Perché un bambino piccolo vuole stare sempre in braccio?

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Amano da morire essere cullati, abbracciati e coccolati dalla mamma e dal papà. Dormono come ghiri quando li si tiene in braccio, ma appena vengono appoggiati, anche con la massima cura e delicatezza,  su un comodo materasso si svegliano e piangono come pazzi.
Ovviamente sto parlando dei bebè.
Vi riconoscete in queste scene? Chi ha avuto un figlio sicuramente sì.

Mio marito diceva che Marco aveva l’altimetro incorporato: se lo teneva in braccio, ma con lui in piedi, dormiva sonni profondi. Ma se si sedeva, il piccoletto si svegliava all’istante.

Momenti indimenticabili, carichi di tenerezza. Ma anche molto molto faticosi.

Ma perché i bambini piccoli vogliono stare sempre in braccio? E soprattutto: è giusto accontentarli o sarebbe meglio lasciarli piangere per un po’, per non viziarli?

Non so voi, ma io non sono mai riuscita a rimanere impassibile di fronte al pianto dei miei figli. Andavo in tilt. Scattavo come una molla al primo urletto e correvo da loro. Sempre.
“Così li vizi”, “Così vorranno stare sempre in braccio”, “Così non si scolleranno più”… Mi sentivo dire.
Ma io ho fatto quello che mi suggeriva l’istinto di neo mamma.

Di questo ci parla oggi la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli: bimbi in braccio, giusto o no?

Ecco cosa ci dice:

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