Ragazzi senza morale e senza valori? L’educazione e la disciplina si impara da piccoli

bambino_disobbediente

 

 

Oggi con la nostra psicologa amica Francesca Santarelli parliamo di un argomento che interessa da vicino tutti noi genitori: l’educazione dei ragazzi, o meglio, la loro maleducazione.
Perché questo tema?
Perché ho notato che è uno degli argomenti più dibattuti sul nostro blog negli ultimi tempi.

Come mai molti ragazzi sembrano privi di valori, di morale e di educazione?
A sbagliare è questa generazione di genitori?

Ecco cosa ci dice in merito la psicologa:

“Se fino a un recente passato i genitori tendevano, magari sbagliando, di imporre la propria morale ai figli, tanti adulti di oggi sono alla ricerca di nuovi punti di riferimento per educare e ottenere un po’ di disciplina.

Questo li rende talvolta figure incerte e fragili agli occhi dei bambini, che avrebbero invece bisogno di una guida autorevole, e quindi rassicurante.

Nutrendoci dei consigli altrui, noi grandi stiamo relegando in secondo piano le nostre qualità di individui unici e irripetibili, con una preziosa storia individuale e una cultura familiare che dovremmo invece trasferire i figli.

In altre parole, ancor più che un repertorio di regole adatte alle molteplici circostanze della vita di un bimbo, dovremmo trasmettergli alcuni valori di base che lo sosterranno nelle sue scelte sociali e relazionali. Per riuscirci, occorre innanzitutto avere fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità di educatori, accettando come una ricchezza il fatto che ciascun genitore abbia un proprio carattere e quindi un proprio approccio con un bambino piccolo.

I valori che effettivamente è possibile trasmettere a un bimbo molto piccolo non sono complessi o astratti, ma coincidono con il nostro comportamento, con gli esempi pratici che gli forniamo quotidianamente. Come la coerenza di stabilire regole di base che non cambieranno da un giorno con l’altro; la fermezza di farle rispettare; la credibilità di chi esige un comportamento che lui stesso deve mettere in atto per primo.

La coerenza educativa è essenziale in una famiglia: senza punti fermi qualsiasi bimbo cadrebbe nella confusione più totale! Una cosa non può essere giusta un giorno e sbagliata o, comunque negoziabile, il successivo. Né si può proibire un comportamento oggi e far finta di nulla domani. Peggio ancora se le contraddizioni passano attraverso la coppia genitoriale.

A comportamenti infantili ribelli o tirannici, corrisponde quasi sempre l’assenza di una strategia condivisa dai genitori. Il figlio, in sostanza, non riesce a concepire le figure materna e paterna come un’unica, solida, tranquillizzante fonte di regole, che ben finiscono il territorio da esplorare.

Perché quando uno dei due dice no, il bebè intuisce che l’altro potrebbe dire di sì, e a quel punto le sue reazioni, che troviamo così irritanti, non sono che l’espressione di uno stato confusionale.

Insomma, se i genitori non sono d’accordo su una scelta educativa ne devono discutere da soli, mai di fronte al figlio, e poi presentarsi a lui con un unica volontà coerente.

Stabilite alcune regole essenziali, gli adulti dovranno puoi farle rispettare con decisione.

Pur valendo per entrambi i genitori, il “polso fermo” rimane una caratteristica tradizionale della paternità.

Il papà deve saper dire di no, reprimere i capricci inutili sul nascere, stabilire di tanto in tanto quel sano conflitto padre -figlio indispensabile alla costruzione della personalità e  dell’ autonomia del bambino. Perché una delle funzioni del polo maschile della coppia è quella di rendere più elastici i legami tra il piccolo e la mamma, aiutandolo poco per volta a uscire dallo stato di dipendenza per assumere un ruolo piu “attivo”.

Attenzione, però, a non esagerare con gli obblighi, soprattutto con i divieti: un piccolino di 2 o 3 anni non è in grado di reggerli!

La sua realtà non può essere costellata di impedimenti  e limitazioni. Il grande pediatra Winnicott raccomandava sempre di circoscrivere i “no” al massimo a 5 situazioni, altrimenti la continua a ripetizione del divieto lo trasformerà in un suono privo di significato, in un rumore di sottofondo.

