Niente prima elementare, troppi stranieri

La polemica sui bimbi stranieri nelle scuole è piuttosto vecchiotta. E gli animi degli italiani, in genere, si dividono.
Parlando dell’argomento con amici e conoscenti ho notato una cosa: chi è direttamente coinvolto e ha dei bambini piccoli, spesso, si dice contrario, o comunque vorrebbe un tetto massimo di bambini stranieri nelle scuole inferiore all’attuale 30%. Chi invece non ha figli è quasi sempre favorevole all’integrazione tra razze!
Sarà un caso?

Comunque sia, la storia che vi propongo oggi mi sembra abbastanza singolare. Al centro delle cronache c’è ancora una volta la scuola elementare di via Paravia, a Milano, zona popolare di San Siro, ad alta concentrazione di extracomunitari.
L’istituto è già noto ai meneghini perché qualche anni fa era stato oggetto di discussione in quanto era una delle poche scuole elementari italiane con classi quasi interamente composte da figli di stranieri.

Ora è di nuovo al centro di polemiche perchè il prossimo anno scolastico non ci sarà nessuna prima: si sono iscritti 17 bambini, di cui 15 figli di immigrati e quindi non è stato raggiunto il numero minimo di 27. Continua a leggere



La famiglia perfetta? Con due figlie femmine!

Questa è bella: “La famiglia perfetta? Quella con due figlie!”
Ho letto l’articolo sul Tgcom e a momenti casco per terra.
E’ sempre stato il mio sogno avere due bambine. Sigh! La prima l’avrei chiamata Elena, la seconda forse Isabella. Chissa! E invece mi ritrovo con due maschiacci, che ovviamente adoro e amo alla follia (guai a chi me li tocca)!
Ma le femminucce…
Quando sono rimasta incinta già mi immaginavo a giocare con le bamboline, a pettinare i capelli lunghi, a fare le treccioline, le collanine di perline e a vedere Biancaneve e Cenerentola in tv. E invece gioco a pallone, costruisco le piste per i treni e per le macchinine e guardo Ben10, Gormiti e mostri simili.

Ovviamente sono contenta di fare le gare con il mio monello, di arrampicarmi come Spiderman ovunque e di far finta di avere i superpoteri. Ma questo studio inglese mette di nuovo il dito nella piaga.

Stando all’esito di questa ricerca, pubblicata sul sito per genitori “bounty.com”, la famiglia ideale è quella composta da mamma, papà e due bambine.

Insomma due femmine sono il passaporto per la felicità.
In tutti gli altri casi, aumentano i rischi di dispute e battibecchi, fino a raggiungere il picco con quattro ragazzine.
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Quando i bambini sono vittime innocenti…

Quattro bambini che giocavano con un ordigno abbandonato sono morti e altri tre sono rimasti feriti per l’improvvisa esplosione dell’ordigno nell’area di Kohat (provincia nord-occidentale di Khyber Pakhtunkhwa). Lo ha riferito Aaj Tv.
A quanto pare, precisa l’emittente i bambini giocavano vicino ad uno stagno del villaggio di Jerma, quando hanno trovato l’ordigno, probabilmente un proiettile di mortaio.

E’ successo oggi. Una notizia così, ormai, non fa più clamore. Non fa più “notizia”. Continua a leggere



Il doppio cognome per i bambini

La madre è spagnola, il padre italiano (sardo per la precisione): la figlia pur essendo nata nel Belpaese porterà il doppio cognome, quello del papà e quello della mamma.
Lo ha stabilito, con un decreto, la prima sezione del Tribunale di Cagliari, accogliendo il ricorso presentato dai genitori dopo il no del Comune del capoluogo sardo alla registrazione con il doppio cognome.

A darne notizia sono stati gli stessi genitori della bambina. Per loro una grande soddisfazione. “Non avevamo alcun dubbio circa l’esito finale – hanno spiegato – tuttavia vorremo che se ne parli, che si abbia conoscenza di questi pronunciamenti”.

Papà e mamma avevano già ottenuto il riconoscimento di trasmettere il doppio cognome al figlio maggiore, con sentenza passata in giudicato da parte della Corte d’Appello di Cagliari.

Cosa ne penso? Beh! Io trovo giustissimo dare il doppio cognome ai figli. Anzi, a dirla tutta, io darei prima il cognome della madre e poi quello del padre. Continua a leggere



Cellulare ai bimbi: sei anni è l’età giusta?

