Parlare al bimbo nel pancione? Non serve a nulla!

Ogni giorno mi arrivano nella casella di posta elettronica tante e.mail di studi scientifici fatti su feti, bambini, adolescenti e riguardano gli argomenti più disparati. Purtroppo, anche se mi piacerebbe tanto, non ho il tempo per sottoporli tutti alla vostra attenzione.
Ma quando ho letto questa notizia ho sorriso e ho immaginato tutte le donne incinta con un bel Babypod intravaginale per far ascoltare la musica al nascituro… perché quando si dice che la musica arriva dall’interno… non si intende dal profondo dell’anima, ma dall’interno della vagina! 😉
Fantascienza? No. E’ tutto vero!  Secondo gli ultimissimi studi, cantare una ninna nanna al feto in pancia, fargli sentire la voce della mamma e del papà, raccontargli una fiaba non serve a nulla perché i feti riescono a malapena a sentire il rumore che proviene dall’esterno.
Insomma, parlare al piccolo quando è ancora nell’utero materno è un falso mito. Figuriamoci fargli ascoltare quel tintinnio costante del ciondolo della gravidanza. Non so se avete presente, sono quelle collane con una campanella appesa che dondola proprio sul pancione delle future mamme!
Future mamme, rassegnatevi, se volete far ascoltare la vostra voce al bimbo o quella del papà, o magari dargli le prime lezioni di lingua straniera non vi resta che inserire il Babypod nelle vostre parti intime.  Continua a leggere

I neonati sorridono per far felici mamma e papà

neonato
Opportunisti, levantini, compiacenti, furbetti scafati, istrionici…

Attribuireste mai tutti questi aggettivi a dei neonati?
Ma se vi dicessi che per alcuni atteggiamenti sono esattamente così?

Incredibile ma vero: a pochi mesi di vita sanno già bene come abbindolare mamma e papà, come farli impazzire di gioia usando con intelligenza e maestria l’unica “arma” di cui dispongono: il sorriso! Continua a leggere

Il corredino perfetto per mamma e bebè

La mia collega è incinta. E in questi ultimi mesi mi sono trovata più volte a confrontarmi con lei su “quello che serve alla piccolina”.
Mi sono resa conto di quanto la mia memoria sia a breve termine e di quanto siano in eterna e rapida evoluzione le mode. Sono passati solo 5 anni da quando è arrivato Luca, eppure tante cose le ho rimosse, alcune cose non si usano più e altre sono di gran moda.
Per esempio: nel mio corredino c’erano i body taglia 0-1 mese? Non me lo ricordo. Forse ho preso direttamente quelli 3 mesi.

Ora vanno di modissima le fasce porta bebè. Io l’ho usata con Luca. Ma ricordo che quando andavo a passeggio mi sentivo tutti gli occhi puntati addosso. Era strano vedere una mamma con il cucciolotto attaccato al corpo e stretto in una fascia.
Ora se ne vedono tantissime. E vi assicuro che la fascia è uno degli oggetti ai quali, tornassi indietro, non rinuncerei!
L’ho trovata utilissima e comodissima. E l’ho usata fino a poco fa!

E di esempi ne potrei fare a bizzeffe.

Qualche settimana fa da corredino-neonato.it mi è arrivata questa infografica con un articolo.

Ecco cosa consigliano: infografica-corredino-neonato

Io sinceramente, avendo allattato a lungo, alcune cose non le ho comprate, nè utilizzate. Non ho mai avuto lo sterilizzatore (quando serviva bollivo le cose). Non ho mai usato lo scaldabiberon, anche se per alcune mie amiche è stato un compagno d’avventura fino ai due anni del bambino ;). Non ho usato il tiralatte.

Altro discorso sulla giostrina per culla. Io avevo quella con il carrillon appeso. Lo sconsiglio a tutti. Il carrillon (che è pesante) potrebbe sganciarsi e cadere sul corpo del bambino (e vi assicuro che è successo ad una mia amica. Per fortuna il tutto  si è risolto con un ematoma sul braccio del piccolo, ma poteva andare molto peggio!). Ora ci sono le giostrine con il carrillon legato alla sponda del lettino e gli animaletti (pesciolini, pagliacci, api…) di stoffa che anche se cadono, non fanno male!

Manca, secondo me, in questa grafica il Walkie Talkie. A me lo hanno prestato quando è arrivato Luca e devo dire… un’altra vita!
Non dovevamo stare sempre in silenzio per sentire se il bimbo piangeva, ma anche stando in cucina con le porte chiuse, potevamo ascoltare anche i suoi respiri. Per una neomamma la serenità e la tranquillità è tutto!

Di seguito i consigli di corredino-neonato.it.