La fermezza suscita nel piccolo l’ubbidienza spontanea, la quale non rappresenta affatto un peso per lui, che ignora pressoché tutto del mondo, bensì l’unico modo possibile di proseguire lungo il cammino della crescita senza la paura di smarrirsi o di cadere.

Ed è bene non seguire troppo alla lettera il filone pedagogico che consiglia di convincere un bambino piuttosto che impartirgli  istruzioni precise.

Dobbiamo ovviamente distinguere: a un ragazzino di 6 anni diremo:” Adesso va a letto perché domattina devi andare a scuola”.

Se però il bebè ha due o tre anni, prendiamo atto che la spiegazione è soltanto un optional: possiamo fornirla o meno, ma tanto lui non andrà a nanna perché ha capito la ragione, ma perché si fida e si affida all’adulto.

Troppi chiarimenti sono superflui e, talvolta, anche controproducenti poiché rischiano di trasformarsi in giustificazioni: il bimbo intuisce che il genitore non ce la fa a sostenere un ordine o un divieto e diventa provocatorio, in un gioco di potere che non giova a nessuno.

Non meno importante, per un genitore, è la sua credibilità. Dobbiamo ricordare che un cattivo esempio da parte nostra non suscita certo una critica morale da parte del piccolo spettatore, ma rischia di vanificare i nostri sforzi di insegnargli ciò che è giusto o sbagliato.

Valori, fiducia in se stessi come genitori ed educatori, alleanza nella coppia genitoriale,  fermezza nelle regole ed esempi pratici che ci prendono come esempio dunque, come vedete, sono tutti ingredienti che non scindono gli uni dagli altri e che, con un po’ di attenzione, dovremmo cercare di applicare per rendere nostro figlio forte e sicuro nell’uomo che sarà un domani”.

 

 

Copertina-Mamme-No-Panic

Per appuntamenti  con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio:  www.studiosantarellidecarolis.com 

Francesca Santarelli è in libreria con il libro “Mamme No Panic”, scritto a quattro mani con Giuliana Arena.

 

44 risposte a “Ragazzi senza morale e senza valori? L’educazione e la disciplina si impara da piccoli

  1. Ba il fatto di essermela spssata no significa che mi sono unbriacata drogata etc, a volte ci si diverte di piu a casa di amici a giocare a briscola che a fare altro.
    Esatto Cri il mondo è bello perche è avariato

  2. @ginger: avevo circa 15/16 anni era maggio e con alcuni amici, data la bella serata si era deciso di andare in una discoteca vicina, ma non tanto da non dover prendere la macchina. Prendiamo le macchine e partiamo. totale 2 macchine
    Io e altri 2 amici, tra cui mia sorella, arriviamo per primi. gli altri ancora niente.
    non esistevano ovviamente i cellulari.
    dopo circa 1 ora ad attenderli fuori, nei parcheggi, vediamo arrivare mia madre e mio padre! Panico!!! cosa sarà successo!!!!
    Per pura FORTUNA io e mia sorella non siamo capitate nella macchina sbagliata!!! I miei avrebbero pianto forse due fglie!!
    I nostri amici hanno avuto un incidente. erano in 5 sulla macchina, 3 sono morti.
    Non erano ubriachi….il guidatore ha perso il controllo della macchina in una strada dritta. Forse un colpo di sonno, si è detto.
    Pensi veramente di poter “proteggere” tuo figlio non facendolo uscire per i pericoli che potrebbero esserci fuori dalle mura di casa?
    In altri post, non ricordo bene dove, hai più volte detto che te la sei “spassata da giovane e che adesso non avresti le forze per tirar tardi”…scusa ma cosa facevi? giocavi a a carte fino alle 3 del mattino in casa con i tuoi genitori???!!!!o ti divertivi con i tuoi amici fuori???

  3. @SilviaFde: già…penso non mi passerà mai 🙁
    @mimi: per quel che vale tranquilla non è passato nessun messaggio che invece vogliono attribuirti.
    @ginger70: per cortesia non scendere allo stesso livello di bassezza. Sei troppo intelligente x non capire che pur non essendo d’accordo con te ti rispettiamo. Il discorso è ampio e certamente non rivolto a te. Io su come educhi tuo figlio non ho nulla da dire. Non condivido dei passaggi ma lo sai che ti rispetto. E’ sempre la tua opinione ed il tuo operato. Punto.
    Non puoi xò negare che ci sono stati attacchi personali e pesanti. Io parlo x me. Anche in altri post sono stata accusata di non capire ciò che leggo. Ma scherziamo? Una volta può succedere certo ma ripeterlo sistematicamente…bhe rompe alquanto le palle. Ti sembra che mimi abbia detto ciò che Marco sostiene? suvvia….

