Il parto, un dolore che si dimentica?

Su questo tema mi piacerebbe proprio sapere la vostra opinione. La domanda è la seguente: i dolori del parto si dimenticano?

Prima di diventare mamma avevo il terrore del parto. O meglio di quel che avrei provato. Vista la mia soglia del dolore molto bassa temevo di non riuscire a sopportare tanto male.
Proprio per questo avevo preso tutte le informazioni necessarie per fare l’epidurale e avevo scelto l’ospedale con l’anestesista presente 24 ore al giorno.

Ma per quanto mi sforzassi non riuscivo ad immaginare la tipologia del dolore. Quando chiedevo alle mie amiche già mamme a che cosa si potesse paragonare il parto alcune mi rispondevano alle coliche renali, tutte le altre, invece, mi dicevano che non si potevano fare paragoni.

Eppure in tante avevano già due o più figli. Per questo tra me e me pensavo: se fosse davvero così mostruosamente doloroso si sarebbero fermate tutte al primo figlio. Se sono andate avanti è perché… si può fare.

Non ti preoccupare, mi sentivo dire, “I dolori del parto si dimenticano”. Continua a leggere



La maternità raddoppia lo stress sul lavoro

La maternità raddoppia lo stress sul lavoro.
In generale la sindrome da “stress lavoro-correlato” colpisce un lavoratore su quattro, ma l’indice raddoppia non solo tra le donne in maternità, ma anche tra i loro colleghi d’ufficio a causa delle mancate sostituzioni.
Insomma quello che, teoricamente, dovrebbe essere il momento di vita più bello della donna, se la persona in questione è una donna che lavora, si può trasformare in un periodo difficile e carico di ansia non solo per la futura mamma, ma anche per coloro che lavorano con lei.

I motivi? Per la gestante c’è la preoccupazione della ricollocazione dopo il parto e le possibili tensioni legate all’aggravio di lavoro.
Per i colleghi c’è lo stress per la mancata sostituzione che di fatto aumenta la loro mole di lavoro per un periodo piuttosto lungo. Continua a leggere



L’obesità in gravidanza? Mette a rischio la vita del bebè

Meglio dimagrire prima di pensare a un bebè, infatti l’obesità nella gestante aumenta il rischio di mortalità fetale e infantile fino quasi a raddoppiarlo.

Lo dimostra un vasto studio senza precedenti pubblicato sulla rivista Human Reproduction dall’equipe di Ruth Bell della Newcastle University in Gran Bretagna, che ha considerato in tutto l’esito di 40.932 gravidanze (non gemellari) nell’arco di due anni.

E’ importante che la donna arrivi con un peso non eccessivo al momento del concepimento, ma se questo non avviene la donna in sovrappeso dovrà mangiare in modo equilibrato e corretto in gravidanza senza pensare di dimagrire proprio durante la gestazione. Continua a leggere



In gravidanza il fumo passivo può provocare danni alla salute del bebè in arrivo

Questo è un tema che a molti dà fastidio. Ma io ugualmente di tanto in tanto lo ripropongo. Chissà, magari a qualcuno passerà il vizio. Ed io ne sarò strafelice. Sto parlando del fumo.
Tanto si è scritto e tanto si è detto su quanto male faccia la sigaretta allo stesso fumatore. Ma ognuno è artefice dei propri mali. Quindi…
Purtroppo però i danni ci sono anche per coloro che sono “costretti” a respirare passivamente quell’aria e che non si possono difendere: i bambini.
Ora è stato scoperto che il fumo passivo può nuocere anche alla salute dei nascituri.
Pare, infatti, che il fumo passivo incrementi il rischio di morte prima della nascita e di difetti congeniti al nascituro. Continua a leggere



In gravidanza in canto aiuta mamma e bebè

Cantare, in genere, fa bene all’umore. Cantare in gravidanza non solo mette allegria, ma migliora anche la salute della futura mamma e del bambino. Pensate che il canto rafforza il rapporto con il feto e migliora già nell’utero le capacità linguistiche del bambino. Non solo, l’uso della voce con vocalizzi permette alla donna anche di scaricare la tensione e di caricarsi di energia vitale generata dalle sue stesse vibrazioni canore. E allora che aspettate? Se avete un cucciolo in grembo date fiato alle corde. Avete tante buone ragioni per farlo!

Ne sono convinti negli ospedali di Chelsea e West London, a Londra, dove sono iniziati i corsi in classe per le future mamme. Continua a leggere



Gravidanza, i nove mesi più belli?

