La madre surrogata: nove mesi senza gioia?

Questa notizia è stata riportata in tutte le salse su tutti i siti di questo mondo e ha scatenato i commenti più svariati: anche la bellissima Nicole Kidman anziché “partorire con dolore” ha deciso di avere un altro figlio dribblando tutta la fase della  gravidanza e del parto e affidando questo “gravoso compito” ad un’altra donna. Così si è portata a casa la sua secondogenita Faith Margaret già bella e confezionata.
Prima di lei ci aveva pensato Michael Jackson, Ricky Martin, Elton John. E qui, per ovvi motivi, diciamo che la strada era quasi obbligata. Ma anche la beniamina di “Sex and the City”, Sara Jessica Parker, ha avuto “in pronta consegna” due belle gemelline.

Ora io non voglio sindacare questa scelta, fatti loro, ma mi chiedo: come fanno queste cosiddette “mamme surrogate” a portare in grembo per nove mesi queste creature, sentire i primi colpetti nella pancia, il loro battito, sentirli crescere giorno dopo giorno, metterli al mondo e poi… e poi consegnarli ai diretti interessati?

Saranno pure ricompensate adeguatamente, anzi, immagino, ricoperte d’oro. Ma come si fa a dare in affitto il proprio utero?
Mi immagino una gravidanza senza gioia, nove mesi di sopportazione con l’unica speranza che passino in fretta e di ricevere in cambio l’agognato gruzzoletto.
E tutte le teorie sui bambini che riconoscono la mamma già nella pancia? Che riconoscono la voce? Che sentono l’affetto, eccetera eccetera?
Non so. Rimango perplessa.

38 risposte a “La madre surrogata: nove mesi senza gioia?

  1. “gestational carrier” Quanto mi piace questo tipo di fantasia, di inventare un bel nome per tutte le… Il grasso ha problemi con la orizzontale,il piccolo ha problemi con la verticale,quello con brufoli è acnee challenged e cosi via. Non si vede la foresta dagli alberi. Con Tom Cruise ha adottato una figlia, Isabella Jane (nata 1992), e un figlio, Connor Anthony (nato nel 1995).Con Keith Urban ha la figlia Domenica Rose Kidman Urban (7 luglio 2008).Però è una madre in difficoltà. Se lei ha problemi di fertilità, è fertility challanged, che si può dire di quelle donne sterili o che hanno dovuto toglieresi le ovaie per ragioni di salute? Provo disgusto.

  2. Mi chiedo da madre cosa vuol dire diventare madre.
    Credo che partorire a tutti i costi e sentirselo nella pancia non significhi necessariamente essere madre, ma voglia di maternità.
    La maternità dura 9 mesi, madre lo sei finchè vivi.
    Buona giornata a tutte le mamme!!!

  3. Ma perché dite che sono solo i soldi a motivare la scelta di una mamma surrogata? Quelli fan sempre comodo… ma con questo gesto si aiuta una coppia che non può avere figli, una coppia che darà a quel bambino tutto l’amore possibile. Probabilmente si prova affetto per quel fagiolino che cresce nella pianta. Ma fin dall’inizio sai che non è tuo, che non vivrai con lui, che lo consegnerai alla propria famiglia fin dai primi istanti. Quindi credo che tendi ad evitare di affezionartici troppo.
    È un po’ come l’affido. Quando prendi in affido un bambino, sai che sarà per un periodo, che poi tornerà dalla sua famiglia. Questo non ti impedisce di provare affetto per quel bambino, ma sai già che sarà solo per un periodo, e che dovrai prepararti al distacco…
    Io non ci vedo assolutamente niente di male!

  4. Anch’io credo che Marta G. non abbia centrato esattamente il problema di posto da Maria (secondo me con garbo e serietà, senza sputare alcun tipo di sentenza). Qui non si discutevano le scelte della splendida Nicole, alla quale auguriamo tutta la felicità del mondo, ma di come si possa sentire una donna che, spinta da fruscianti dollari o anche solo da spirito altruistico, porta in grembo un bambino, che per nove mesi vive in simbiosi con lei e dentro di lei cresce. Io non credo che poi non le comporti nessun problema andare a consegnare il bambino, prendersi i soldi e arrivederci. La questione è molto delicata e anch’io mi chiedo: ma come si fa a dare in affitto il proprio utero? Senza dare un giudizio morale, ma pensando che insieme all’utero dai in affitto anche un po’ di cuore e di anima. O no?

