Fiocco rosa nel mio ufficio: è nata Adele!

adeleQuando sento parlare di nascite di bambini provo sempre forti emozioni.
Un nuovo bebè è sinonimo di tanta speranza, tanta felicità per i neogenitori, tanti sogni…
Occhi pieni di amore per quel che è e per quel che sarà.

Sentimenti che difficilmente si riescono a raccontare. Le parole sono poca cosa in confronto alle emozioni.

E oggi con immensa gioia annuncio al mondo che la mia “vicina di scrivania” in ufficio è diventata mamma! E’ nata ADELE!

Mi sembra ieri quando, in ascensore, in assoluta riservatezza ha ammesso che quella pancia sospetta non era solo frutto di abbuffate serali ma che nascondeva una piccola vita.

Ho visto quel pancino crescere di giorno in giorno e ogni volta che la guardavo pensavo: fra poco sarà mamma!

E quel giorno è arrivato.

AUGURI MAMMA IRE!

Ben arrivata ADELE, che la vita ti sorrida sempre

E ricordati … che qui in ufficio ci sono tante zie e tanti zie pronti a viziarti a dovere!

Auguri anche al neo papà! 😉

Ecco perché non aspetterò che i miei figli crescano per godermi la vita

Stamattina leggendo in Rete notizie su mamme, figli, pappe e pannolini, la mia attenzione è stata rapita da un titolo: “Perché non aspetterò che i miei figli crescano per godermi la vita”. E’ un post scritto dalla blogger Jennifer S. White e pubblicato su HuffPost Usa.

Il titolo, secondo me, è fantastico. “Perché non aspetterò che i miei figli crescano per godermi la vita”

Pensateci. Quanta verità in una manciata di parole!
Spesso quando arrivano i figli la nostra vita, o meglio quella che era prima del loro arrivo, si mette in modalità stand by.

Tutto viene ritarato mettendo questi piccoli esserini al centro del nostro universo.

La vita dei neo-genitori si azzera in attesa di…
In attesa che i figli crescano, che i figli abbiano meno necessità, meno bisogno dei genitori.
Quante volte ci è capitato di dire: “Quando i bambini diventeranno grandi… tornerò a fare questo, piuttosto che quello”

A me migliaia di volte. Fosse solo per una questione di tempo da dedicare a me stessa che mi manca.

Ma quando i figli non hanno più bisogno dei genitori?

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