Niente prima elementare, troppi stranieri

La polemica sui bimbi stranieri nelle scuole è piuttosto vecchiotta. E gli animi degli italiani, in genere, si dividono.
Parlando dell’argomento con amici e conoscenti ho notato una cosa: chi è direttamente coinvolto e ha dei bambini piccoli, spesso, si dice contrario, o comunque vorrebbe un tetto massimo di bambini stranieri nelle scuole inferiore all’attuale 30%. Chi invece non ha figli è quasi sempre favorevole all’integrazione tra razze!
Sarà un caso?

Comunque sia, la storia che vi propongo oggi mi sembra abbastanza singolare. Al centro delle cronache c’è ancora una volta la scuola elementare di via Paravia, a Milano, zona popolare di San Siro, ad alta concentrazione di extracomunitari.
L’istituto è già noto ai meneghini perché qualche anni fa era stato oggetto di discussione in quanto era una delle poche scuole elementari italiane con classi quasi interamente composte da figli di stranieri.

Ora è di nuovo al centro di polemiche perchè il prossimo anno scolastico non ci sarà nessuna prima: si sono iscritti 17 bambini, di cui 15 figli di immigrati e quindi non è stato raggiunto il numero minimo di 27.
 
L’emorragia degli italiani dalla scuola è cominciata anni fa e lentamente è calato anche il numero totale degli iscritti. Insomma nel quartiere i bambini ci sono, e sono anche tanti. Solo che gli italiani preferiscono iscriverli alle scuole private.

“Non stiamo parlando di alcun dimensionamento – ha precisato Mariolina Moioli Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali del Comune di Milano –  La decisione di non attivare la prima classe della Scuola di Via Paravia è stata presa dal Ministero attraverso i suoi uffici provinciali e risponde ai criteri espressi dalle ultime manovre finanziarie. Parlare di dimensionamento è fuori luogo, nessuno ha mai parlato di accorpare questa scuola con un’altra”.

E questi 15 bambini che si sono iscritti? Che fine fanno?

Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione su questo spinosissimo tema.

10 risposte a “Niente prima elementare, troppi stranieri

  1. No non lo sapevo ma ho voluto tutelare mia figlia. E’ inutile dire che bisogna integrarsi perche’ (e non credo di essere l’unica a pensarla cosi’) nel 90% dei casi sono famiglie disastrate e non voglio che mia figlia abbia a che fare con questa gente. Saro’ razzista ma se ne sentono troppe nei telegiornali quindi meglio prevenire che curare!

  2. Come molte avete già detto il problema non è affatto la discriminazione
    ma purtroppo i problemi didattici che gli insegnanti possono incontrare !
    Da mamma non ho alcuna obbiezione al fatto che ci siano stranieri in classe con mia figlia
    e da parte dei bambini/ragazzi non vi è alcun problema di integrazione;
    l’unico punto debole è appunto la difficoltà di un’insegnante nello svolgimento del programma,
    specialmente se i bimbi stranieri non conoscono nemmeno una parola
    di italiano o se vengono inseriti nella classe in corso d’anno.
    Per favorire sia stranieri ed italiani la scuola dovrebbe offrire (magari nel pomeriggio)
    un servizio di supporto e rafforzamento della lingua italiana per gli stranieri che
    ne necessitano. Mentre per gli italiani potrebbe offrire un servizio volto alla conoscenza
    e condivisione delle diverse culture.
    Invece la ministro Gelmini vuole ridurre i tempi della scuola, creare classi sempre più numerose
    e disomogenee, aumentare il precariato nel corpo insegnante e scaricare poi sulle famiglie le responsabilità educative e formatrici della scuola stessa

  3. Quando vivevamo nella periferia di Milano Sud al nido di mia figlia c’erano tantissimi bambini extracomunitari. Avevano in classe anche tanti bambolotti neri, forse per favorire l’integrazione. Ora va in una materna vicino al mio posto di lavoro per cui tanti sono figli di dipendenti (tutti italiani) e gli altri di residenti: la zona è una di quelle considerate “di lusso” per cui di stranieri ce ne sono ben pochi. Quest anno l’obiettivo delle prime classi è proprio l’integrazione con altre culture. Così a carnevale ad ogni sezione veniva assegnata un’area geografica. Mia figlia aveva l’Asia, per cui il loro vestito era il kimono (ovvero una maglia bianca grande tagliata in due ed una cinturina). Dovrebbe esserci anche un momento in cui faranno assaggiare anche cibi di altri paesi. Questa mi è sembrata un’idea molto carina per “iniziarli” all’integrazione.