  5. Avendo seguito una mia cara amica americana che ha vissuto questa esperienza nel suo Paese, vorrei precisare che, fermo restando che ognuno può agire come meglio crede a patto che non leda i diritti altrui, in USA ci sono agenzie specializzate che si occupano di gestire le gravidanze con madre surrogata. I loro servizi e quello della madre surrogata sono sempre a pagamento, lo può fare qualunque donna abbia la possibilità di spendere una cifra che si aggira tra i 50.000 e 80.000 $ a gravidanza e non le è richiesto di dimostrare alcuna impossibilità fisica a concepire fatto salvo per le visite mediche che deve sostenere durante l’iter per arrivare al prelievo dell’ovulo e alla fecondazione in vitro. Il prestito dell’utero a titolo gratuito è invece condizione indispensabile per chi voglia seguire questa pratica in Gran Bretagna dove la madre deve obbligatoriamente prestare l’utero a titolo gratuito altrimenti è fuori legge (e per questo normalmente si chiede a una parente).
    L’atto di generosità va tanto bene, ma vorrei capire in quante si presterebbero gratis a gravidanze non proprie considerando tutti i rischi che inevitabilmente/potenzialmente un’esperienza del genere comporta. Apriamo gli occhi per favore: è un business come un altro. E’ peggio ancora quello che succede in Paesi come l’Ucraina e l’India in cui le condizioni fisiche e sociali delle madri surrogate sono pietose, le fanno partorire come animali in strutture dove l’igiene è un optional, le pagano pochissimo e loro lo fanno perchè hanno fame.
    Tutto sommato, se una donna decide di rivolgersi a una madre surrogata, meglio che lo faccia in America.

  6. Nell\’articolo commentato da Maria non vedo assolutamente nessuna malizia anzi…E\’ solo una semplice e pura considerazione fatta dalla stessa ma che rispecchia le considerazioni che tutte noi mamme, che per nove mesi abbiamo portato in grembo un bimbo sentendolo crescere in noi, abbiamo fatto leggendo gli articoli che da qualche giorno appaiono nei quotidiani.
    Mi spiace ma non bisogna sempre vedere il lato negativo delle cose, comprendo la sofferenza che prova una donna quando scopre di non poter avere figli, però mi è sembrato eccessivo il commento di Marta… La domanda che si è posta maria è la domanda che ci poniamo tutti: ma i poveri piccoli e indifesi bimbi in oggetto patiranno il fatto di dover essere allontanati dalla loro mamma naturale?? Dicono che un bimbo appena nato riconosce la propria mamma solo dall\’odore…e questo caso non si troveranno spiazzati??
    Concordo con Maria, rimango perplessa anch\’io….

  7. AH Ah, come fanno dici, ahahaha i milioni cara mia(immagino una lei visto che solo una donna puo scrivere una cosa del genere).
    La bellezza del verdone che fruscia è la miglior cosa.
    e poi scusa vuoi mettere tutte le rogne che ti risparmi facendo cosi. dai…. passo e chiudo

  8. Mi permetto una precisazione: non mi sono permessa di dare giudizi sul perchè alcune coppie ricorrano all’utero in affitto. Per questo mi limitata a dire: “fatti loro”. Mi sono solo chiesta come possa una persona che ha tenuto in grembo un bambino per nove mesi poi darlo in braccio ai “veri” genitori. Questo è il punto del dibattito. Non la storia personale di Nicola Kidman, che ho preso solo a pretesto per affrontare questo tema.

  9. Inutile sproluquio bigotto e pure in malafede,
    specifica che non l’ha fatto lei il figlio perchè ha problemi di fertilità…

    Non so se queste “opinioni” vengono da bigottismo cattolico o pseudo-femminista,
    ma l’idea che danno è quella dell’invidia.

  10. Nicole Kidman ha avuto SERISSIMI problemi non solo di fertilità ma anche fisici, ha avuto diversi aborti e gravidanze extrauterine. In una recentissima e-mail mandata all\’editore di Woman\’s Weekly ha chiarito che subito dopo la nascita di Sunday ha cercato nuovamente di rimanere incinta utilizzando più volte l’inseminazione artificiale, senza successo. I dottori le hanno consigliato la madre surrogato perchè una nuova gravidanza sarebbe stata pericolosa sia per la sua salute che per il piccolo, infatti la Kidman non sarebbe stata in grado di portare avanti la gravidanza.
    Nicole ha anche più volte detto che ha avuto problemi molto seri a concepire la primogenita Sunday, e che i dottori hanno dovuto far terminare la gravidanza due settimane prima per l’insorgere di complicazioni.
    E’ giusto specificare tutto questo perchè la mamma surrogato (o nel caso di Nicole il termine più adatto è “gestational carrier”- perchè la bambina è biologicamente dei genitori in modo totale, senza che la mamma surrogato abbia alcuna relazione) non è un atto di comodità o di pigrizia da parte di alcune donne, ma è un procedimento molto complesso e costoso che è STRETTAMENTE CONSIGLIATO dai dottori solo in casi clinici particolari. Una donna NON PUO\’ decidere di avere un bambino in questo modo perchè non ha voglia di avere la pancia…Deve dimostrare clinicamente la sua impossibilità a portare avanti una gravidanza.
    Questa non è una moda, ne’ un atto di pigrizia da parte di una diva che non voleva rovinarsi la linea perfetta, è un metodo un po’ estremo e magari non condiviso per dare gioia a quelle donne che purtroppo come Nicole non hanno possibilità di tenere in grembo i propri figli. Questo è un altro metodo per poter dare alle donne in difficoltà la goia di poter diventare madri. Infatti spesso chi da il suo “utero in affitto” lo fa gratis, proprio perchè sentono che questo è un atto di generosità. Utero in affitto e surrogato sono parole poco gentili che non descrivono al meglio questo processo. Comunque, qualunque sia il procedimento l\’importante è che una nuova vita sia arrivata in questo mondo.
    E da un blog che si occupa di mamme e figli mi aspettavo un approccio più positivo legato a questo fatto, non scetticismo e gratuita malizia.

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