La madre surrogata: nove mesi senza gioia?

Questa notizia è stata riportata in tutte le salse su tutti i siti di questo mondo e ha scatenato i commenti più svariati: anche la bellissima Nicole Kidman anziché “partorire con dolore” ha deciso di avere un altro figlio dribblando tutta la fase della  gravidanza e del parto e affidando questo “gravoso compito” ad un’altra donna. Così si è portata a casa la sua secondogenita Faith Margaret già bella e confezionata.
Prima di lei ci aveva pensato Michael Jackson, Ricky Martin, Elton John. E qui, per ovvi motivi, diciamo che la strada era quasi obbligata. Ma anche la beniamina di “Sex and the City”, Sara Jessica Parker, ha avuto “in pronta consegna” due belle gemelline.

Ora io non voglio sindacare questa scelta, fatti loro, ma mi chiedo: come fanno queste cosiddette “mamme surrogate” a portare in grembo per nove mesi queste creature, sentire i primi colpetti nella pancia, il loro battito, sentirli crescere giorno dopo giorno, metterli al mondo e poi… e poi consegnarli ai diretti interessati?

Saranno pure ricompensate adeguatamente, anzi, immagino, ricoperte d’oro. Ma come si fa a dare in affitto il proprio utero?
Mi immagino una gravidanza senza gioia, nove mesi di sopportazione con l’unica speranza che passino in fretta e di ricevere in cambio l’agognato gruzzoletto.
E tutte le teorie sui bambini che riconoscono la mamma già nella pancia? Che riconoscono la voce? Che sentono l’affetto, eccetera eccetera?
Non so. Rimango perplessa.

38 risposte a “La madre surrogata: nove mesi senza gioia?

  1. Ti rispondo solo su due cose e poi chiudo:
    Il fatto che sia tecnicamente possibile non significa che è anche cosa opportuna da fare\"
    Qesto è un tuo giudizio personale, che non è ne\’ scientifico ne\’ tecnologico.
    La mamma surrogato è tecnicamente possibile anche perchè suggerito non da pseudo-scienziati (veramente questa potevi risparmiartela) ma da medici professionisti ed è opportuno da fare perchè non nuoce a nessuno.

    E qui mi riconduco alla seconda affermazione
    \"Con questo principio io posso fare tutto ciò che mi passa per la testa, tanto è mio diritto\"
    Ha il diritto di fare quello che vuoi FINCHE\’ non nuoci REALMENTE e gravemente i diritti di un altro individuo, questo mi sembra ovvio. Cosa che avere un figlio con una mamma surrogato non fa assolutamente. Se tu pensi sia così molto bene ma sono tuoi pareri e di altri.

    E concludo: la mamma surrogato spreca molte meno vite dell\’inseminazione artificiale (forse questo non riesci ad afferrarlo). E sono sicura che Angela Vescovi lo sa.

    Il tuo è bigottismo spruzzato (forse involontariamente) da morale cattolica. Siamo nel 2010, è ora di andare avanti e smetterla di metterci paletti.

  2. mi permetto un’ultima considerazione e poi mi taccio:

    Ci tenevo a precisare che “scientifica” è una cosa, “tecnologica” è un’altra. Il fatto che sia tecnicamente possibile non significa che è anche cosa opportuna da fare perchè è la scienza a rivelarmi la reale portata di ciò che sto per compiere.

    Se mi lego al polso 400 palloncini caricati a elio per volare lo posso fare? Sì certo e volo anche!
    Se poi a contatto con l’atmosfera i palloncini scoppiano e io mi sfracello a suolo. Può succedere? Sì, diciamo che è una reale possibilità (ti sto raccontando un fatto realmente accaduto in Brasile)
    Quindi in soldoni: lo posso fare, ma se lo faccio mi sfracello al suolo e schiatto. Quindi non lo faccio. Ho giudicato un fatto!

    Davvero pensi che il parere “scientifico” di alcuni pseudo-scienziati non sia animato da interessi economici legati al mercato farmaceutico internazionale???

