Ecco perché è importante giocare con i propri figli

Young hipster father playing with his daughters

“Mamma, vieni a giocare con me? Hai sempre da fare, sei sempre impegnata e non giochi mai con noi!”

Questa è una tipica frase di Luca. Lui mi rimprovera spesso il fatto che, in settimana, dedico poco tempo al gioco. Ma arrivando piuttosto tardi a casa, ho altre priorità come preparare la cena, fare le lavatrici e tutto il resto…
Quindi in settimana abbiamo diviso i ruoli: il papà gioca, racconta le storie della buona notte e li mette a letto. Io cucino, rassetto casa e mi dedico alle coccole e alle chiacchiere. Io sono la loro “confidente”, quella a cui raccontano tutto quello che hanno fatto durante la giornata.
Il weekend, invece, è tutto per loro: passeggiate, giochi e gite a volontà!
Purtroppo non riesco a fare di più.
Eppure il gioco è uno strumento eccezionale per conoscere meglio i propri figli e rafforzare i rapporti di legami e complicità con loro.

Ce lo spiega la psicologa amica Francesca Santarelli: Continua a leggere



Come gestire al meglio il rapporto genitori-insegnanti?

scuola

 

L’argomento affrontato oggi dalla psicologa amica Francesca Santarelli interessa e tocca da vicino tutti i genitori che hanno almeno un figlio che frequenta la scuola.
La domanda a cui oggi la psicologa cercherà di dare una giusta risposta è: “Noi genitori come possiamo gestire al meglio il rapporto con gli insegnanti?”
Certo, se le cose vanno bene, se il bambino non ha alcun tipo di difficoltà a scuola, è facile tenere buoni, anzi ottimi rapporti.
Ma in presenza di problemi, invece, i rapporti potrebbero scivolare in una zona di rischio.
I genitori, spesso, tendono a puntare il dito contro gli insegnanti, difendendo a spada tratta i propri figli e giustificando in questo modo atteggiamenti e insuccessi.
Gli insegnanti, invece, spesso lamentano l’assenza dei genitori…

E allora come fare per trovare il giusto equilibrio?
Ecco cosa consiglia la dottoressa Santarelli: Continua a leggere



Figli e bullismo, la psicologa: ecco come aiutare i nostri figli

Female Student Being Bullied By Classmates

Entrare in camera della figlia, vedere la finestra aperta e capire che qualcosa di grave è successo.
Povera mamma. Poveri genitori. Povera figlia.
Mi si gela il sangue solo a pensarlo.
E poi trovare il biglietto: “Ora sarete contenti”.
Non si può. Perdere una figlia per bullismo. Niente di più assurdo!
Per fortuna la ragazzina di Pordenone ora sta meglio. E’ fuori pericolo.

Ma quanti bambini e ragazzini soffrono in silenzio prima di compiere questi gesti folli?

E noi genitori come possiamo aiutarli?
Di questo parliamo oggi con la nostra psicologa Francesca Santarelli.

Ecco cosa ci consiglia:

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Imparare ad aspettare è un dono che si impara da piccoli

bambino_disobbediente

Vizi, giochi e stravizi.
I nostri nonni prima e i nostri genitori poi, non ne avevano, o ne avevano pochi. Forse perché sapevano già che pur chiedendo non avrebbero ottenuto nulla.
La generazione successiva ha imparato a chiedere e talvolta ad ottenere.
I nostri figli, invece, vogliono e pretendono tutto e subito. E se non lo ottengono sono guai.
Arriva il finimondo: pianti, disperazione, scene da panico, urla…
Perché?
Siamo noi genitori a non saper dire i “NO” giusti? Siamo noi che non sappiamo imporci con autorità e autorevolezza?
Eppure “Imparare ad aspettare è un dono che si impara da piccoli” e insegnarlo ai nostri figli è un nostro dovere. Li aiuteremo a tollerare e superare le frustrazioni che la vita gli presenterà.

Parola della psicologa amica Francesca Santarelli, che oggi ci parla proprio di come i NO facciano crescere e fortifichino molto più dei SI’.

Accontentare in tutto e per tutto i nostri figli ci facilita la vita, ci evita tante scocciature, ma rende i futuri adulti incapaci di accettare le sconfitte e li renderà molto più vulnerabili.

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Capricci: piccoli trucchi per gestirli al meglio

capricciosi

Vedete questa foto?
Questo bambino non è caduto, non si è fatto male, non piange per il dolore.
Sta solo cercando di mandare il tilt il cervello della sua mamma bombardandolo con urla e pianti disperati.
Insomma questo bambino sta facendo “capricci”.

