Mamma troppo iperprotettiva con il figlio, la Cassazione la condanna

Confermata, dalla Cassazione, la condanna a un anno e 4 mesi di reclusione nei confronti di una mamma che riempiva di cura e attenzioni il figlio ritardandone, così, la regolarità dello sviluppo.
Condannato anche il nonno del ragazzino.
Per la Suprema Corte ”l’iperprotezione e l’ipercura” costituiscono reato di maltrattamenti.
Il bambino di questa vicenda non aveva ancora compiuto i sei anni.
La notizia è sul Tgcom.
Ci stanno forse dicendo che troppo amore nuoce gravemente alla salute del proprio figlio?
Effettivamente trasferire sul bambino le proprie fobie, trasmettergli ansie e paure fino a ritardarne addirittura la crescita  è grave, gravissimo.
Pare che a sei anni questo piccolo avesse ancora difficoltà a camminare!

In una campana di vetro troppo piccola e troppo stretta si fa fatica a crescere!

Ma siamo sicuri che la soluzione giusta sia il carcere?

Hanno pensato, per esempio, ad aiutare questa famiglia, mandando degli assistenti sociali a casa?

Voi che ne pensate?

30 risposte a “Mamma troppo iperprotettiva con il figlio, la Cassazione la condanna

  1. Cara Maria,
    condivido la perplessità circa la pena, anche se dubito, attese le note incongruenze del nostro sistema giudiziario, che ne “scontino” anche solo un giorno.
    Con riferimento all’intervento preventivo degli assistenti sociali, in forza della trascorsa esperienza lavorativa, non nutro troppo affidamento, come d’altronde testimoniano, ahimè troppi tristi fatti di cronaca!
    Credo, invece, più efficace la “rete” di salvataggio di una nostra maggiore attenzione, sensibilità e senso civico, non voltandoci vigliaccamente dall’altra parte aggrappandoci a troppo comodi alibi!

  2. Amare un figlio non significa solo proteggerlo…certo è importante ma credo che ancora più importante sia accompagnarlo nella crescita e nella conquista della propria autonomia della propria autostima e di fargli trovare il proprio IO e la propria strada indipendentemente dai genitori o parenti che lo circondano…secondo me questo bimbo è stato “usato” come strumento di ripicca nei confronti del padre…sicuramente in buona fede non credo la madre volesse davvero arrivare a questo punto però credo ci sia stato un comportamento morboso ed egoista nei suoi confronti da parte di mamma e nonno e che quindi ora vadano aiutati a ritrovare un’equilibrio per la sua crescita però non sicurametne con il carcere o con l’allontanamente…credo che delle terapie mirate e seguite siano molto più efficaci!

  3. Conosco una ragazza oggi madre di due bimbi che venne data in affidamento ad una famiglia togliendola ai genitori naturali che per ignoranza (nel vero senso della parola) abbandonavano lei e la sorella a loro stesse per lavorare in campagna. Le bimbe a 6 anni non parlavano in compenso pulivano la casa e cucinavano… per fortuna la famiglia affidataria le ha sempre aiutate a mantenere un rapporto affettivo e di frequentazione con i genitori naturali, quando questa ragazza si e’ sposata all’altare l’hanno accompagnata il padre naturale e il padre affidatario. Sicuramente e’ stata fortunata perche’ le persone che l’hanno aiutata hanno cercato di traumatizzarla il meno possibile ed oggi e’ una donna serena e realizzata che non giudica i genitori naturali e non finira’ mai di ringraziare chi l’ha aiutata…spero che questo bambino abbia la stessa fortuna

  4. se un figlio non cammina perchè la mamma lo ha messo sotto la campana di vetro è ovvio che è sbagliato, ma tutto parte da due genitori che stanno ancora litigando a distanza in una causa di separazione ….. allora puniamo anche il papà che solo adesso (il bambino a quasi 6 anni) ha sollevato il problema perchè non ha fatto qualcosa prima. Cerchiamo di aiutare diversamente queste mamme perchè anche l’allontanamento dai genitori è un trauma per il bambino. Ha ragione Silvia quando dice che alla fine si cerca la soluzione più rapida e non quella più giusta.

  5. vale80 concordo con te questo non è amore ma pura follia che amore c’è nel limitare la libertà di tuo figlio di esplorare, di giocare e di fare le cose normali che farebbe qualsiasi bambino di sei , ma il carcere forse è un pò troppo ok gli assistenti sociali e soprattutto un aiuto psicologico per madre e figlio …..un bambino di sei anni capisce e si porterà dietro questa situazione per diverso tempo con la speranza che prima o poi supererà tutto…

  6. non ci stanno dicendo che troppo amore nuoce, perchè questi comportamenti non sono dati dall’amore ma sono forme di egoismo, sicuramente alla base c’è una difficoltà della madre che andrebbe aiutata più che punita, ma meglio punirla che lasciarla fare!

  7. vediamo se ho capito una coppia si separa, la mamma allontana la figura paterna (non che la legge italiana tuteli i papà) magari compensandola con quella del nonno, e il papà porta tutti in Tribunale. Ma scusa questo papà così attento, prima di separarsi dov’era. E poi mi dite quando i genitori fanno qualcosa di giusto ? Troppo amore fa male, una sberla è maltrattamento, un bacio pedofilia, passi poco tempo con loro abbandono di minore, sbagli l’alimentazione te li tolgono. E’ vero che se ne sentono di tutti i colori, ma vorrei capire qual’è l’unità di misura che usano per capire quando è troppo in un senso e quando troppo poco nell’altro.

  8. Salve a tutte,
    faccio fatica a pensare che l’ipercura possa integrare il retao di maltrattamenti, fatto sta che la virtù sta nel mezzo…come sempre. Al mare sarà capitato anche a voi di vedere dei bambini del nord Europa (in prevalenza) sulla battigia senza cappello, senza protezione solare e con i genitori che fanno tutto tranne averne cura anche questo è troppo!!!Che le mamme italiane siano iperprotettive è cosa risaputa però amare il proprio figlio “curandolo” come hanno fatto questa mamma e questo nonno (nell’articolo si legge che, nonostante l’età, il bambino faticava a camminare) va oltre l’amore.
    Mettiamo la mondo dei figli perchè vadano, un giorno, per la loro strada non perchè ci rimangano attaccati alle sottane per la vita…almeno questo io penso per i miei due pargoli.
    Buona giornata

  9. Proprio quello che hai detto tu Maria, perche’ non aiutano la famiglia con una bella terapia psicologica invece di allontanarli dal bambino? Mi sembra che spesso la soluzione sia separare i bambini dalla famiglia e non aiutare a cambiare… boh
    Il caso mi sembra molto grave se a 6 anni il bambino nemmeno cammina, spesso l’iperprotezione genera dei mostri, bambini paurosi ed incapaci di affrontare il mondo e di diventare autonomi , ma allontanandoli dalla famiglia si genera altra sofferenza nei bambini, a questo nessuno ci pensa?
    Mi sembra che invece di risolvere il problema si cerchi la soluzione piu’ rapida

  10. …stavo leggendo anche io la notizia su TGcom e sono rimasta un pochino perplessa! Ovvio che non bisogna soffocarli, ma come dici tu Maria, è mai possibile che in 6 anni nessuno lo abbia fatto presente ai servizi sociali? che so, la scuola? o non lo mandava…la scuola dell’obbligo in italia inizia proprio dopo i 6 anni…certo che il carcere mi sembra eccessivo! e poi il padre non poteva farsi valere prima, possibile che lo abbia fatto e la burocrazia ci abbia messo anni prima di fare qualcosa? mahhhh….

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