Mamma troppo iperprotettiva con il figlio, la Cassazione la condanna

Confermata, dalla Cassazione, la condanna a un anno e 4 mesi di reclusione nei confronti di una mamma che riempiva di cura e attenzioni il figlio ritardandone, così, la regolarità dello sviluppo.
Condannato anche il nonno del ragazzino.
Per la Suprema Corte ”l’iperprotezione e l’ipercura” costituiscono reato di maltrattamenti.
Il bambino di questa vicenda non aveva ancora compiuto i sei anni.
La notizia è sul Tgcom.
Ci stanno forse dicendo che troppo amore nuoce gravemente alla salute del proprio figlio?
Effettivamente trasferire sul bambino le proprie fobie, trasmettergli ansie e paure fino a ritardarne addirittura la crescita  è grave, gravissimo.
Pare che a sei anni questo piccolo avesse ancora difficoltà a camminare!

In una campana di vetro troppo piccola e troppo stretta si fa fatica a crescere!

Ma siamo sicuri che la soluzione giusta sia il carcere?

Hanno pensato, per esempio, ad aiutare questa famiglia, mandando degli assistenti sociali a casa?

Voi che ne pensate?

30 risposte a “Mamma troppo iperprotettiva con il figlio, la Cassazione la condanna

  1. stefania84 io sono resuscitata dalla giornata da incubo di ieri ho le tonzille enormi non riesco ad inghiottire ed oggi sono di nuovo a lavoro…la situazione è critica siamo in tre e 2 non si parlano ho preferito rientrare ( mega cazziatone della dottoressa al seguito), pietro va meglio all’asilo e spero che duri…
    silvia77 tutto ok?

  2. @Stefania84..hai ragione, ormai siamo tante, ognuna con la sua storia…mi ricordo della tua faccenda del lavoro ma scusa, ho un dubbio…tu hai bimbi? perdonami ma siamo talmente in tante che “perdo colpi” (giusto x stare in tema di “memoria”)
    @GINO…al solito non hai il coraggio di rispondere
    @Mattewh…forse l’unico uomo benvoluto in questo blog…che fine hai fatto?

  3. sto benone grazie, mi sono svegliata con la foschia ed è di un nuovoloso qua che sembra debba piovere da un momento all’altro…il tempo che amo di più un assoluto 🙂 mi chiedevo come stanno tutte le pance del blog piuttosto, il bimbo di rossella come va alla ludoteca, se rossela si è ripresa da momento “no” dell’altro giorno, se la senior di jj si è ripresa dal primo scivolone universitario (al mio primo esame non passato mi venne pure la febbre…ma col tempo si impara a gestire anche quelle emozioni, è una gran scuola formativa, anche caratterialmente parlando, l’università!), se il figlio di Cettina è tornato con la ragazza e stanno bene ora, se la fase idilliaca del bimbo grande di Maria sta continuando 🙂 ho dimenticato sicuramente qualcosa e qualcuno, ma in sostanza mi chiedevo come proseguono le vostre giornate da super mamme ecco 🙂

  4. @Stefania84…magari mi ricordassi tutto! a volte mi dimentico le cose tempo 10 minuti! sai xè mi ricordo di lui? perchè parla senza sapere e pretende di sapere la verità assoluta, poi xè (cosa che io odio) lancia il sasso e poi sparisce! e non ha il coraggio di rispondere…infatti non ha avuto parole per il discorso di Lidia….non sopporto chi fa cosi.
    come stai?
    buona giornata a tutte

  5. @silvia77: anche io lo avevo ricordato subito, ma ho scelto apposto di ignorarlo stavolta…perche’ si commenta da solo…e concordo con te…non mancava neanche a me.
    non mi sembra che in questo post i commenti degli uomini non siano i benvoluti anzi, ma se sono costruttivi. altrimenti e’ meglio non lasciarli.
    e comunque chiederei a tutti voi di non generalizzare quando si parla si mamme separate, spesso, parlo per esperienza di conoscenti, e’ il contrario, e’ il papa’ che scredita la mamma…diciamo che i deficienti ci sono da entrambe le parti, credo in parti uguali.

  6. ma che memoria hai silvia77? 😀 Dopo che lo hai citato mi sono ricordata del suo post a riguardo della preghiera durante il parto!
    @Gino: in effetti…incesto mi sa che non è stato usato nel contesto più azzeccato eh…che intendi con quella frase?

