S.O.S. mamma: a casa una su due!

Ci siamo, domani è l’8 marzo e come tutti sanno è la “festa mondiale della donna”. Come ogni anno, alla vigilia le coscienze femminili si svegliano. Tutto è pronto: manifestazioni, slogan, proteste e … serate in pizzeria con annessi spogliarelli. Io, sinceramente, non ho mai creduto di dover festeggiare il mio essere donna, non mi sento appartenente ad una “razza diversa” da proteggere, pur apprezzando e stimando la dura la lotta che le nostre ave hanno fatto per farci giungere fin qua.

Detto questo, e scusate l’inciso decisamente lungo, su tutti i giornali e quotidiani oggi si sprecano le numerate sul mondo rosa. Un dato mi è balzato all’occhio: Malta e Italia sono i due Paesi in Europa in cui le donne fra i 24 e 54 anni con figli hanno più difficoltà a lavorare. Numeri alla mano, il tasso di occupazione delle mamme con un figlio in Italia è il 59%, a Malta il 54,7%. Nell’Ue il 71,3%, in Francia il 78%, in Gran Bretagna il 75%, in Grecia il 61%.  Insomma siamo come al solito fanalino di coda: da noi una donna su due, se decide di diventare mamma, lascia il lavoro.

Secondo i dati Eurostat, comunque, il quadro generale è piuttosto grigio: ovunque nell’Ue la donna lavora meno dell’uomo dopo l’arrivo del primo figlio.

C’è, però, un dato che va in controtendenza: in Olanda, Finlandia e Ungheria se al primo figlio se ne aggiunge un secondo o anche un terzo, il tasso di occupazione femminile torna a crescere. Perché?
Perché secondo il datore la donna, dopo il primo anno di vita dei bambini, è più forte e preparata ad affrontare lo stress di lavoro.

Ed ora sfondiamo un’altra porta aperta: nel nostro Paese il 30% dei bambini è curato dai nonni, figura importantissima, fondamentale del nostro welfare (in Svezia e Danimarca, invece, si sfiora il 2%, in Germania il 15%).
Le mamme aiutate dai genitori hanno il 40% in più di possibilità di lavorare. E solo il 15% dei piccoli sotto i tre anni di vita frequenta gli asili nido. Motivo? Costi proibitivi (a Milano si superano i 700 euro al mese) e scarsa disponibilità dei posti (soprattutto al Sud).

La maggior parte di questi temi sono già stati abbondantemente affrontati negli altri post. Ma ora avevo un po’ di dati Eurostat più aggiornati. E poi, alla vigilia dell’8 marzo, mi sembrava doveroso fare un recap!

12 risposte a “S.O.S. mamma: a casa una su due!

  1. concordo pienamente con roberta, quanti sensi di colpa perche’ esco dal lavoro alle 6! non posso portare mia figlia in piscina, in biblioteca, al cinema, alle feste di compleanno dei suoi amici, insomma, mi piacerebbe essere io a fare quelle cose con lei, invece molte volte sono i nonni, e’ triste doversi prendere un permesso al lavoro magari anche vedendosi fare la faccia storta solo per portare mia figlia dal pediatra (come e’ successo ieri che le’ scoppiata la varicella!!!).
    oggi non sapete con quali sensi di colpa ammalata l’ho lasciata alla nonna, perche’ al lavoro mancavano gia’ 3 persone non potevo mancare anch’io, non per il lavoro che viene sicuramente dopo mia figlia, ma per il mio posto di lavoro, che viene cmq dopo ma che le da’ da mangiare!
    e non sapete con quali sensi di colpa oggi devo dire al lavoro che domani staro’ a casa con mia figlia visto che domani rientrano le colleghe….
    e poi mi devo sentir dire da qualcuno che siamo noi donne che vogliamo lavorare…ma magari potessi permettermi di stare a casa, almeno part-time!

  2. per festa della mamma: stai sognando ad occhi aperti in poche abbiamo il pat-time, in poche abbiamo la possibilità di stare a casa ed in poche abbiamo i nonni che ci aiutano non ci si fila nessuno ma proprio nessuno….ieri mi sono resa conto di quanto lavorare 8 ore sia limitativo volevo portare pietro al cinema e guarda un pò i cartoni li danno alle 16.30 ( 2 ore di permesso) , in biblioteca fanno le letture e a che ora alle 16.30, la piscina inizia indovinate alle 16.30 altre 2 ore di permesso vorrei un giorno fare un elenco dettagliato di tutte le iniziative che iniziano in orari accessibili solo alle casalinghe…scusate lo sfogo amo il mio lavoro ma adoro molto di più mio figlio e sono un pò arrabbiata!!!!