    Ti consiglio vivamente di leggere un testo (qualunque) che ti parla di come vengono fatte queste pratiche e se non trovi dentro qualcosa che non ti quadra. Io le conosco molto bene e ti assicuro che purtroppo c’è in giro molta ingnoranza in materia, derivata da una facile fiducia acritica nei mezzi tecnologici, non scientifici.

    Saluti

  3. Cara Marta, innanzitutto sì, sono un uomo, pensavo che dal nome fosse abbastanza evidente.
    Per comodità ti scrivo rispondendo argomento per argomento al tuo ultimo post.

    “Qui si parla di una donna messa sotto tiro” -> Qui non si è messo sotto tiro proprio nessuno, ho solo espresso un giudizio sì, ma su un fatto non sulla persona. E fino a prova contraria il giudizio dei fatti è parte fondativa della vita degli uomini. Ti assicuro che lo fai almeno 1 centinaio di volte al giorno anche tu. Invece sono d’accordo con te sul fatto che giudicare le persone sia qualcosa di profondamente deprorevole e ipocrita perchè non si conoscono le intenzioni profonde di una persona.

    Alcuni pensano che vita non sia vita… fino a “prevalere sull’altra”. –> Alcuni cioè case farmaceutiche senza scrupoli, medici corrotti, pseudoscienziati ecc. che vedono un’opportunità economica per affermare che la vita inizia al terzo mese o al terzo giorno o dopo 30 secondi.
    Gli scienziati affermano invece che la vita inizia al concepimento. Punto. E non è un’opinione. E’ scienza. Punto.

    “Dottrina moralistica cattolica” –> Ti cito a caso uno scienziato che afferma che la vita (qualunque vita anche quella dei carciofi) inizia al concepimento. Si tratta di Angelo Vescovi, scienziato di fama internazionale del dipartimento di biotecnologie e bioscienze dell’università Bicocca di Milano. Ateo.

    Una volta chiarito questo, diventa ahimè più difficile snocciolare tutti i diritti che hai citato prima. Questo perchè alcuni di essi non dipendono dalla libera scelta della persona perchè, quando in ballo ce ne sono 2 di pesone, i tuoi diritti non hanno più valore se calpestano i miei diritti! Questo punto che ho scritto anche prima non l’hai minimamente considerato nella tua risposta.

    “Qui si giudica una condizione a priori senza conoscerne le cause” –> questo è un falso moralismo bello e buono. Con questo principio io posso fare tutto ciò che mi passa per la testa, tanto è mio diritto… tanto ho le mie buone ragioni per farlo! Con questo principio, perchè condannare i pedofili allora???

    Con questo ribadisco che a me di giudicare la Kidman non interessa nulla, tra l’altro è una delle mie attrici preferite. Ho voluto dire dare un mio sguardo sulla realtà con un occhio critico senza condannare o accusare nessuno? Dividendo cioè la persona dall’azione? Tutto qui.

    Le cose che avevo scritto prima in quest’ottica c’entrano eccome. Perchè Maria non ha dato giudizi ma solo fatto delle considerazioni su un fatto. E direi legittime, che aprono ad una discussione.

    Saluti

  4. Immagino che tu sia un uomo…Beato te che non ti dovrai mai trovare di fronte alla possibilità che un giorno un medico ti dica in faccia che non potrai mai concepire un figlio sentendosi così donna a metà.

    Poi mi scuso, ma non ho afferrato molte cose del tuo messaggio. Non capisco che cosa centrino molte delle cose hai scritto tu con il discorso che stavamo facendo.

    Qui si parla di una donna messa sotto tiro per quello che ha fatto, nessuno di noi conosce bene perchè l\’ha fatto, quindi l\’azione in se anche se non condivisa non può essere giudicata. Posso ammettere che si possa non accettare la scelta ma ripeto che un gesto simile si può giudicare solo se si conoscono le cause scatenanti.

