In ufficio le neomamme sono più produttive

Le donne con figli sul posto di lavoro sono più produttive. Riescono a gestire situazioni difficili e complesse in minor tempo e reagiscono con più tenacia allo stress. Tutto questo per l’azienda si traduce in un aumento del rendimento del 20%. Il dato arriva da una ricerca svolta dalla Kelly Service.
Posso sembrare ripetitiva, visto che sull’argomento ho scritto già altri post, ma è un concetto che mi piace sottolineare: noi mamme abbiamo una marcia in più. Continua a leggere

Un pomeriggio da ricordare: ho “perso” mio figlio alla fiera!

Mi piacerebbe iniziare questo pezzo dicendovi: “Ho sentito dire…”, oppure “Ad una conoscente di una mia amica è successo…”. E invece vi dico che da mamma ho vissuto una delle esperienze più brutte che si possano vivere (o almeno così mi è sembrato): “Ho perso mio figlio alla fiera di San Martino”. Anzi: “Abbiamo perso nostro figlio alla fiera”, visto che c’era anche mio marito.
Per fortuna in questa storia c’è un lieto fine, ma ho imparato una lezione. Una grande lezione che vorrei condividere con voi.

Sabato scorso abbiamo portato i bambini ad una manifestazione molto carina in un paese vicino al nostro. C’erano tutti gli animali da cortile: oche, galline, faraone, pecore, asini, cavalli, ecc. La mostra degli antichi mestieri, la sfilata dei trattori. Insomma tutte le cose che possono affascinare piccini, ma anche grandi.
Abbiamo assistito pure all’elezione della mucca più bella. (Inutile dirvi che mio marito mi ha invitata a partecipare, visto che allatto ancora, incoraggiandomi: “Vedrai… ti daranno il primo premio!”. Simpatico).

Ma è bastato un attimo, un solo attimo di distrazione e il bambino più grande (3 anni) non c’era più. Continua a leggere

La serata “sex and the city”

Qualche giorno fa sono andata a pranzo con due mie amiche, due splendide mamme. Ovviamente si parlava di ciò che combinano i nostri cuccioletti alla scuola materna, a casa, ecc. Insomma soliti, ma sempre divertenti discorsi tra “colleghe”. Ad un certo punto una di loro ci ha detto che in serata aveva un impegno con delle sue amiche. La serata libera “Sex and the city” (non per quello che Carrie Bradshaw and company combinano nella modaiola Manhattan del serial televisivo, ma perché era un’uscita per sole donne!)

L’ho guardata con occhi pieni di ammirazione. Cavolo, brava, lei ce l’ha fatta!

Una volta al mese si riuniscono e trascorrono una allegra e serena serata tra amiche. “E’ un modo per staccare la spina e ricaricarsi un po’, respirare aria diversa”. “Non è impossibile, basta organizzarsi un po’, mettere a letto i bambini e poi andare via. Non se ne accorgono neppure!” ci ha detto.

Mi sono complimentata di cuore con lei. A me mancano le forze pure per pensarci! Continua a leggere

Quattro regole contro l’obesità infantile

Negli ultimi tempi si parla tanto di obesità infantile. E non a caso. Complici i giochi sedentari (pc, videogiochi, tv) da un lato e le cattive abitudini alimentari dall’altro, nel nostro Belpaese sono sempre di più i bambini in sovrappeso.

Le iniziative, gli opuscoli informativi e le campagne di sensibilizzazione, anche nelle scuole, si stanno moltiplicando. Ma è a casa che dobbiamo prestare più attenzione.

Eppure bastano quattro semplici regole da rispettare quotidianamente per ridurre il rischio di obesità. Quattro azioni per la salute sintetizzabili nella formula 5-2-1-0. Continua a leggere

In casa mamme tuttofare e papà… per giocare

In casa alle mamme spetta il “dovere”, ai papà il “piacere”. E’ con questa frase cortissima che mi verrebbe da riassumere, senza fare ironia o suscitare polemiche, il rapporto dell’Istat pubblicato ieri.

Ed effettivamente, dati alla mano, la gran parte del lavoro di cura delle madri nei confronti dei bambini fino a 13 anni è rappresentato dal dar da mangiare, vestire, fare addormentare il bambino o semplicemente tenerlo d’occhio. Nel caso dei padri, invece, il tempo è soprattutto dedicato al gioco.

Snocciolando i numeri, l’istituto di statistica rivela che se la donna lavora resta a carico della madre il 65,8% del lavoro di cura nei confronti dei figli, contro il 75,6% se la madre non è occupata. Continua a leggere

Con i bambini quante risate!

I bambini non fanno gaffe, è vero, ma nella loro innocenza, ogni tanto hanno delle uscite a dir poco esilaranti.

La figlia della mia amica, 5 anni, tornando a casa dopo essere stata in chiesa dice alla madre: “Mamma, adesso ho capito chi è il ‘Re’, … ma ‘dentore‘ chi è?”.

Sempre in chiesa, il parroco legge: “Dal Vangelo secondo Matteo”. E, questa volta un amichetto di mia nipote dice: “E il primo chi è?”. Continua a leggere

La giornata delle mamme dura 27 ore!

Non è proprio una notizia dell’ultima ora, ma ogni volta che mi trovo a fare sette cose contemporaneamente (devo dire spesso!) mi torna in mente: noi donne, e soprattutto noi mamme, siamo talmente “multitasking” che riusciamo a trasformare una giornata di 24 ore in una da 27! Niente male no?

Senza tanti problemi, ha rivelato uno studio della Camera di Commercio di Milano, il gentil sesso riesce a svolgere simultaneamente diverse attività come vestirsi e cucinare ascoltando le notizie, oppure parlare al telefono e lavorare al computer, etc. Allungando di fatto una giornata di ben tre ore. Continua a leggere

Il momento più bello della giornata

Lo so, posso sembrare una mamma troppo “chioccia”, di quelle con la lacrima facile e l’ormone impazzito, e forse è così. Ma c’è un momento, uno solo, che si ripete ogni giorno e che mi rende particolarmente felice: il ritiro del bambino dal nido.

I “cuccioletti” sono tutti lì, uniti e seduti sulla panchina e aspettano di vedere noi mamme. E quando capiscono che siamo lì, fuori dalla porta ad aspettarli, cominciano a scalpitare.

I loro cuori battono veloci: “Sarà la mia?”. Continua a leggere

Ansia, stress e problemi respiratori: i rischi dei bambini che vanno a letto tardi

Lo sapevate che sono sempre di più i bambini che hanno un rapporto difficile con il sonno? Nelle famiglie moderne e in particolare in quelle di città, a causa dei ritmi di lavoro piuttosto assurdi dei genitori, si tende a far slittare l’orario della nanna dei piccoli che dormono sempre meno accumulando stress e ansie.

A lanciare l’allarme è Maria Pia Villa, direttore del centro del sonno dell’ospedale Sant’Andrea di Roma e coordinatrice del gruppo di studio di medicina del sonno della Società italiana di pediatria.
I genitori “non preparano adeguatamente i bambini al sonno. Al contrario, magari gli fanno vedere film paurosi, o li fanno assistere a discussioni. C’è molta disattenzione su questo”, dice. Continua a leggere