E se voi avete altro da aggiungere o consigliare… fatevi avanti 🙂

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Mamma o papà? No, la prima parola dei bebè sta diventando “tablet”

Altro che “ma… ma… ma… mamma” e “pa… pa.. pa… papà”.
Ora la prima parola pronunciata dai bambini sta diventando “tablet”. Almeno per i piccoli inglesi.
Nel Regno di Sua Maestà infatti un bambino su otto al posto dei classici mum o dad pronuncia la parola “tablet”. A riferirlo sono i genitori stessi, che interpellati per un sondaggio che ha coinvolto in totale 3.614 persone, in un caso su otto hanno lamentato di aver sentito per la prima volta la voce dei loro piccoli riferirsi chiaramente al device elettronico e non a loro. Continua a leggere

Quando togliere il pannolino?

pannolini_bimboBella domanda vero?
Io ho archiviato da poco questa pratica e devo dire che liberi da pannolini si vive molto meglio! 🙂
Ma mentre con Marco la fase dello spannolinamento è stata veloce e indolore perché il bambino era pronto per il grande passo. Con Luca è stata difficile e piuttosto lunga. A due anni e mezzo, secondo me, era ora di toglierlo, così approfittando dell’estate ho accelerato quelli che erano i suoi tempi. Esito: siamo andati avanti mesi e mesi tra pantaloni bagnati e infiniti cambi al giorno.
Di notte, invece, ha voluto tenerlo. E su questo l’ho accontentato. Ma ha continuato a mettere la mutandina speciale praticamente fino alla settimana scorsa. Poi da solo ha deciso che era ora di andare a letto come i grandi!
E finora, incrocio le dita, non ha mai bagnato il lettino!

Ma come si fa a capire quando è arrivato il momento di togliere il pannolino?
Affrontiamo questo argomento con la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli, anche lei alle prese con questa delicata fase con il suo bambino.

Vediamo cosa ci consiglia: Continua a leggere

Bambini sempre meno creativi, non sono più liberi di giocare

Vi sottopongo questa agenzia battuta dall’Ansa or ora:

I bambini hanno perso creatività perché sono meno liberi nel gioco rispetto ai loro genitori.
I piccoli del nuovo millennio sono impegnati in troppe attività strutturate dagli adulti; non possono giocare liberamente tra loro come si faceva una volta.

E’ quanto spiega in un’intervista lo psicologo Peter Gray del Boston College citando lo studio sul Creativity Research Journal di Kyung Hee Kim del College of William and Mary in Virginia che ha analizzato i punteggi totalizzati ad una serie di test per misurare la creatività (Test di Torrance sul pensiero creativo).

Kim documenta il costante declino della creatività nei bambini nelle ultime 2-3 decadi: iniziato tra 1984 e 1990, il declino è poi continuato senza posa.

I bimbi sono divenuti meno espressivi, meno energici, meno loquaci, carenti di senso dell’umorismo e immaginazione, meno non convenzionali e vitali e meno capaci di vedere le cose da una prospettiva differente. Tutti gli aspetti della loro creatività sono in forte crisi, anche il più importante, il cosiddetto indice di elaborazione creativa, che testa la capacità di partire da una certa idea e creare a qualcosa di nuovo”. Continua a leggere

I maschietti da piccoli amano le bambole

Quante volte abbiamo parlato di bambini maschi che amano giocare con la cucina, con le carrozzine e con le bambole?
E quante volte abbiamo detto: “Non c’è nulla di male, lasciamoli fare!”?

Ebbene adesso a darci ragione c’è anche una ricerca condotta da Paola Escudero della University of Western Sydney con la collaborazione della University of California che attesta che i bambini non nascono con preferenze di genere, ma le sviluppano quando crescono.
Anzi a dirla tutta, da piccolissimi e fino ai cinque mesi, i maschietti sono più attratti dalle bambole. Continua a leggere

Le felicità si eredita

Affrontare la vita con un sorriso non è solo un modo di dire, ma è anche genetica.
Vi piacerebbe vedere i vostri figli sempre sorridenti, ottimisti, positivi?
Un modo c’è: dovete esserlo voi prima di tutti.
Proprio così. Un nuovo studio, pubblicato su ‘Bioscience Hypotheses’, suggerisce infatti che i sentimenti e gli umori che proviamo nel corso della vita possono influenzare i nostri figli, fin da prima della nascita. Continua a leggere

Ma quanti pericoli ci sono in casa!

Chi pensa che la casa sia un luogo sicuro, si sbaglia di grosso.
Sembra incredibile, ma è dimostrato dai numeri e purtroppo dai fatti che gli incidenti domestici uccidono!

Tra spigoli, cadute in bagno, corrente elettrica, ferri da stiro e finestre, ogni anno, solo in Italia, si contano almeno 5mila vittime. Il 2%, ossia 100, hanno una età compresa tra i 0 e i 14 anni.
Non voglio fare terrorismo, ma è come dire che ogni tre giorni un bambino muore per incidente domestico. Molti di più quelli che si infortunano.
E’ quanto emerge dalle stime elaborate dal sistema Siniaca dell’Iss (Sistema informativo nazionale sugli incidenti in ambiente di civile abitazione).

Ma la cosa che mi ha più impressionato è che il 90% di questi incidenti è prevedibile ed evitabile.

Come?
L’Istituto per la Salute del Bambino e dell’Adolescente del Bambino Gesù ha predisposto un vademecum.

Ecco le regole che non dobbiamo mai perdere di vista: Continua a leggere