  3. ANCHE AL SUD LA SITUAZIONE NON è MIGLIORE…ANZI…SI LAVORA ANCHE 50 ORE A SETTIMANA, SENZA CHE LO STRAORDINARIO VENGA PAGATO, NIENTE FERIE, NIENTE MALATTIA, NIENTE MATERNITA, INOLTRE LO STIPENDIO è MOLTO PIU BASSO DI QUELLO CHE ESCE IN BUSTA PAGA( QUANDO CE L’HAI UNA BUSTA PAGA PERCHè QUI PARECCHIE LAVORANO A NERO OPPURE CON UN CONTRATTO PART-TIME ANCHE SE LAVORI 50 ORE A SETTIMANA) E NIENTE ASILI NIDO. SE HAI UN FIGLIO NN POTRAI MAI SEGUIRLO NE A SCUOLA NE NELLA SUA EDUCAZIONE NE SEGUIRLO NELLE SUE ATTIVITA EXTRA SCOLASTICHE. E LE RECITE E LE FESTE A SCUOLA? QUANTE VOLTE MI SONO SENTITA DIRE: MAMMA PERCHè NN VIENI ANCHE TU?E POI CI SI LAMENTA DEI GIOVANI DI OGGI: MA DI CHI SARA LA COLPA?

  4. aggiungo che anche le nostre vicine di casa francesi sono messe meglio di noi. maggior occupazione e più figli grazie ad una politica di supporto della famiglia. spesso non è solo una questione di nonni o asili nido, siamo costrette a rinunciare a quanto sarebbe in nostro diritto addirittura per non perderlo, il lavoro. marika ha rinunciato all’allattamento, io addirittura alla maternità. quando è nata la mia piccola 10 mesi fa, sono stata a casa 1 settimana prima del parto e 2 dopo. e so che purtoppo non sono la sola.
    mamma medico

  5. Con tutta sincerità dopo la nascita dei miei due cuccioli avrei voluto lavorare part time ma con il mutuo e le varie spese i soldi nn bastano mai e così anche se a malincuore, perchè vorrei stare di più con i miei figli, sono costretta a lavorare a tempo pieno. Esco di casa alle 8 per ritornarci alle 19.15 con tutto da fare. Mi ritengo fortunata perchè i miei bimbi li curano i nonni però alla fine mi dispiace perchè vorrei godermeli un pò anche io. Maledetti sti soldi…..nn potrebbero far rientrare il ruolo di casalinga e mamma come una professione, anche perchè lo è a tutti gli effetti, in modo tale che riconosciuto come lavoro si venga a prendere anche uno stipendio???

  6. dati esatti …. io lavoro e sono abbastanza tranquilla , perchè fortunatamente ho i miei genitori che mi aiutano tantissimo, adesso sono riuscita a mandarlo anche all’asilo la mattina, avrei lavorato lo stesso se non ci fossero stati loro ma sicuramente con un pò più di senso di colpa……

  7. Concordo con tutto quello che ha detto Marina, io per fortuna dopo la prima figlia ho chiesto un part-time di 6 ore “temporaneo”, e per due anni e mezzo mi hanno dato quello, ovviamnte andava al nido. Ora sono full-time, con la materna e il prolungato, il secondo nn arriva, però ci penso perchè altrimenti lei per i “miei” problemi resterà sola. Che paese di ……… Ciao!

  8. purtroppo secondo me questi dati sono tristissimi! io pur di mantenere il mio posto di lavoro ho dovuto mandare mio figlio all’asilo nido privato a 4 mesi ,non avendo i nonni a disposizione (e comunque col senno di poi lo rifarei,meglio la scuola a volte dei nonni!). non ho avuto il part time e ho rinunciato anche all’allattamento pur di non essere spostata su una sede più disagiata… certe volte mi chiedo come sia possibile tutto ciò in un paese civile, ma d’altronde se abbiamo un sindaco che in campagna elettorale aveva indicato tra le priorità due stadi per le nostre squadre di calcio invece che le strutture sociali,che ci possiamo aspettare!? e dall’anno prossimo levano anche quei nidi comunali che noi tutti genitori ambivamo???!!!!

  9. penso che i dati siano giustissimi, infatti dopo la nascita di mio figlio ho dovuto licenziarmi perchè non mi davano il part-time, secondo i miei datori di lavoro avrei dovuto lasciare mio figlio ai nonni dalle 8 della mattina fino 20 della sera…ho trovato un altro lavoro ma di fare il secondo non se ne parla perchè non posso rischiare di restare a casa per la seconda volta, anche perchè la prima volta avevo ancora un’età in cui si può cercare un lavoro adesso sarei intorno ai quaranta… asili nido nel mio comune pochi e carissimi ecc…ecc…sembra la fiera delle banalità ma nessuno pur sapendo come vanno le cose non fà niente per cercare di migliorarle anzi dal prossimo anno ci saranno anche tagli alle scuole parificate, quelle pubbliche sono troppo poche e allora????? rischiamo di avere una società di vecchi e di extracomunitari!

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