    @tutti: cmq io da sempre sono sostenitrice di confronti, anche se accesi. D’altronde ho un carattere forte per cui la pacatezza non è certo un mio pregio. Sempre detto che il confronto mi stimola specialmente se avviene con persone che la pensano diversamente da me, d’altronde mica il mio pensiero è verità assoluta è solo ciò che è giusto x me. Detto questo trovo alquanto sterile, noioso e anche antipatico confrontarmi con persone che innanzitutto non rispondono ai quesiti che vengono posti, poi che sviano il discorso sempre e solo su tematiche precise ed in ultimo che pur avendo detto delle corbellerie e/o attaccato gratuitamente non fanno un passo indietro ammettendo che si non si voleva dibattere a 360 gradi e che si forte i toni sono stati accesi. Avrei preferito leggere una risposta tipo: non ti voglio rispondere volontariamente xkè sono fatti miei/personali per cui non reputo giusto mettere in piazza ciò che penso realmente. Sarebbe stato un gesto per me apprezzabilissimo e legittimo oltre che sinonimo di avere realmente gli attributi. In questo modo invece ogni argomento diventa semplicemente una questione personale che riconduce sempre e cmq ad un discorso di una banalità allucinante.
    Un conto è raccontare la propria esperienza bella o brutta che sia, ed il proprio pensiero che in quanto proprio è giusto x se stessi e non sindacabile ma allo stesso tempo non è la verità assoluta; un conto è non voler dare spiegazioni approfondite sul proprio pensiero dando xò la colpa alla società. Nulla di più ridicolo. Di uomini con cui abbiamo interagito nella maniera più tranquilla e piacevole possibile ce ne sono stati molti e altrettanti ce ne sono stati che commentavano solo x avere l’ultima parola e per creare liti a cui purtroppo puntualmente mi lascio trascinare (non ho l’intelligenza di lasciar perdere).
    Come si dice: il mondo è bello xkè…avariato.

  4. @ Ginger: siamo tutti frutto di educazione + fortuna.

    EDUCAZIONE: i nostri genitori ci hanno insegnato che non si beve, o almeno che se hai bevuto fai guidare qualcuno sobrio, che non ci si droga, eccetera. Abbiamo seguito i loro consigli e ci siamo scelti amicizie che la pensano come noi. E’ educazione/dovere civile quando ci fermiamo alle strisce pedonali, quando non andiamo a 100 orari sotto la pioggia battente.

    FORTUNA: quando torniamo a casa sobri, dopo una bella serata, e non incrociamo una macchina con dentro un guidatore (di qualsiasi età) drogato e/o ubriaco che ci piomba addosso. Ma anche quando torniamo a casa sobri e non ci scontriamo con un guidatore sobrio che magari ha pensato di non fare lo stop.
    Quando attraversiamo sulle strisce e il deficiente che guida troppo veloce riesce a fermarsi in tempo per non ammazzarci.

    Tutto qui. Diciamo più o meno tutti la stessa cosa.
    Io personalmente sono risentita più per i modi “finto garbati” del sig. Marco, piuttosto che dalla divergenza di opinioni. Quella c’è stata anche in altri casi.

  5. appunto Silviafede sono bsita dalle vostre parole professate sempre lo scambio di opinioni e il rispetto anche se le posizioni sono distanti pero poi non esitate a fare fuoco e fiamme se qaulcuno è in dissaccordo con voi!
    Non sono stata fortunata sono stata educata bene è un bel po diverso!
    se servisse si lo chiudo in casa piuttostoc he vederlo morto sull’asflato po drogato o ubricaco!
    il tuo lo vuoi lasciare libero di sperimentare tutto questo? benissimo problemi tuoi, le esperienze si possono fare benissimo senza arrivare a estremi
    ribadisco se deve essere questo il clima qua me ne levo non credo che mancherò a qualcuno anzi forse ne sarete sollevate.

  6. @ Ginger: spero che sia l’ultima volta che ci torno su.

