I diritti dei padri separati

La settimana scorsa vi avevo annunciato la videochat sul tema “Il divorzio breve” con Alessandro Banfi, alla quale ha partecipato anche Tiberio Timperi, il noto giornalista-conduttore televisivo che da anni si batte per far riconoscere quelli che sono i “diritti dei padri separati”.

“Ci sono padri, dice Timperi, che, seppure separati, vogliono disperatamente fare i padri, ma nella quotidianità si scontrano con tutta una serie di pregiudizi duri a morire.
Cosa c’è di più naturale del voler dare il bacio della buona notte al proprio bambino?
Un padre separato, che ha tra l’altro un ex coniuge che rema contro, questo semplice gesto non lo può fare”. Continua a leggere



Il latte artificiale in Italia costa troppo? Il pediatra: “E’ giusto così”

In Italia il latte artificiale e i pannolini costano molto di più che negli altri paesi. Perché? Il ministro Andrea Riccardi vuole vederci chiaro. E per questo ha inviato un esposto all’Antitrust.
Fantastico vero? E aggiungerei: “Era ora!”
Eppure non tutti sono d’accordo. Il pediatra Italo Farnetani, ad esempio, pensa che questa iniziativa possa risultare inefficace o addirittura dannosa.
Cosa succederebbe se in Italia il latte artificiale diventasse improvvisamente low cost?
Secondo il pediatra scatterebbe una corsa al biberon, con conseguente calo del numero di bebè allattati al seno.

Lo so che è Carnevale, ma vi assicuro che questo non è uno scherzo!
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Divorzio breve: che ne pensate?

Ma perché in Italia ci vuole così tanto tempo per divorziare (oltreché tanti soldi)?
Ho dei parenti in Spagna che hanno deciso di divorziare nello stesso periodo in cui in Italia una persona a me vicina aveva deciso di intraprendere lo stesso percorso.
Ebbene, i parenti spagnoli, pur avendo un figlio minorenne, in pochi mesi hanno risolto tutto.
In Italia no. Occorrono anni. Almeno tre dopo la separazione.
Adesso si sta parlando nuovamente di “divorzio breve”. Continua a leggere



Che nome diamo al piccolo pinguino di Magellano?

Questa è più una domanda da fare ai vostri bimbi! Vi presento il pinguino di Magellano nato lo scorso luglio all’Acquario di Genova. Ed ora che sono passati un po’ di mesi e che il piccolo sta bene è arrivata l’ora di dargli un bel nome. Quale? Le alternative sono quattro: Fluffy, Roald, Scott e Frost. Avete tempo fino al 23 febbraio per esprimere la vostra opinione. Il 25 febbraio invece ci sarà il battesimo del piccolo pinguino e per l’occasione ci sarà una grande festa. Se volete saperne di più andate sul blog dell’acquario! Che nome avete scelto? Io… Continua a leggere


Il pediatra solo fino a sei anni? Il ministro rassicura

La proposta di abbandonare il pediatra per il medico di famiglia al compimento del settimo anno del bambino, circolata nelle scorse settimane, ha messo sul piede di guerra milioni di genitori e anche di pediatri.

In tante, tantissime mi avete scritto via e.mail con toni piuttosto preoccupati.

Ma era solo una proposta e non volevo buttare benzina sul fuoco, non volevo allarmare anche gli altri genitori. Così ho deciso di aspettare.

Nel frattempo ho chiamato diversi pediatri e tutti mi hanno risposto, con tono certo, la stessa cosa: “Questa proposta non passerà. Sarebbe un danno per tutti: per i genitori che continuerebbero a far seguire i figli dai pediatri a pagamento, per i bambini che hanno bisogno di essere curati da medici con una particolare competenza professionale, e per il sistema sanitario perché il tutto si tradurrebbe in una maggiore ospedalizzazione e quindi in maggiori costi”.

Le motivazioni mi sono sembrate corrette.

Oggi ho ricevuto una e.mail da un’altra mamma, Antonella, che ringrazio, che mi ha inviato il comunicato stampa dell’Age, l’Associazione Italiana Genitori, in cui il Ministero della Salute ribadisce: “Non c’è nessuna proposta sui pediatri”. Continua a leggere



Famiglia, la prima priorità del Governo? Gli asili nido, stanziati milioni di euro

“In un momento di crisi, in cui le famiglie italiane rischiano l’impoverimento e le risorse sono limitate, è necessario scegliere con estrema attenzione le priorità di intervento: quest’anno le risorse del Fondo nazionale della famiglia destinate alle Regioni dovranno essere impiegate per gli asili nido e per l’assistenza domiciliare degli anziani”. E’ quanto ha dichiarato il ministro perla Cooperazioneinternazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi, che ha la delega per le politiche familiari, al termine della Conferenza unificata in cui è stata siglata un’intesa tra Governo e Regioni. Continua a leggere



Morbo di Canavan, insieme per Alice

Vi ricordate Alice, la bimba affetta dal Morbo di Canavan della quale abbiamo parlato un po’ di tempo fa?
Vi tranquillizzo subito: la piccola sta un po’ meglio!
Ci ha scritto la sua mamma, Debora, che ringrazio ancora per averci pensato.

Lei, per sensibilizzare la gente, gli altri genitori, su questa particolare sindrome e per cercare di creare un gruppo che unisca tutti coloro che si sono trovati ad affrontare lo stesso difficile percorso, ha creato un sito (www.unitiperalice.it) e anche un blog (http://unitiperalice.bloog.it/)
Ovviamente sono andata immediatamente a vedere. E oltre ad ammirare le foto e i video della piccola Alice, una creatura davvero speciale, ho letto la sua storia.

Alice, lo ammetto, ha toccato le corde del mio cuore. Continua a leggere



L’Italia è un Paese di nonni senza nipoti? I pediatri denunciano: “Pochi soldi alle famiglie”

Mai in nessun Paese del mondo si è avuto come in Italia un abbassamento tale dei tassi di fecondità e natalità, in così breve tempo. La bassa natalità è il risultato di politiche che investono per la famiglia circa la metà della media europea”.

Poche parole che racchiudono perfettamente la situazione che stiamo vivendo e a pronunciarle è stato il professor Alberto Ugazio, presidente Sip-Società Italiana di Pediatria, nel corso della presentazione del “Libro bianco 2011. La salute dei bambini”.

“Le misure di protezione sociale per la famiglia in Italia – gli ha fatto eco Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene della facoltà di Medicina e Chirurgia – sono residuali rispetto alle altre spese per il Welfare: l’Italia non è affatto un Paese a misura di bambino e tutte le politiche del welfare non sono orientate ai bisogni dell’infanzia“. Continua a leggere