    Ma ho come l\’impressione che tu stia mettendo in mezzo un velato senso di dottrina moralistica cattolica nel tuo discorso, mi sbaglio? Nel senso che molti pensano che una vita non sia vita prima dei tre mesi di gestazione, altri pensano che la vita inizi nel momento del concepimento ma sono due idee che non possono prevalere l’una sull’altra. Si, parliamo di diritti, parliamo del diritto di scegliere l\’idea di vita che meglio rispecchia i nostri principi senza farci influenzare da alcun tipo di dottrina religiosa o morale. Questo è un diritto. E un altro diritto è quello che ognuno ha di costruirsi una famiglia, un altro diritto è quello che hanno tutte le donne di essere madri, ed è stata molto saggia la Kidman che al posto di provare inutili e pericolose strade ha deciso di scegliere per quella più sana (ma non meno difficile) e sicuramente meno egoista.

    Ripeto, sono questioni delicate che tu stai assolutizzando in maniera molto spiccia e senza molta riflessione al riguardo. Un gesto del genere finchè non nuoce alla libertà di un altro non è sottoponibile a giudizi così severi. Ognuno sceglie il proprio percorso di vita rispettando gli altri e finchè accade questo nessuno può sentirsi autorizzato a puntare il dito e a dire no contro una situazione che chissà potrebbe capitare anche a lui.

    Qui si giudica una situazione a priori senza conoscerne le causa, non nel solo caso della Kidman.

    Se alla Kidman e a tante altre donne è stato consigliato di fare così medici, da specializzati nel settore mi pare ovvio che ci sia una base un po’ “scientifica” non ti pare? Un motivo valido proprio per evitare che delle “vite” vengano inutilmente sacrificate.

  5. Cara Marta, purtroppo il tuo atteggiamento che hai definito di “relatività” (visto che gli assoluti non esistono) a me sembra sia invece “relativista”.
    Il fatto che siano fatti privati e della persona non ci impedisce di dare un giudizio su una questione (non sulla signora Kidman, ci tengo a precisare) visto che la realtà è fatta di cose concrete e “leggi” non relative che l’uomo, per quanto si sforzi, non è in grado di cambiare. Hai mai visto un elefante con le ali? Una cosa che cade dal basso verso l’alto? Un uomo che partorisce un facocero ecc…

    Questo per dire che le questioni di Paola (che hai liquidato così in fretta) sono solo alcune delle questioni che dovrebbero a mio avviso essere prese in considerazione quando si parla di queste tematiche riguardanti la vita e la procreazione.
    Hai detto vivi e lascia vivere? Bene cominciamo a tenere in considerazioni anche “i diritti” dei bambini che da tutte queste innovazioni tecnologiche (non scientifiche!) ultimamente sono quelli che pagano per i “diritti” di mamme e papà irrealizzati (con tutto il rispetto per i problemi che non li fanno essere tali!) …

    Il tuo discorso non farebbe una grinza se di mezzo ci fosse un sacco di patate o una lattina di aranciata, ma se parliamo di esseri viventi (per di più umani) prima di parlare di “diritti”, allarghiamo il campo dei soggetti coinvolti e poi misuriamo i diritti dell’uno sui diritti dell’altro. Solo allora possiamo affermare (con rispetto all\’intelletto umano) cosa è un diritto e cosa è una pretesa egoistica! (seppur animata da tutte le buone intenzioni di questo mondo).

    Tutto questo non è un giudizio sulla persona ma su un fatto, su una questione concreta. Il rischio è quello di liquidare tutto con: “o poverina/ o poverino forse così finalmente sarà felice, quindi non impediamogli di fare questo o quello…” Con questo principio non si risolvono le questioni ma si amplificano a danno di se stesso o qualcun’altro. A cosa mi riferisco? Dico solo che per un bambino che nasce, ce ne sono molto altri in stato embrionale che muoiono perchè in queste cose si va per tentativi. Mi fermo qui ma ce ne sarebbero di cose “scientifiche” da dire…

