Gravidanza, i nove mesi più belli?

Con questo post rispondo a Valentina, una simpatica futura neo-mamma, che qualche giorno fa ci ha svelato di essere in dolce attesa e ci ha chiesto di raccontare la nostra esperienza di “ex pancione” (nel mio caso… mica tanto ex visto che la pancia mi è rimasta! Solo ciccia, niente frutto, ma c’è :o).
Come sono stati i nove mesi di gravidanza?

Beh! io ancora non ho capito chi ha messo in giro la voce che sono i nove mesi più belli della vita di una donna!
Ma dove!
Forse, per l’esperienza, dire unica, che ognuna di noi vive. Forse per quella sensazione straordinaria di avere un esserino che cresce, si forma e prende vita e coscienza dentro di noi. Che dipende da noi e che solo noi, prima di tutti gli altri riusciamo a sentire. Inizialmente con dei dolci sfarfallii, quasi impercettibili, e poi con dei bei calci tirati con sapienza. Decisi.

Ma per il resto… ne vogliamo parlare?

I primi tre mesi sono da dimenticare: ormoni impazziti e cambi di umore repentini. Si passa dalla gioia più sfrenata al pianto irrefrenabile in un nanosecondo. Per non parlare delle nausee e, per chi è fortunato, dei vomiti ad ogni ora e in ogni dove.

Io per fortuna ho avuto solo nausee, niente vomiti. Solo una volta è successo e mi vergogno ancora. Stavo uscendo dall’ufficio e mi sono sentita malino, una guardia si è avvicinata e…povero, gli ho sporcato tutte le scarpe e i pantaloni. Che figura!

E poi c’è lei: la sonnolenza che prende il sopravvento su ogni cosa. Alle otto di sera vorresti essere sdraiata in un bel lettone comodo. Alle due del pomeriggio anche, e la mattina non vorresti mai alzarti.

Lo ammetto, io una volta mi sono addormentata davanti al pc, in ufficio. Sigh!

Passata questa fase arrivano i tre mesi di tregua. Per così dire tregua!
La pancia comincia a vedersi, ma non pesa. Tutti i pantaloni diventano stretti, la cintura insopportabile. E quindi bisogna passare agli abiti pre-maman.
Ma vediamo i lati positivi: capelli lucenti e che non si sporcano mai e una salute di ferro. Mai un raffreddore!

Chi è meno fortuna si becca l’infiammazione del nervo sciatico. E in quel caso… sono dolori.

Ed eccoci arrivati all’ultimo trimestre. I capelli sono sempre bellissimi. Ma la pancia comincia a pesare. Tanto. A me faceva malissimo l’ombelico. Non lo potevo neppure sfiorare.
La notte diventa lunghissima, l’insonnia si affaccia e spesso vengono anche i crampi ai polpacci.
Ma si ha tutto il tempo per pensare alla borsa da portare all’ospedale, alla cameretta, alle cose da preparare per il piccolino.
E a immaginare come sarà: biondo, bruno, con i capelli, senza. Assomiglierà a papà, al nonno. Avrà gli occhi chiari, neri.

Ultima chicca: l’acidità di stomaco. Nel terzo trimestre mi ha fatto compagnia sempre. Non potevo mangiare nulla. Infatti non ho preso tanti chili.

A proposito di cibo, niente prosciutto crudo, niente salame, niente tiramisù e tante altre bontà per nove mesi. Uff!

E siamo arrivati al traguardo. Gli ultimi giorni vorresti solo partorire. Subito. Ma c’è l’incognita del parto. Ma questo è un altro capitolo.

Non voglio sembrare poco poetica, ma a me il pancione della gravidanza non è mai mancato. Ricordo la prima doccia dopo la nascita: una goduria, potevo toccarmi l’ombelico senza soffrire. Una liberazione!

Io ho avuto due gravidanze (quelle portate a termine) tranquille, senza problemi di nessun tipo. Ho lavorato fino all’ottavo mese incluso. Ma non posso dire che siano stati i nove mesi più belli. Fisicamente, dico. Ricordo con nostalgia solo i primi sfarfalli e i calci del pupetto.

La cosa più bella, invece, è stata vedere mio figlio dal vivo, toccarlo, prenderlo in braccio, baciarlo e attaccarlo al seno.
Coccolarlo e sapere che quell’esserino ormai non era più solo una idea. Ma una realtà. Una meravigliosa e impagabile realtà.

Con questo vi ho raccontato la mia esperienza. Ora tocca a voi. Come sono stati i vostri nove mesi?
E a Valentina vorrei dire: nove mesi passano in fretta, in frettissima. Il bello arriva dopo!

34 risposte a “Gravidanza, i nove mesi più belli?