Con questo post rispondo a Valentina, una simpatica futura neo-mamma, che qualche giorno fa ci ha svelato di essere in dolce attesa e ci ha chiesto di raccontare la nostra esperienza di “ex pancione” (nel mio caso… mica tanto ex visto che la pancia mi è rimasta! Solo ciccia, niente frutto, ma c’è :o).
Come sono stati i nove mesi di gravidanza?

Beh! io ancora non ho capito chi ha messo in giro la voce che sono i nove mesi più belli della vita di una donna!
Ma dove!
Forse, per l’esperienza, dire unica, che ognuna di noi vive. Forse per quella sensazione straordinaria di avere un esserino che cresce, si forma e prende vita e coscienza dentro di noi. Che dipende da noi e che solo noi, prima di tutti gli altri riusciamo a sentire. Inizialmente con dei dolci sfarfallii, quasi impercettibili, e poi con dei bei calci tirati con sapienza. Decisi.

Ma per il resto… ne vogliamo parlare? Continua a leggere



La nonna-mamma: partorisce il proprio nipote

Arrivo con un filo di ritardo, lo so, e torno su un tema abbastanza delicato e dibattuto: la madre surrogata. Però questa volta non chiamo in causa nessun vip. Ma vi sottopongo una notizia che mi ha colpito parecchio e che volevo condividere con voi: in America una nonna ha partorito suo nipote, ossia ha dato alla luce il figlio di sua figlia.
Sembra incredibile vero? Continua a leggere



Vi è cresciuto il piede in gravidanza? E’ tutta una questione di ormoni

A pranzo con le colleghe parlavamo del più e del meno, di fiori, di viaggi, di vacanze, di desideri. E non mi ricordo come il discorso è scivolato sui piedi, sulle scarpe, sulla gravidanza.
La domanda che vi pongo è la seguente: in gravidanza oltre alla pancia… vi è cresciuto pure il piede? Insomma, si è allungato?
Non mi prendete per matta, ma io ho acquistato un bel numero di scarpa!

Pensavo che fosse un passaggio momentaneo, dovuto ai chili presi, al gonfiore tipico degli ultimi mesi con il pancione. E invece no. Il mio bel numero in più mi è rimasto. Sono passata dal 39 al 40! Quasi una pinna direi… altro che tacchetto fashion! Continua a leggere



Via libera al sesso in gravidanza!

“Si può fare sesso in gravidanza? E’ sicuro? Può far male al bambino?”. Ho fatto queste domande a tante mie amiche, anche con figli. E ho ricevuto le risposte più disparate. In parte giuste, in parte no, in parte bufale clamorose. Tipo: “Sì, ma solo in alcune posizioni”, “Assolutamente no, può causare aborti”, “Fa venire mal di testa al bambino”, “Sì, e al nono mese è addirittura consigliato”.
E allora affrontiamo questo “godurioso” tema!

Cominciamo col dire che fare sesso in gravidanza è “generalmente sicuro” e presenta “poche complicanze”. Quindi via libera alla sessualità anche per le mamme in attesa. C’è comunque da segnalare che, benché siano davvero rari, fra i possibili rischi legati ai rapporti sessuali col pancione ci sono: parto prematuro, infiammazione pelvica, emorragia (nel caso di placenta previa) e trombi. Continua a leggere



La madre surrogata: nove mesi senza gioia?

Questa notizia è stata riportata in tutte le salse su tutti i siti di questo mondo e ha scatenato i commenti più svariati: anche la bellissima Nicole Kidman anziché “partorire con dolore” ha deciso di avere un altro figlio dribblando tutta la fase della  gravidanza e del parto e affidando questo “gravoso compito” ad un’altra donna. Così si è portata a casa la sua secondogenita Faith Margaret già bella e confezionata.
Prima di lei ci aveva pensato Michael Jackson, Ricky Martin, Elton John. E qui, per ovvi motivi, diciamo che la strada era quasi obbligata. Ma anche la beniamina di “Sex and the City”, Sara Jessica Parker, ha avuto “in pronta consegna” due belle gemelline.

Ora io non voglio sindacare questa scelta, fatti loro, ma mi chiedo: come fanno queste cosiddette “mamme surrogate” a portare in grembo per nove mesi queste creature, sentire i primi colpetti nella pancia, il loro battito, sentirli crescere giorno dopo giorno, metterli al mondo e poi… e poi consegnarli ai diretti interessati? Continua a leggere