Bambini viziati: chi sono? Cosa fanno? E cosa possiamo fare noi genitori? Ecco la soluzione


Quante volte avete sentito pronunciare dai nonni o dalle persone di una certa età una frase come “I bambini di adesso sono tutti viziati!”
Ma è vero? E se sì, di chi è la colpa: dei bambini o dei genitori?
Niente male come argomento vero?
Ho preso spunto da un articolo che ho letto su “Figli Felici”, il mensile di Riza.
Prima di leggerlo mi sono fermata un attimo e mi sono chiesta: “Marco e Luca sono viziati?”
Cuore di mamma, la risposta che mi sono data ovviamente è stata: “Nooo, al massimo… un pochino!”
E invece di vizi gliene ho dati anche troppi e fin dalla nascita!
Prima di continuare a leggere fermatevi anche voi un attimo, pensate ai vostri figli e chiedetevi: “Sono viziati?”
La prima frase che mi ha colpito è questa: “Si inizia subito a creare un bambino viziato mettendo in atto una serie di azioni o accorgimenti che crediamo utili per soddisfarlo e farlo stare tranquillo: in realtà stiamo dando via alla sua scalata alle cattive abitudini
E quali sono queste cattive abitudini? Continua a leggere

Allattamento al seno: “Un’occasione persa”

Una occasione persa. E’ l’allattamento esclusivo al seno almeno fino ai 6 mesi di vita del bambino, come raccomanda l’Oms. Le percentuali italiane sono infatti desolanti, affermano i pediatri: infatti solo il 5% delle mamme italiane continua l’allattamento al seno in maniera esclusiva a 6 mesi dalla nascita del proprio bambino. Continua a leggere

Tata Lucia: i bambini già a sei anni dovrebbero rifarsi il letto prima di andare a scuola

“Noi coccoliamo troppo i nostri figli. Un bambino a sei, sette anni è già perfettamente in grado di fare dei piccoli lavori in casa, tipo passare l’aspirapolvere, apparecchiare, rifarsi il proprio letto.
Le mamme italiane, invece, non lo pretendono dai propri bambini. “Poverino, va a scuola”, dicono per giustificare il proprio pargolo svogliato, non interessato.
E così facendo sbagliano.
Sbagliano, perché i bambini imparano le abitudini che i genitori danno loro. Continua a leggere

Bambini, ecco come nutrire la loro intelligenza

Oggi sul blog Obiettivo Benessere c’è un articolo molto interessante, che interessa tutti noi genitori e che vi consiglio di leggere: Bambini, così si può “nutrire” la loro intelligenza
Partiamo con una domanda: secondo voi intelligenti si nasce o si diventa?
Vi anticipo solo una cosa: l’intelligenza si può nutrire, ma si può anche spegnere con alcuni nostri atteggiamenti, con troppe regole, con la monotonia e l’iperprotezione.
Ma si può anche stimolare. Sta, come sempre a noi, cercare di trovare il giusto equilibrio!

Perché il bambino ci dice: “Vai via brutta cattiva!”?

Vi è mai capitato di fare i salti mortali per uscire il prima possibile dall’ufficio, di arrivare a casa, di aprire la porta, di correre verso il proprio tesorino e…
E invece di trovarlo sorridente e con le braccia aperte, come ogni mamma spererebbe, di vederlo con il  broncio e  la faccia arrabbiata?
E alla domanda: “Che c’è? Cosa è successo?”, sentirsi rispondere: “Vai via brutta cattiva!”

Alzi la mano chi non ha visto questa scena almeno una volta nella sua vita.

I sensi di colpa, in queste circostanze, galoppano? Ebbena, prima di mettere in discussione le vostre scelte di vita (tipo: è giusto tornare a lavoro? Starà bene dai nonni o al nido? O cose di questo genere) cercate prima di interpretare le loro parole e capire cosa realmente vi stanno dicendo quando brontolando e borbottando vi allontanano, o almeno fanno finta di farlo.
Ecco cosa suggerisce Tata Francesca. Continua a leggere

Arriva un nuovo bebè. La gelosia? Per Tata Lucia non esiste

Arriva un fratellino o una sorellina in casa. E per quanto mamma e papà abbiano cercato in precedenza  di preparare il bambino più grande al lieto evento, le cose non vanno per il verso giusto.
Il primogenito non perde occasione di alzare la voce, strillare, fare capricci, saltare, cantare o sbattere degli oggetti per terra proprio quando il nuovo arrivato riposa.
Scena  vista e rivista? A casa mia migliaia di volte.
Cosa fa la mamma?
Chiede al “grande” di fare silenzio, di non svegliare il fratellino.

Ricordo che Marco mi chiedeva di andare in bagno tutte le volte che vedeva Luca attaccato al seno.
Io ero sul disperato andante. Se staccavo Luca, povero, cominciava a piangere come un disperato. Se non portavo Marco in bagno mi allagava casa.

Ahi, che pena!
Marco mi ha fatto tribolare parecchio dopo l’arrivo di Luca.
Gelosia? Io l’ho sempre definita così. Ma tata Lucia non è d’accordo.  Lei è assolutamente contraria all’uso di questa parola.
Per lei è piuttosto qualcosa di nuovo che accade in casa, che stravolge tutto e il bambino più grande non trova più la sua giusta collocazione. Invece lui, che è sempre e comunque un bambino, deve continuare ad avere il suo posto. Deve poter continuare a fare le cose che faceva prima. Continua a leggere

Zaini troppo pesanti e troppi compiti da fare a casa. Il sociologo: questo modello è sbagliato

La mia nipotina, che sabato scorso ha compiuto sei anni, sta frequentando la prima elementare.

Visto che non ci vedevamo da tempo, domenica mi ha fatto vedere cosa sta facendo a scuola, cosa sta imparando.
Sono andata per prendere lo zaino… e a momenti non ci lascio appeso il braccio. Pesava un accidenti.
“Ma Rebby, che ci tieni dentro?”
E lei: “Zia, i libri, i quaderni, il borsello”.

Ve lo giuro: tra libri e quaderni ne aveva almeno una dozzina. Continua a leggere

I neonati ricordano le parole già a pochi giorni di vita

Quando dico che questo blog non è mio, ma nostro non lo dico tanto per dire, ma perché ci credo veramente. E quando ricevo e.mail come questa, beh!, ne ho la piena certezza.
Qualche giorno fa SilviaFede mi ha scritto una e.mail . Conteneva una notizia e questa frase: “vorrei proporlo come argomento”. Detto fatto.

Di che articolo si tratta? I neonati ricordano le parole già a pochi giorni di vita.

I neonati ricordano e riconoscono le parole già a pochi giorni di vita: lo dimostra uno studio in gran parte italiano, coordinato da Jacques Mehler Scuola Internazionale di Studi Avanzati (Sissa) e pubblicato sulla rivista dell’Accademia di Scienze degli Stati Uniti. Lo studio, condotto all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine su 44 neonati, a pochi giorni dalla nascita, mostra per la prima volta che la regione frontale destra del cervello potrebbe supportare il riconoscimento vocale già durante le primissime fasi di acquisizione del linguaggioContinua a leggere

A Bologna nasce “Allattami”: latte donato per i bimbi nati pretermine

Questa che state vivendo è la settimana dell’allattamento al seno materno, la cosiddetta Sam, e non so se per pura coincidenza o se è cascata a fagiolo, da ieri a Bologna è attiva “Allattami”, la Banca del Latte Umano Donato. Un progetto finalizzato a rispondere alle necessità di alimentazione dei neonati prematuri.

A Bologna ogni anno nascono più di 100 bambini prematuri con peso inferiore a 1500 grammi, che lottano ogni giorno contro mille difficoltà, infezioni e gravi complicanze che possono compromettere le loro possibilità di farcela. La scienza ha confermato che il latte umano aumenta la possibilità di sopravvivenza dei neonati prematuri e ne favorisce l’accrescimento e lo sviluppo.

Ma non sempre però le madri di questi neonati, sottoposte a grandi stress fisici e psicologi, hanno latte a sufficienza. Per rispondere a questo bisogno è nata ‘Allattami’, con l’obiettivo di raccogliere almeno i 600 litri di latte umano donato che servono ai neonati ricoverati nelle terapie intensive neonatali del Policlinico di S. Orsola e dell’Ospedale Maggiore. Continua a leggere