  4. La mia preoccupazione è che, con tanti bambini stranieri in classe che in casa non parlano italiano, che spesso arrivano in prima elementare senza sapere una parola di italiano, i bimbi italiani ne risentano nell’apprendimento. Inevitabilmente le maestre rimangono indietro coi programmi, non riescono a farsi capire. io ho 30 anni e quando ero alle scuole medie (scuola pubblica) avevo un compagno che si era appena trasferito dal sud con la famiglia, non parlava una parola di italiano corretto, solo dialetto, per non farci rimanere indietro gli avevano dato l’insegnante di sostegno. Ora mi rendo conto che non è pensabile l’insegnante di sostegno x i bimbi extracomunitari, è vero anche che alcuni sono perfettamente integrati e capiscono bene la lingua (mio figlio ha 2 anni, va al nido e ha in classe 4 bimbi extracomunitari con famiglie perfettamente integrate e con un ottimo italiano), pretenderei però, come genitore, un’attenzione in più per non penalizzare l’apprendimento!

  5. mio figlio va all’asilo comunale e io sono contenta che abbia amici di tutte le razze e tutte le religioni…loro neanche le vedono le differenze se l’adulto non gliele fa notare e mette la malizia di cui loro fortunatamente sono privi… ciò non toglie che alle elementari possono verificarsi situazioni spiacevoli. Mi spiego: mia madre è insegnante elementare e l’anno scorso le è capitata una prima in cui su 20 bambini 11 erano stranieri…beh tre di loro non sapevano una parola di italiano… lei cercava di farsi capire a gesti…ha avuto tantissime difficoltà a portare avanti un programma didattico,tanto che molti genitori si sono lamentati che i loro bambini erano più indietro di altre classi…allora li ha invitati in classe ad assistere ad una lezione per far capire come era la situazione… si sono scusati, l’anno successivo molti hanno ritirato i bambini…lei ha cambiato scuola… non si può lavorare abbandonati a se stessi!

  6. nella classe di mia figlia, secondo anno di materna, mi sembra che di stranieri c’è ne siano uno o due, per cui pochi. quando andava al nido il migliore amichetto di mia figlia era Effrem, (nn so se si scrive così) però secondo me alle elementari dove i bambini stanno crescendo si notano, forse, le differenze tra italiani e stranieri, alcuni si integrano bene ma altri sono proprio indietro…..cmq nn so come mi comporterei se in classe di mia figlia il 90% fossero stranieri

  7. per marta l’hai iscritta alla scuola privata perchè già sapevi quanti stranieri c’erano nella classe di tua figlia?

  8. maria come dici tu è uno spinosissimo tema…vorrei capire qul’è il problema il fatto che una classe che è scomposta in buona parte da stranieri sia più lenta nell’apprendimento o solo che sono stranieri!!!….perchè se fosse la prima in parte mi sentirei preoccupata anche io ma se fosse per il secondo motivo lo trovo molto discriminante …..il migliore amico di mio figlio all’asilo è andrea ed è rumeno, la mamma con cui mi trovo meglio specialmente nel modo di educare e nella gestione del tempo libero dei bimbi è sempre la mamma di andrea, la mi esperienza è positiva basta trovare genitori intelligenti…

  9. Nelle scuole italiane ci sono sempre più extracomunitari perchè le donne italiane fanno meno figli, nella classe di mia figlia che frequenta la prima sono tanti i figli unici e parlando a volte con le loro mamme mi sento dire che il solo pensiero di avere altri figli le fa stare male perchè questo comporterebbe una privazione della loro libertà, a parte che non vogliono più avere a che fare con pannolini e biberon, quello che mi stupisce di più è che sono mamme casalinghe, potrei capirle se fossero mamme lavoratrici. Forse il mio è un caso a parte visto che di figli ne ho avuti ben 5 ma questo non mi è mai pesato io mi sono sempre dedicata a loro e non cambierei la mia scelta per nessuna cosa al mondo , e chi se ne frega se non posso uscire perchè magari stanno male o non dormire la notte perchè hanno bisogno di me, io li amo e loro hanno la priorità su tutto. Quindi non stupiamoci se poi nelle scuole prevalgono i bambini stranieri e cerchiamo di favorire l’integrazione, in fondo il mondo è bello perchè è vario

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