Guarisce grazie ad un “fratello su misura”

E’ nato per salvargli la vita e c’è riuscito: oggi Charlie Whitaker è vivo grazie a suo fratello Jamie.

All’epoca dei fatti questa storia suscitò infinite polemiche e ancora oggi c’è chi critica la scelta fatta da questi genitori. Ma il risultato è che oggi quella è una famiglia felice e Charlie, il 12enne inglese che a 4 anni ha ricevuto cellule del cordone ombelicale del fratello Jamie, è guarito e può giocare allegramente con suo fratello.
Tra i due c’è un legame speciale, rivela la madre.

E’ vero che Jamie è nato ‘su misura’ proprio per salvare il primogenito da una rara malattia, l’anemia di Blackfan-Diamond, che impediva a Charlie di produrre sufficienti globuli rossi costringendolo a trasfusioni di sangue ogni due settimane.
Ma mi chiedo: chi non farebbe il possibile e anche l’impossibile per salvare la vita del proprio figlio?

All’epoca i genitori di Charlie erano volati a Chicago, tra fervide polemiche, per aggirare la legge che in Gran Bretagna vietava la pre-selezione dell’embrione in provetta. Il padre Jayson e la madre Michelle si erano affidati proprio alla diagnosi genetica pre-impianto per la selezione dell’embrione.
I medici avevano così potuto prelevare le cellule necessarie dal cordone ombelicale del fratello Jamie e, una volta verificato che non avesse la stessa malattia del fratellino, avevano proceduto con il trapianto.

Charlie ora è stato dichiarato guarito dalla malattia che rischiava di ucciderlo e potrà condurre una vita normale.

“Charlie ora è completamente sano – ha dichiarato ieri la madre ai giornalisti – e sa che è suo fratello ad averlo salvato: ciò è meraviglioso. Quello che Jamie ha fatto a suo fratello è un dono davvero speciale, sono orgogliosa di entrambi e se tornassi indietro rifarei tutto. La gente usa il termine ‘designer baby’ quando parla di Jamie, come se lo avessimo fatto nascere per avere dei ‘pezzi di ricambio’ disponibili. Ciò è assolutamente sbagliato. Mi piace molto definirlo il ‘fratellino salvatore’. Grazie a lui Charlie sta bene”.

Nelle loro condizioni? Penso che avrei fatto la stessa cosa!