“Le pazienti affette da diabete sia di tipo 1 sia di tipo 2, che desiderano pianificare una gravidanza, devono avvalersi di una consultazione con gli specialisti, prima ancora del concepimento, per poter attuare quelle misure preventive necessarie ad affrontare i possibili rischi legati alla gravidanza per la futura madre e per il nascituro.
Ecco come, ne parliamo insieme al Prof. Antonio Secchi del Centro Medico Visconti di Modrone”.
Argomento interessante vero? Il resto dell’articolo sul blog Obiettivo Benessere
Archivio mensile:Ottobre 2015
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Chi scrive in maniera confusionaria è incerto e insicuro, parola di grafologa
Guardate un po’ questa grafia.
Non è facile leggere quel che c’è scritto vero?
Ogni volta la stessa lettera è proposta in modo differente. Sembra tutto un po’ disordinato.
Ebbene, chi scrive in questo modo non è solo disordinato sul foglio, ma lo è anche mentalmente.
Ha un tale caos in testa che lo mette anche per iscritto, nero su bianco.
Ma le persone che hanno nella grafia il carattere della “confusa”, hanno anche altre caratteristiche e qualità.
Ci svela tutto la nostra grafologa Candida Livatino:
Fiocco rosa nel mio ufficio: è nata Adele!
Ecco perché non aspetterò che i miei figli crescano per godermi la vita
Stamattina leggendo in Rete notizie su mamme, figli, pappe e pannolini, la mia attenzione è stata rapita da un titolo: “Perché non aspetterò che i miei figli crescano per godermi la vita”. E’ un post scritto dalla blogger Jennifer S. White e pubblicato su HuffPost Usa.
Il titolo, secondo me, è fantastico. “Perché non aspetterò che i miei figli crescano per godermi la vita”
Pensateci. Quanta verità in una manciata di parole!
Spesso quando arrivano i figli la nostra vita, o meglio quella che era prima del loro arrivo, si mette in modalità stand by.
Tutto viene ritarato mettendo questi piccoli esserini al centro del nostro universo.
La vita dei neo-genitori si azzera in attesa di…
In attesa che i figli crescano, che i figli abbiano meno necessità, meno bisogno dei genitori.
Quante volte ci è capitato di dire: “Quando i bambini diventeranno grandi… tornerò a fare questo, piuttosto che quello”
A me migliaia di volte. Fosse solo per una questione di tempo da dedicare a me stessa che mi manca.
Ma quando i figli non hanno più bisogno dei genitori?
C’è un momento giusto per fare un figlio?
Oggi la domanda che rivolgiamo alla nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli, è la domanda delle domande: “C’è un MOMENTO GIUSTO per fare un figlio?”
Esiste un’età giusta, una situazione giusta, insomma un qualcosa che ci faccia capire che è arrivato il momento per “aprire i cantieri”?
E a voi che ormai siete genitori chiedo: “Cosa vi ha fatto capire che era arrivato quel momento?”
In attesa delle vostre storie, dei vostri racconti, ecco cosa ha risposto la psicologa Francesca Santarelli: Continua a leggere
Quattro giorni per trovare una nuova tata!
Senza nonni, senza un supporto, la vita delle mamme lavoratrici è come un ingranaggio ad incastro. Basta anche un sassolino per mandare in tilt il sistema.
I nervi saltano, gli equilibri vacillano. E tutto quello che fino al secondo prima sembrava di roccia solida ad un tratto diventa di sabbia e si sgretola fra le mani.
Piccoli problemi, sciocchezzuole per la maggior parte della gente. Ma quando si vive in uno stato di tensione continua, anche i sassolini pesano come macigni sulle spalle.
Tutto questo preambolo per dirvi che fra quattro giorni esatti sarò nuovamente senza la babysitter. E non so dove andare a sbattere la testa. Ancora non ho trovato lo spigolo adatto!
Ieri sera sono arrivata a casa come sempre di corsa, trafelata. Poso la giacca e la borsa, saluto i miei monelli e ringrazio la babysitter congedandola.
Ma lei mi dice: “Ti devo parlare un secondo”.
Io: “Dimmi…”
E lei: “Da lunedì prossimo non posso più prendere i tuoi figli”
Io: “Come da lunedì prossimo. E io come faccio?”
Lei: “Beh! hai quasi una settimana per cercarne un’altra!”
Avevo già la lacrima sulla rampa di lancio. Tra me e me pensavo: “Una settimana! Che trovo in una settimana… Come farò da lunedì prossimo?” Continua a leggere
Auguri nonni!
Due ottobre, oggi è la “Festa dei Nonni”.
E quest’anno si celebrano i primi 10 anni di vita di questa straordinaria manifestazione nata e concepita come momento per celebrare “l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale” così come recita la legge 159/2005 che ha istituito questa festa nazionale.
“Essere nonni oggi significa avere una missione, un lavoro da compiere – spiega Antonio Zappi, presidente nazionale di Anla (Associazione nazionale seniores d’Azienda ) – da un lato come sostegno in quanto, se c’è il lavoro, entrambi i genitori lavorano e i figli sono a loro affidati; dall’altro, se manca il lavoro, gli anziani sono il punto di riferimento economico rimasto. Gli anziani oggi più che mai sono una risorsa economica ma anche di memoria, saggezza e competenze: nel dialogo fra giovani e anziani è possibile il vero progresso di un popolo”.
Una ricerca del Censis del 2014, poi, ha evidenziato come i nonni siano un pilastro insostituibile: tra 2004 e il 2010 la quota di over 60 che aiuta economicamente figli e nipoti è balzata dal 31,9% al 47,9%”.
Dati che fanno paura.
Ma a me piace ricordare la festa dei nonni non per l’aiuto economico e neppure per quello materiale che mi potrebbero dare, ma per l’amore e la gioia che danno ai miei figli tutte le volte che hanno occasione di trascorrere qualche momento con loro. Impagabile! Continua a leggere
Conciso, concreto, camaleontico, ecco come scrive chi ha queste qualità
Oggi con la nostra grafologa andremo ad esaminare il carattere di chi, nella grafia, usa il segno della “dinamica”.
Trattasi di un segno grafico molto particolare, così come particolare è la persona che lo utilizza.
Una persona gioiosa, fedele, onesta, atti
va, amica,…
Ecco cosa ci dice a riguardo Candida Livatino:
La fede al dito
L’estate scorsa al mare c’erano due papà veramente belli e prestanti con due bambini che potevano avere più o meno 7 -8 anni.
Hanno trascorso una giornata sportiva, tra bagni, giocate a beach volley, sfide a racchettoni,…
“Strano vedere in spiaggia due papà single, così ‘fighi’, con i figli”, ho detto a mio marito.
E lui: “Come fai a sapere che sono single?”
E io, ingenuamente: “L’anulare è spoglio, nessuno dei due porta la fede”.
Mio marito: “Beh! Neanche io porto la fede, non per questo non sono sposato o sono single, separato, divorziato, eccetera eccetera”.
Io: “Sul perché non porti la fede potremmo aprire un tavolo di discussione”
Lui: “C’è poco da discutere, mi dava fastidio e giocando giocando alla fine l’ho persa! E poi credi veramente che l’anello al dito rappresenti uno status? Credi veramente che sia una fascetta dorata a tenere le donne lontane dagli uomini “impegnati”? Credi che sia un pezzo di metallo al dito a garantire la fedeltà coniugale?”
Io: “Beh! È un inizio. Se uno ha la fede è di sicuro impegnato. Se uno non ce l’ha, c’è una percentuale di possibilità che sia “libero”. E lo stesso discorso vale per le donne” Continua a leggere