    Non siamo bambini e non ho detto che me ne vado perché il sig. Marco non è della mia idea.

    Ho detto che mi prendo una pausa perché il sig. Marco, SENZA NEMMENO CONOSCERMI, si permette di dirmi – copio/incollo per evitare problemi:

    “I casini in gita sono sempre successi. Sicuramente nelle compagnie che frequentava lei. ”

    “Se questo paese è allo sbando e i nostri ragazzi sono privi di moralità, la colpa è di persone come lei. E ce ne sono tante. Persone che usano la tolleranza e il buonismo, per interessi esclusivamente personali.”

    Ora, Ginger… Se io incontrassi il sig. Marco per strada non lo saluterei, non perché sono maleducata, ma perché non so nemmeno che faccia ha – stessa cosa lui.

    Invece lui si permette di dirmi che frequentavo gente poco raccomandabile – MAI DETTO – e che sono persone come me che rovinano la società, gente buonista per interessi personali.

    Lui, al contrario, è talmente coinvolto nel cambiamento della società, da male a meglio, con dei piani talmente avanzati che “se li dico su un blog mi arrestano”.

    Però la gente come me è un problema. Se permetti…

  7. @ginger70: ma com’è che non mi sono mai messa nei guai? com’è che non sono finita dai carabinieri? non hanno mai convocato i miei genitori? Perche’ ti eì andata bene….tutto qui
    Molti ragazzi non tornano a casa dalle uscite del sabato sera, muoiono in incidenti in cui passavano al momento sbagliato nel posto sbagliato, non avevano bevuto, non correvano, non guidavano nemmeno, sempliemente passavano di li’ e qualcuno meno responsabile di loro li ha travolti e uccisi…
    Tanto per fare un esempio….e allora che fai chiudi tuo figlio in casa per paura che possa succedergli qualcosa? Non credo….lasci che faccia le sue esperienze, sperando che non gli capiti mai niente e che torni sempre a casa sano, salvo e con la testa sulle spalle.
    Ovvio che devi lavorare prima perche’ nn sia tuo figlio a provocare l’incidente bevendo, drogandosi ecc ma per il resto non puoi fare proprio niente…

  8. @Marco: buongiorno signor Marco, non era lei quello che portata avanti il discorso della bellezza del confronto con persone che la pensano diversamente? Adesso non vale piu’ ?
    Le ho fatto una domanda precisa a cui gradirei avere una risposta….spero voglia farlo…se il gay fosse suo figlio? Se avesse il naturale desiderio di costruirsi una famiglia come tutti gli esseri viventi, pero’ con una persona del suo stesso sesso, perche’ quella e’ la sua natura, come si comporterebbe? Mi auguro di risentirla presto…
    @Mimi: dalle tue parole in nessun commento traspariva che tu sei favorevole ad alcol , droga o cose del genere…io ti trov sempre molto interessante e concreta e mi auguro non manchi mai la tua presenza su questo blog perche’ il tuo contributo e’ importante
    @CriCri: proprio cosi’ le famiglie da Mulino bianco sono le pegigo, quelle che pur di “proteggere” i figli negano persino l’evidenza …mi spiace ne abbia fatto le spese tua figlia, ogni volta che lo rileggo sto male per voi

  9. Ma scusate cosa siamo bambini del asilo mariuccia? si discute ci si confrontasi hanno idee diverse ma da qua ad abbondare il blog ce ne corre, nessuno è stato offensivo, spero stiate scherzando sia Mimi che marco.
    Poi se non volete piu scrivere per carità liberissimi di farlo ma se non posso esprimere le mie idee liberamente xche bisogna seguire l’onda di chi non la pensa come me ditelo e a quel punto ciao ciao a tutte e non scrivo piu nemmeno io.

  10. @ Marco: ecco, lo vede come fa?!

    Io Le contesto questa frase
    “Se questo paese è allo sbando e i nostri ragazzi sono privi di moralità, la colpa è di persone come lei.”

    E Lei se ne viene fuori con “Oh, ma io non ho insultato nessuno parlando di buonismo”.

    Blog riservato alle sole donne DOVE?! Dove ho scritto “Marco Lei se ne deve andare?”
    SONO IO che ho detto che mi prendo una pausa, e Lei fa l’offeso?!

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