    Un saluto

  6. Sabrina, ovviamente tu non sai bene di che cosa stai parlando. Vuoi perchè sei male informata o vuoi perchè fortunatamente non sei mai capitata in una situazione in cui un giorno i dottoti ti dicono in faccia che non puoi avere figli.
    Chiariamo un paio di punti:
    1) Non conosci la Kidman e certe domande del tipo “se fosse stato down l’avrebbe lasciato?” lasciano il tempo che trovano e sono risibili
    2) La mamma surrogato in questione non ha alcun legame con la bambina, non è biologicamente sua, non è la madre, Nicole lo è. Nicole Kidman è la mamma di quella bambina, cerchiamo di capirlo
    3) La Kidman ha 43 anni e se anche una donna è bella e famosa non vuol dire che si senta appagata, se la Kidman ha voluto diventare madre di nuovo sono fatti suoi che noi non possiamo conoscere. Siccome sta su un pezzo di carta non ci da il potere o il diritto di immaginare i suoi pensieri e giudicarla per questo
    4) Sonia, Nicole Kidman ha già due bambini adottati, che ne dici…Forse lei ha “già dato” in questo settore no?

    Io qui vedo purtroppo troppa acrimonia e superficialità. Questi sono fatti privati che non ci danno il permesso di giudicare. Ogni storia è diversa, ogni donna è diversa, e in queste cose non esistono assoluti ma solo relativi. Per quanto si possa essere fermi e convinti nelle proprie decisioni e opinioni tutto può cambiare quando nella situazione concreta ci si trova realmente. Come nel caso dell’aborto, o dell’eutanasia. Le pesone sono diverse e così le situazioni. Una cosa che per voi è giusto o sbagliato per altri magari è il contrario. Giudicare le scelte altrui senza conoscere i fatti non è solo sbagliato ma anche molto arrogante. Vivi e lascia vivere è un motto che nelle giuste misure non dovrebbe mai andare in disuso.

  7. vorrei esprimere la mia opinione in merito………..
    Uno schifo, mi spiace ma io non capisco questo gesto ne da una parte ne dall’altra….
    Nel caso della sig.ra Kidman, c’e’ da dire che comunque a’ gia’ avuto una figlia in gembo e altri 2 sono stati adottati…aggiungiamo anche il fatto che seppur bella ha 50 anni….non le poteva bastare tutto questo??????
    altra domanda, e se il nuovo bimbo fosse stato down??? l’avrebbe tenuto??? l’avrebbe lasciato???
    E la mamma surrogata, come puo’ “lasciare” il figlio che ha tenuto in grembo per 9 mesi?????
    Saro’ fuori moda, ma rimango a dir poco perplessa di fronte a questa notizia

  8. …sono una mamma, e per avere il mio Luca ho rischiato la vita…quando per ovvi motivi, mi hanno fatto l’anestesia generale ero, purtroppo, consapevole che sarebbe stata l’ultima volta che avrei visto i miei cari e che probabilmente non avrei mai potuto vedere mio figlio….per fortuna ho potuto abbracciare il mio Luca dopo tre giorni!!!! quindi, se adesso mi è impossibile avere un secondo figlio, non chiedo anche se fosse mia sorella, un utero in affitto, piuttosto, salverei uno dei tanti bimbi sfortunati che non hanno famiglia!!!.
    e quì concludo: a buoni inteditor poche parole!!!!
    Sonia

  9. Io penso solo una cosa: che nessuna donna ammenochè non sia un totale mostro vorrebbe che suo figlio crescesse nel grembo di un’altra donna se non ha seri problemi di salute.
    Inoltre se una donna decide di dare il suo “utero in affitto” vuol dire che ne è abbastanza cosciente e consapevole. Vuole fare soldi facili? E’ possibile. E per questo penso e ritengo che non ci sia nessun “trauma” o dolore nel volersi staccare da un bambino che non è stato voluto e che non è suo effettivamente.
    E sopratutto non penso ci sia alcun problema per una donna surrogato a dare in braccio un bambino/a che è BIOLOGICAMENTE di un’altra coppia, come nel caso della Kidman e di suo marito.
    Questa donna teneva in grembo un figlio NON SUO, lei non era la madre della bambina, Nicole lo è, completamente. Non vedo dove sia il problema…

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