A che età si può dare il cellulare ai bambini? Sei anni è una età giusta? Questa è una delle domande poste alla Tata Simona, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo.
Secondo la Tata i bambini non hanno bisogno del cellulare. Soprattutto a scuola. Quando sono così piccoli il telefonino è più una fissa del genitore: sapere di poterli “intercettare” sempre dà loro maggiore serenità. Ma cosa ci fanno i bambini così piccoli con un apparecchio del genere? E che uso ne fanno?
I genitori dovrebbero fare attenzione soprattutto a questo. Quindi più si rimanda, meglio è.

Altra domanda: “Chiamereste vostro figlio Calogero solo per rispettare i genitori di lui?
Insomma dareste al bambino un nome che proprio non vi piace solo per far piacere ai futuri nonni? Continua a leggere



Il bimbo nel lettone di mamma e papà

E’ tornata Tata Lucia! E dal salotto di Federica Panicucci, a Mattino Cinque, ha risposto alle domande delle varie mamme.
Tra i vari argomenti proposti ce ne uno che, secondo me, è un problema non comune, ma comunissimo nelle famiglie con figli piccoli: il bimbo nel lettone.
Cosa si deve fare se il bambino ogni notte, nel cuore della notte, si sveglia e si intrufola nel lettone in mezzo a mamma e papà?
La Tata non ha dubbi: si deve prendere il bambino, anche di peso, e bisogna riportarlo nel suo lettino. Con pazienza e costanza ogni notte si deve fare la stessa cosa senza cedere mai. Basta una sola notte di permesso… per cancellare come un colpo di spugna tutti i sacrifici fatti nei precedenti periodi.
Ricordate mamme e papà: è un capriccio e come tale va trattato. Non bisogna cedere in tentazioni. Continua a leggere



La pipì a letto? La fanno più i maschietti


“Oh, oh! Mamma… ho sudato, il letto è tutto bagnato”.
Avete mai sentito una frase come questa? Immagino proprio di sì!
Ebbene non sentitevi sole. I bambini che fanno la pipì a letto sono circa 5 su 100, ma i maschietti superano le femminucce coetanee: i bimbi che “bagnano” il letto durante la notte sono il 7% contro il 3% di bimbe.
E’ quanto emerge da uno studio condotto tra 6.000 bambini tra 6 e 11 anni da Joseph Barone e pubblicato sul Journal of Pediatrics. Continua a leggere



Bambini e… genitori lontani per lavoro

Come reagiscono i bambini quando la mamma, oppure il papà, si allontana per qualche periodo per motivi di lavoro? E cosa fanno quando finalmente li rivedono?
La paura dell’abbandono è qualcosa che i bambini sentono in maniera fortissima, sin dai primi giorni di vita. Spesso hanno questa sensazione anche quando vengono portati e lasciati al nido o alla materna.
E quando finalmente rivedono la mamma o il papà cosa fanno? Le reazioni possono essere di due tipi: o gli corrono incontro a braccia aperte (ed ovviamente è la cosa che più fa felice i genitori), oppure li ignorano per un po’ di tempo.
“E’ come se volessero fargliela pagare a mamma e papà”, spiega Tata Simona, dal salotto di Verissimo. “Io ti ho aspettato per giorni, ora tu mi aspetti per mezz’ora”.
Ma questo è un modo, anzi, il loro modo per dimostrare l’affetto che provano. Continua a leggere



I bambini che giocano a fare i soldati

La pace? Oramai credo che sia solo una parola scritta sul dizionario per ricordare a noi uomini come potrebbe essere questa terra…
No, non voglio addentrarmi in discorsi politico-economici seriosi e più grandi di me. Ma sottoporvi questo caso che in Irlanda del Nord sta facendo molto discutere: nel centro culturale Ti Chulainn Centre di South Armagh, i bambini giocavano a fare i combattenti dell’Irish Republican Army con tanto di uniformi e fucili. A scandalizzare ancor di più, poi, è il fatto che il centro ricevesse milioni di sterline dall’Unione europea, compresi finanziamenti per promuovere pace e coesione sociale.

Proprio così: l’Ue finanziava il centro e loro usavano i fondi per fare la guerra. Per finta? Mica tanto. Continua a leggere



La coperta… no no no

Ma perché i bimbi piccoli non sopportano le coperte?
Io adoro accucciarmi, arrotolarmi, farmi abbracciare dal piumone. Luca, invece, non ne vuole proprio sapere. Non sopporta neppure il lenzuolo quasi impercettibile, figuriamoci un pile morbido e leggero.
Ma perché?
Il risultato è che… è perennemente raffreddato.
Mi sveglio tutte le notti mille volte per coprirlo. Ma ogni volta lo trovo in una posizione diversa, vaga da un capo all’altro del lettino sempre libero, felice e infreddolito! Continua a leggere