Tata Simona: come affrontare gli incubi notturni dei bimbi e le separazioni dei genitori

Tanti gli argomenti affrontati da Tata Simona dal salotto di Silvia Toffanin a Verissimo.
La prima domanda arriva dalla mamma di un bimbo di un anno che si ribella facendo il gesto di picchiare quando qualcosa non gli va a genio o quando lo si sgrida. La tata ha tranquillizzato i genitori: non si tratta di violenza. Il bambino è ancora troppo piccolo e non ha altri modi con cui esprimersi. Questi gesti sono normali e fanno parte di una fase di crescita. Bisogna comunque far capire al bambino che queste cose non vanno fatte, ma senza drammatizzare la cosa.

La seconda domanda è di una mamma alle prese con una bambina di 4 anni che si sveglia durante la notte in preda a degli incubi.
Tata Simona le ha riposto che se è un episodio sporadico, allora si tratta dei classici incubi. Se invece è un qualcosa che si ripropone ogni notte allora si tratta di “terrore notturno“. Continua a leggere



Guarisce grazie ad un “fratello su misura”

E’ nato per salvargli la vita e c’è riuscito: oggi Charlie Whitaker è vivo grazie a suo fratello Jamie.

All’epoca dei fatti questa storia suscitò infinite polemiche e ancora oggi c’è chi critica la scelta fatta da questi genitori. Ma il risultato è che oggi quella è una famiglia felice e Charlie, il 12enne inglese che a 4 anni ha ricevuto cellule del cordone ombelicale del fratello Jamie, è guarito e può giocare allegramente con suo fratello.
Tra i due c’è un legame speciale, rivela la madre.

E’ vero che Jamie è nato ‘su misura’ proprio per salvare il primogenito da una rara malattia, l’anemia di Blackfan-Diamond, che impediva a Charlie di produrre sufficienti globuli rossi costringendolo a trasfusioni di sangue ogni due settimane.
Ma mi chiedo: chi non farebbe il possibile e anche l’impossibile per salvare la vita del proprio figlio? Continua a leggere



Per la mia Festa un cuore con le mani e una pianta di basilico!

Come è andata la vostra Festa della Mamma?
La mia così così. Venerdì Marco è tornato a casa con un lavoretto per me: un bellissimo cuore rosso di cartone, sopra c’erano su un lato le impronte delle sue mani e sull’altro lato una poesia sulle mille cose che lui può fare per me con le sue manine come, ad esempio, stringermi forte a sé.

Bellissima, solo che… non se la ricordava bene!! Sigh!

Iniziava con la strofa giusta, ma poi si perdeva. Povero, ci metteva tutto l’impegno, ma ad un certo punto si bloccava e come un registratore inceppato riprendeva dall’inizio. Continua a leggere