddisfare chissà quale desiderio di “possesso”, perchè alla fine credo si tratti anche di questo. Concludo dicendo che anche io sono sempre stata abituata ad essere perfetta, soprattutto agli occhi degli altri, perchè così volevano i miei, pura e semplice apparenza. E di bugie ne ho raccontate a bizzeffe, proprio per far pensare ai miei che ero una brava bambina/ragazza mentre in realtà ne combinavo di tutti i colori. Ho vissuto male questa mio dover usare una doppia personalità e certo non agirò così nei confronti di mia figlia. Scusate se sono andata fuori tema, ma mi dovevo sfogare 😉

  2. Anche io da piccola di bugie ne ho dette poche. Mia mamma è sempre stata molto rigida. Mi ricordo che fin da piccolissima fino ai 14 anni non mi è stato mai permesso vestirmi come gli altri bambini, in jeans e maglietta, ma sempre con tailleur, oppure gonne, camicie e golfino. A scuola venivo presa sempre in giro e ho preso anche la mia dose di botte dai compagni, che mi vedevano come un ufo. Ho chiesto una giacca di jeans ma me ne è arrivata una tutta elaborata con pizzi, perline, pences che non aveva nulla a che vedere con quello che avrei voluto io.
    A 14 anni, con le piccole mancette, sono riuscita a prendermi i primi pantaloni. Li nascondevo nello zaino e mi cambiavo fuori. Quando mia madre mi ha vista è diventata una furia, per lei dovevo essere una bambolina e basta. Poi ovviamente sono cresciuta e non mi ha fermato più nessuno…da un eccesso all’altro, di gonne ne ho messe veramente poche dopo.
    Ora ho 40 anni e della bambolina di un tempo non mi è rimasto nulla. Amo vestirmi con jeans strappati, magliette shock, niente trucco o accessori da “donnina”, manco la borsa, e una marea di tatuaggi. Non metterei nulla che so potrebbe piacere a mia madre. Con mia figlia non farò lo stesso errore. Almeno lei voglio che possa vivere la sua vita e avere i propri gusti. Al momento non racconta bugie, non credo ce ne sia bisogno…

  3. Peccato nn aver visto sabato la tata, cmq io all’età di 11 e poco più, nn avevo vergogna delle moine di mia mamma (perchè a dir la verità ne faceva poche) però del suo rimprovero anzi delle sue urla. Ricordo che se eravamo in pubblico, supermercato, negozio ecc. e la facevo arrabbiare per qualcosa, basta che lei diceva smettila se no ti rimprovero…. ma URLANDO! e io al solo pensiero che altri avrebbe sentito la smettevo all’istante 🙂

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