  1. @Serena: uh quanta carne sul fuoco. Dunque premetto che ti capisco in pieno visto che con 2 gravidanze, portate a termine, ho avuto nausee e vomito fino ai 5 mesi 1/2 – 6 mesi circa (non lo ricordo perfettamente). Con la prima le avevo per lo più di mattina. Non ancora mi alzavo e già dovevo vomitare e farlo a digiuno non è certamente una cosa allegra. Con la seconda iniziavano verso le 16 e praticamente mi ci addormentavo. Durante il giorno mi reggevo più o meno bene in piedi ma sempre con quella brutta sensazione.
    Detto ciò presumo ti abbiano dato una marea di consigli quindi non credo tu voglia sentirne altri. Però una cosa che mi sento di dirti è che specialmente il fatto di avere ricadute di influenza è dato proprio dal fatto di stare x 4 mesi chiusa in casa, come dici tu, questo certamente non aiuta (come nei bambini piccoli, più stanno dentro più si ammalano). Sicuramente anche l’appetito non può esserci e non per il fatto che ti viene da vomitare.
    Io ti parlo x la mia di esperienza e magari può esserti di aiuto. Devi uscire. Io lo facevo x necessità visto che lavoravo. Non potevo (e non volevo) stare a casa. Se esci cambi anche aria e specialmente ora che è così “frizzante” ti aiuta a “liberare la mente”. Spesso il problema fisico è strettamente collegato con un malumore mentale. Ti dico questo xkè x me era così. Io odiavo vomitare. Quindi x me era quasi una questione personale. E’ chiaro che ti stanchi, è palese che ti senti goffa, è indubbio che i movimenti sono tipo bradipo ma mica devi fare la maratona? Spesso è sufficiente una passeggiata in un parco (se abiti in città) o cmq cambiare proprio ambiente. Spesso anche il lavoro aiuta a “non pensare”. Poi magari camminando ti viene voglia di mangiare qualcosa. Chi lo sa. Restare “tappati dentro” non aiuta anzi spesso provoca l’effetto contrario.
    Il fatto di volere un maschio o una femmina a mio avviso è l’ultimo dei problemi. Anche io in cuor mio volevo le femmine ma se fosse venuto un maschio lo avrei amato uguale…se non di più. Credimi sia durante la gravidanza sia durante il parto la cosa che una mamma vuole è che suo figlio sia sano e non abbia problemi. Poi che si vuole fantasticare ok.
    La questione disagio dovuta al cambiamento del corpo onestamente mi preoccupa parecchio infatti ti chiedo scusa fin da ora x la mia eventuale indelicatezza. Anche se non sono ovviamente fatti miei però la domanda nasce spontanea…ma tu sto figlio lo volevi? Ti sentivi pronta a diventare madre? Oppure ti ci sei trovata senza averlo cercato (succede eh, nulla di nuovo). No xkè da come parli, ma forse sbaglio, quello che viene fuori è tutto tranne il fatto delle nausee. Cmq in bocca al lupo.

  2. @Serena: con il mio commento non voglio sminuire la tua sofferenza, nella maniera piu’ assoluta, mi rendo conto che per chi ha disturbi la gravidanza sia tutt’altro che un periodo felice…
    fatta questa premessa ti assicuro che quando sarai mamma modificherai in parte la visione che hai di questo periodo ed anche della questione secondo figlio, ecc
    Perche’ il momento in cui stringerai fra le braccia quel frugoletto, dopo ore (poche o tante dipende dalla fortuna) di sofferenza e di dolori indescrivibili capirai all’istante che ne e’ valsa la pena e che lo rifaresti altre 1000 volte pur di provare l’emozione di quel momento…non che il periodo precedente diventera’ bello magicamente, questo no e’ ovvio, ma ti sembrera’solo una tappa verso l’incontro piu’ importante e stravolgente della tua vita
    In bocca al lupo Serena, spero che ti farai risentire per raccontarci di quante emozioni stai vivendo con il tuo bimbo/a…

  3. Scrivo a completamento del mio ultimo post, perché solo ora ho letto il post di Nadia. Mi spiace per lei, davvero tanto. E’ ovvio che tra patire queste sopportazioni e non avere la possibilità di avere figli, chiunque ne desideri, sceglierebbe la prima opzione: un pò come quando chiedono “vorresti il maschio o la femmina?” e la risposta classica è “l’importante è che sia sano”… è ovvio che ciascuno di noi desidera prima la salute, ma se devo dire, oltre l’ovvietà della salute, che mi piacciono più le femmine, sono sincera, e non cattiva. E’ davvero inconfutabile che la sofferenza più grossa è non potere avere figli quando se ne desiderano, ma sarebbe poco sincero mascherare di buonismo il mio periodo e dire che è un bel periodo, pensando a chi di figli non ne può avere. Io vivo ora e qui, e vivo abbracciata ad un gabinetto da quattro mesi… sarei poco sincera a dire a Nadia che è l’esperienza più romantica della mia vita, pur non volendo togliere nulla a lei. Ripeto, ci sono molte gradazioni di dolori, morali e fisici, di cui si può soffrire, ma questo non vuol dire che chi ha la fortuna di poter avere un figlio come me, e quindi di soffrire di meno di chi non può averne, non possa soffrire affatto e riesca a benedire mattina questo stato (non di gravidanza in sè, ma delle controindicazioni che la stessa comporta).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *