La Pet Therapy: quando la carezza di un animale può anche guarire

Ci sono giorni che nascono e muoiono senza infamia e senza lode. Passano senza lasciare traccia.
Ci sono altri giorni che nascono nello stesso modo, ma che invece, così per caso, evolvono e lasciano in noi dei segni, delle sensazioni piacevoli, di grande soddisfazione.

Un venerdì come tanti altri ero in ufficio a lavorare.
Ad un certo punto è arrivata la segretaria con un uomo: “Maria, lui è Mario, è una persona straordinaria, sono sicura che ti piacerà conoscere quello che fa”.

Non mi dilungo nel racconto, altrimenti tolgo spazio alle cose più importanti. Ma la segretaria aveva proprio ragione, quell’uomo, Mario Colombo, ha realizzato un bellissimo progetto: Frida’s Friends Onlus (FFonlus), l’energia della Pet Therapy, un’associazione senza scopo di lucro e si occupa di aiutare alcuni bambini affetti da disabilità.

Con l’aiuto di Psicologi e psicomotricisti, e soprattutto con l’aiuto e con il contatto degli animali, tanti bambini riescono a migliorare le loro condizioni di salute.

FFonlus si trova a Cambiago, alle porte di Milano e ha come obiettivo proprio quello di diffondere la potente sinergia uomo-animale tramite una serie di iniziative, come la Pet Therapy, che sensibilizzi chiunque sull’importanza di un supporto psico-relazionale.

A gestire FFOnlus sono delle persone che credono fortemente nell’energia di una carezza e nella forza dell’amore.

Mario mi ha raccontato di un bambino autistico che non parlava più da mesi e che con Orazio, l’asino, ha ripreso  pian piano l’uso della parola.
Perché l’asino? Perché l’asino è un animale morbido, di piccola taglia, che fa emergere il lato più infantile e nascosto di noi. Ha un carattere paziente, calmo, socievole e lento che favorisce l’abbassamento di tensioni e l’aumento della tranquillità. L’asino, insomma, insegna la calma e la pazienza. E la relazione con questo animale porta ad una dimensione del “sentire” e del “percepire” e attiva sentimenti come la gioia, il divertimento l’affettività.

Poi ci sono anche bambini con difficoltà motorie, bambini con problemi del comportamento alimentare e della sfera psico-affettiva, …

La Pet Therapy, l’approccio con gli animali, se fatta con l’ausilio di persone di esperienza, preparate, può intensificare l’efficacia e accelerare i benefici di altre terapie.

La cosa incredibile è che anche i cani, i cavalli e gli asini dell’associazione hanno un trascorso, un passato alle spalle da raccontare. Sono tutti animali “recuperati”  da situazioni difficili. Animali che sono stati abbandonati, maltrattati… e che ora con i bambini hanno una seconda possibilità, una seconda vita anche loro.

“Mario, tutto quello che mi hai raccontato è bello, ammirevole. Ma non volermene se ti chiedo: perché lo fai? Hai una famiglia, un lavoro… dove trovi il tempo per dedicarti anche a questo progetto? E i fondi, un’associazione così grande avrà dei costi importanti da sostenere, come fai?”
Mario: “L’inizio è stato a dir poco casuale. Un giorno sono andato in un ospedale a trovare dei bambini. Non ne avevo neanche tanta voglia. Ma quel giorno sono cambiato. Sono uscito da quel posto con una nuova energia, con tante idee. Sapevo di poter fare qualcosa in più per quei bambini.
Io sono sempre cresciuto con gli animali e so per certo che il contatto con gli animali porta tanti benefici.

Quel giorno è nata Frida’s Friends Onlus. O meglio… l’idea Frida’s Friends Onlus.
Da quel giorno sono state fatte tante cose  che potete vedere direttamente sul sito:  http://www.fridasfriends.it/.

I fondi? Arrivano da donazioni e raccolte.

Si può donare all’associazione anche il 5×1000.

Il codice fiscale è:  94623660159

 

Frida’s collabora con un gruppo di professionisti altamente specializzati: la dottoressa Beatrice Garzotto (psicologa), la dott.ssa Maria Teresa Canella (neuro-psicomotricista) e Alessio Persico (riabilitatore visivo e responsabile Pet Therapy ospedale Chiossone-GE).
Non sarà l’unica volta che mi sentirete parlare di FFonlus, perché ho chiesto a Mario e alla psicologa di raccontarci nel dettaglio ciò che fanno… Di raccontarci le avventure dei loro animali e lo straordinario percorso dei piccoli pazienti.

4 risposte a “La Pet Therapy: quando la carezza di un animale può anche guarire

  1. A proposito di cani vorrei raccontare un episodio che ho nel cuore.
    Premetto che non ho mai avuto cani quindi non so cosa voglia dire averne uno.
    Una sera andai a mangiare da una mia amica. Lei aveva un cane e per quanto mi faceva le feste
    io non volevo accarezzarlo, mi dava fastidio, lo evitavo insomma.
    Fu un attimo, istintivamente misi la mia mano sulla mia coscia e lui in un batter d’occhio ne approfittò.
    con il suo naso mi sollevò la mano e io mi ritrovai la mia mano sulla sua testa.
    Inoltre mi guardava come per dirmi: “Sono contento che mi stai accarezzando”, e mi diceva anche tipo:
    “beh, non mi sembra che sia caduto il mondo!”, ” non è poi così grave se mi accarezzi”.
    Quel cane aveva capito perfettamente i miei sentimenti nei suoi confronti, il mio stato d’animo in quel momento e come nessuna persona avrebbe fatto meglio, mi ha fatto capire che stavo sbagliando.

    Non so cosa vuol dire avere un cane ma questo episodio me lo porto nel cuore.

  2. Cri mi unisco a Maria! come sempre gli animali sono un passo avanti a noi e noi UMANI dobbiamo solo e sempre imparare da loro dette BESTIE.

  3. Maria questo è un articolo speciale x me. Io ho sempre creduto nell’amore che si instaura tra un animale ed un bambino. Dicono che i bambini crescono con una sensibilità particolare. Non so se sia vero. Non per questo ho 3 cani. A maggior ragione bambini con problemi più o meno gravi. La pet Therapy con l’asino non mi stupisce assolutamente infatti ho vari esempi che mi hanno commosso tanto. Sarà che abitando in una regione diciamo non troppo industrializzata ho modo di vedere diverse realtà purtroppo spesso poco pubblicizzate, quindi fai bene a parlarne.
    Ti racconto solo un aneddoto e spero di non andare fuori tema. L’anno scorso è tornato mio zio, un vecchino di 92 anni dal nord, molto malato. Il mio cane, che non lo aveva mai visto prima, nel momento in cui hanno fatto sedere lo zio su una poltrona fuori all’aria aperta, si è sdraiato sopra i suoi piedi così fermo e immobile per parecchio tempo. Lo zio non c’era di testa xò dopo un po’ ha allungato un braccio cercando di accarezzarlo ed il cane a questo punto si è alzato xkè altrimenti la mano dello zio non arrivata alla sua testa. Credimi Maria ci siamo tutti commossi a vedere quella scena che si è ripetuta altre volte prima che ricoverassero lo zio in ospedale. Quando a fine agosto lo zio una volta dimesso stava ripartendo il mio cane era sempre li a salutarlo e lo zio pur non essendoci con la testa gli sorrideva felice. Il mio cane sembrava triste come se già sapesse. Lo zio poi è morto a settembre ma quella scena l’avrò davanti agli occhi tutta la vita, così come le mie figlie. Le bestie sono gli uomini non gli animali. Auguro di cuore a questi bambini di trovare si giovamento ma anche un amico davvero fedele. Scusami per la solita lungaggine.

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