Chi di voi non si è trovato in una situazione simile? Oppure non ha assistito a scenate di questo tipo?

Io prima di diventare mamma vedendo siparietti familiari come questo pensavo: “Se capitasse a me… le cose andrebbero diversamente!”
Ora quando vedo genitori con i figli in preda ad un capriccio li guardo con solidarietà. Uno sguardo che vuole dire: “Forza, fatevi coraggio, passerà!”

Ma quando passa la fase dei capricci? E quando ci si trova in mezzo a questa tempesta come bisogna comportarsi?

Argomento spinoso questo affrontato oggi dalla nostra psicologa amica Francesca Santarelli.

Ecco cosa consiglia ai genitori: Continua a leggere



Ragazzi senza morale e senza valori? L’educazione e la disciplina si impara da piccoli

bambino_disobbediente

 

 

Oggi con la nostra psicologa amica Francesca Santarelli parliamo di un argomento che interessa da vicino tutti noi genitori: l’educazione dei ragazzi, o meglio, la loro maleducazione.
Perché questo tema?
Perché ho notato che è uno degli argomenti più dibattuti sul nostro blog negli ultimi tempi.

Come mai molti ragazzi sembrano privi di valori, di morale e di educazione?
A sbagliare è questa generazione di genitori?

Ecco cosa ci dice in merito la psicologa:

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C’è un momento giusto per fare un figlio?

sesso-divertente-gravidanza_o_vlOggi la domanda che rivolgiamo alla nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli, è la domanda delle domande: “C’è un MOMENTO GIUSTO per fare un figlio?”

Esiste un’età giusta, una situazione giusta, insomma un qualcosa che ci faccia capire che è arrivato il momento per “aprire i cantieri”?

E a voi che ormai siete genitori chiedo: “Cosa vi ha fatto capire che era arrivato quel momento?”

In attesa delle vostre storie, dei vostri racconti, ecco cosa ha risposto la psicologa Francesca Santarelli: Continua a leggere



Nasce la coppia in formato genitori

 

Ieri ho incontrato in ascensore un mio collega, neo papà da due mesi.
“Quando me lo dicevano non ci credevo, o comunque non immaginavo sarebbe stata così dura. Ormai non esisto più in quella casa. Lei ha solo occhi e attenzioni per la piccina”.

L’ho ascoltato. Mi ha fatto tanta tenerezza. Effettivamente sarà stato così pure per mio marito.
Lo ammetto, per me, quando sono arrivati i figli, soprattutto nei primissimi anni, tutto ruotava intorno a loro. I miei occhi non vedevano altro, le mie orecchie non sentivano altro. E forse anche adesso le cose non sono cambiate tanto 😉 Ma lui ha avuto pazienza, tanta pazienza.
Non è stato facile.
Quando arriva un bebè in una casa tutto cambia e tutti gli equilibri devono essere rivisti, altrimenti la coppia scoppia e la famiglia si sgretola.

Oggi parliamo di questo delicato argomento con la psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli che ci dà utili consigli su come affrontare in due l’arrivo di un pargolo.
Nella sua prima frase, secondo me, c’è tanta verità: “Quando in famiglia arriva un bebè, l’amore non basta!”

Ecco i consigli della psicologa:

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Un bambino perso, non è perso per la sua mamma

rosa“Signora, mi dispiace, non c’è più battito!”

Questa è la frase che tutte le donne che aspettano un bambino hanno il terrore di ascoltare dal proprio ginecologo.
Poche parole che gelano un sogno, quello di diventare genitori.
Poche parole che pesano come un macigno che nessuno riesce a smuovere.
Un dolore intimo, profondo che devasta e dilania, ma che pochi riescono a comprendere.

Oggi parliamo di interruzione di gravidanza, di aborto, e lo facciamo con la psicologa amica, la dottoressa Santarelli e con Giorgia Cozza.

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Ben arrivato Matteo!

E’ con molto piacere che vi informo che è nato Matteo, il secondogenito della nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli. Non conosco ancora i particolari, so solo che è nato! Permettetemi di fare i miei più sinceri e felici auguri a questa nuova vita, che cresca sana e felice. Un “in bocca al lupo” alla nostra Francesca Santarelli. Due maschi, per esperienza, posso dire che sono veramente impegnativi! 🙂 Auguri anche ad Andrea, il compito del fratello maggiore è molto importante e spesso faticoso, ma divertente! Auguri anche al papà… che dovrà dare, come sempre, un grosso contributo al… Continua a leggere