    • VI AGGIORNO RIPORTANDOVI QUANTO DICHIARATO DALL’AVVOCATO DEL PADRE DEL PICCOLO:

      Dopo che la mamma e il nonno sono stati condannati per maltrattamenti per essere iperportettivi, il figlio vive ancora con loro.
      L’avvocato del padre, Heinrich Stowe, ricorda che il suo cliente “per legge dovrebbe essere il tutore unico del bambino. Ma in realtà non lo vede, non lo può abbracciare, non può nemmeno fargli un regalo per il compleanno o per Natale”.
      “La giustizia – ha detto il legale – sulla carta ha fatto tutto il posisbile, se non di piu’ (arrivando a tentare l’allontanamento del bimbo, poi annullato, addirittura all’arresto del nonno, mai attuato, ndr). Però non ci si è mai avvicinati alla soluzione del caso né sono state trovate soluzioni intermedie”.
      “Il padre – ha spiegato ancora l’avvocato – oggi ha l’assoluta patria potesta’ su suo figlio, visto che la madre è decaduta con giudizio definitivo come figura genitoriale, e il giudice tutelare ha affidato il bambino al padre che è l’unico ad avere l’esercizio della genitorialita’, ma non riesce ancora oggi vedere suo figlio: firma le pagelle a scuola, ha i contatti con i professori, ma non puo’ incontrarlo, perche’ l’altra famiglia lo nega”.
      Tuttavia l’avvocato Stowe ha accolto con soddisfazione la sentenza della Cassazione, sia per i tempi non particolarmente lunghi, sia per la “cristallizzazione di un reato, che sara’ importante per casi assimilabili: la Cassazione ha infatti riconosciuto la figura dei reati di maltrattamenti, non per una violenza fisica imposta. Il dato innovativo è quello dei maltrattamenti non da violenza fisica”.

      Sulle condotte dei familiari (madre e nonno, in questo primo processo, mentre nel secondo pendente in Corte d’appello a Bologna c’è anche la nonna, ed è in corso un terzo procedimento) “è stato accertato che si è trattato di omissioni, maltrattamenti per aver impedito la bigenitorialità, la socializzazione, la crescita equilibrata, la vita di relazione di un bambino. Si tratta di un reato insidiosamente violento con le omissioni commesse dal non fare.

  7. sentenza esemplare che dovrebbe far riflettere tutte le madri che pensano di “iper-proteggere” i loro figlii/e dal mondo esterno e dal padre, specialmente quando non sussistono validi motivi per farlo.. ma che lo fanno per semplice incoscienza o ripicca nei confronti dell’ex-coniuge.. tutto a danno dei figli! il fenomeno è molto più diffuso di quanto si creda. saluti.

  8. @Gino…non dirmi che sei il Gino che diceva di pregare durante il parto…ma dal finale del tuo messaggio ho paura di sì…sai cos’è l’incesto?
    mamma mia non ci mancavi

  9. La pena inflitta è troppo lieve. Quanto hanno fatto questi psicopatici di madre e nonno ( ovviamente materno ) è rivoltante, con l’aggravante che il danno inflitto al minore è doppio : il danno per averlo reso sottosviluppato e il danno per avergli negato la figura paterna.
    In più la strana accoppiata apre inquietanti scenari di incesto : perchè il nonno si è reso volontariamente partecipe di questa nefandezza?
    Gli inquirenti dovrebbero indagare ulteriormente.

  10. i bambini devono poter conoscere il mondo e sperimentarlo. E questo non è possibile se chi ti vuole bene non ti permette di farlo. E’ giusto che riconoscano il bene e il male (che tu come genitore gli hai insegnato) dall’esperienza “sul campo”. E’ giusto che incontrino altri bambini e giochino, si azzuffino, facciano pace e giochino nuovamente. Che scambino tra loro esperienze e stati d’animo. Non si DEVE preservare i bambini da tutto cio’ che li circonda, perchè tutto questo è la vita, e da adulti non si riconosceranno in essa se vivranno perennemente in una bolla di vetro. Anche questo secondo me puo’ considerarsi un maltrattamento sul bambino, anche se non fisico. Che poi sia meglio aiutare la madre e il nonno con cure psicologiche mirate e costante controllo, questa è un’altra questione. Confido nel fatto che la condanna venga commutata in una riabilitazione per il bene dei genitori e del figlio. Spero che il bambino oggi stia bene e che si riaffacci al mondo con entusiasmo. Ciao.

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