La sincerità è al primo posto in ogni tipo di rapporto: nella coppia, con i figli, al lavoro.
Essere sinceri ripaga sempre.
Ma ai propri figli, soprattutto quando sono piccoli bisogna dire sempre tutto?
Se sono cose belle, sicuramente sì. Ma se invece sono notizie negative come una separazione, una morte, un licenziamento che si fa?
A dare una risposta a questa difficile domanda ci aiuta, come sempre, la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli:
Continua a leggere
Archivi tag: psicologa amica
Navigazione articolo
Gli incubi notturni dei bambini
A me è successo solo qualche volta di essere svegliata nel cuore della notte dal pianto dirotto di Luca. E devo dire che è proprio brutto vedere il proprio bambino nel letto singhiozzare con i lacrimoni, in preda alla paura e alla disperazione e non poter fare nulla se non cercare di consolarlo.
Si prova un terribile senso di impotenza.
E poi, almeno nel mio caso, mi sono posta mille domande: sarà successo qualcosa a scuola? Qualcuno gli ha fatto del male? Ha litigato con qualche bambino? Qualcosa lo ha spaventato?
Oggi con la psicologa amica parliamo proprio di questo argomento: gli incubi notturni. Possiamo fare qualcosa per evitarli? E per consolare il bambino?
Ecco cosa ci consiglia la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere
Litigio in spiaggia tra bambini: che fare?
Vostro figlio sta giocando allegro e tranquillo in spiaggia. Si sta divertendo con un bastone. Ma ad un certo punto un altro bambino gli “scippa” il legnetto.
Lacrime e disperazione. Voi come vi comportate?
Intervenite? Lasciate che i bambini se la sbrighino tra loro? Chiamate in causa gli altri genitori?
Oggi con la dottoressa Santarelli esaminiamo un caso simile.
La nostra Psicologa ci racconta come hanno reagito i genitori di questi due bambini e come, invece, avrebbero dovuto reagire.
Devo dire che è una lettura molto interessante e che mi ha fatto riflettere.
Manco a dirlo, io avrei reagito esattamente come non si dovrebbe!
Bambini da soli in vacanza: un passo verso l’autonomia
Marco è a mille chilometri di distanza da me. E’ in Puglia a trascorrere una parte delle sue vacanze con i nonni.
Lo ha chiesto e voluto lui. Senza nessuna forzatura.
Non è la prima volta che va via. E’ già la terza estate che trascorre in campagna dai miei.
Ma quest’anno, a differenza dagli anni passati in cui era ancora molto piccolo, gli ho proposta un’alternativa secondo me allettante: di andare una settimana al mare da solo, o meglio, con alcuni suoi amici. Insomma un campus organizzato.
Un’occasione per mettersi in gioco e imparare ad essere più autonomi.
Al suo posto io avrei accettato al volo. Marco, invece, non ha voluto. Ha preferito trascorrere del tempo con i nonni e la cuginetta.
Il distacco c’è comunque, ma è parziale. Giù dai miei è ugualmente in un ambiente familiare, coccolato e accontentato. Non è la stessa cosa che andare una settimana da solo, come le colonie di una volta.
Ma quella delle vacanze da soli è un’esperienza formativa per i bambini?
L’ho chiesto alla dottoressa Francesca Santarelli, la nostra Psicologa Amica.
Ecco cosa ci ha risposto: Continua a leggere
Favole e cartoni animati: perchè raccontano storie truci con malattie, abbandoni, etc?
Perchè nelle favole e anche nei cartoni animati che tanto piacciono ai bambini, le storie (anche quelle più famose come Biancaneve, Cenerentola, La Sirenetta, Bambi, Peter Pan, solo per citarne alcune) sono sempre accompagnate da fatti truci, come la morte della mamma, o quella del papà, l’abbandono, etc?
C’è davvero uno studio fatto da team di psicologi? E queste storie aiutano i bambini o li spaventano?
Insomma possiamo continuare a raccontargliele senza timore o sarebbe meglio inventarne di nostre e magari più soft?
A me, personalmente, ha sempre colpito Hansel e Gretel, lo trovo un concentrato di sfighe e di crimini non da poco: dalla morte della mamma, all’arrivo della matrigna cattiva, all’abbandono da parte del padre buono ma debole, al sequestro di persona, all’omicidio, al furto con scasso, e chi più ne ha più ne metta.
Oggi la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli affronta questo tema e ci svela cosa si nasconde dietro queste favole. Continua a leggere
Quando il bambino diventa “Il signor No” come ci si deve comportare?
Facile a dirsi, difficile a farsi: mantenere la calma!
Sì, perché a volte anche i frugoletti alti meno di un metro possono far perdere le staffe a genitori grandi e grossi.
Anzi, ci sono periodi in cui quella sembra essere proprio la loro specialità e ci riescono magnificamente.
Una di queste fantastiche fasi è quando quelle dolci e tenere creature si trasformano in terribili e capricciosi “Signor NO”.
“Facciamo questo?”… “NO!”
“Vuoi mangiare quest0 o quello?”… “NO”!
“Ci vestiamo?”… “NO”
“Andiamo a fare la nanna?”… “NO”
“NO” sempre e per qualsiasi cosa. “NO” è la risposta a qualsiasi domanda. Le giornate cominciano con i NO e finiscono con i NO.
E allora noi poveri genitori come dobbiamo comportarci? Imporre la nostra “AUTORITA'” o essere pazienti e accomodanti?
Ne parliamo con la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco cosa ci consiglia: Continua a leggere
Le paure nei bambini: perchè e cosa possiamo fare per aiutarli?
“Mamma, non spegnere la luce, ho paura del buio”. “Mamma, non chiudere la porta, non voglio rimanere da solo in camera”.
Ad un certo punto della loro vita tanti, molti bambini sviluppano delle paure. Anche il mio Luca.
A nulla serve rispondergli “Non ti preoccupare, c’è la mamma qui”, oppure “Non devi aver paura, non succede nulla nel buio”.
E allora cosa possiamo fare per aiutare i nostri figli a superare le loro paure?
Ne parliamo oggi con la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli. Ecco cosa ci consiglia: Continua a leggere
L’ansia e la fobia sociale nei bambini: quando il non voler socializzare non è solo timidezza
L’ansia noi adulti la conosciamo bene. L’ansia per gli esami all’università, l’ansia per un lavoro, l’ansia per i figli.
Ma i bambini possono soffrire d’ansia?
Non dovrebbe essere quella solo l’età dell’incoscienza, della spensieratezza e del gioco?
Purtroppo no. Il disturbo d’ansia esiste e purtroppo non è neppure un’eventualità tanto remota.
A volte i genitori la confondono con la timidezza. Ma ci sono dei campanelli d’allarme che dobbiamo riconoscere e all’occorrenza sapere come intervenire.
Ce ne parla la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Il ruolo del padre? Ricordare alla madre di essere anche partner oltre che madre!
Dopo la nascita di un bebè, il rapporto, il feeling che si crea tra madre e figlio è magico, speciale. Un filo diretto che sembra quasi indissolubile, totale, avvolgente… potremmo continuare all’infinito.
Ma in tutto questo, che ruolo ha il papà? Comprensivo, collaborativo…
Sì. Ma il suo compito è anche quello di ricordare alla neo-mamma che è non solo madre, ma anche partner.
Di questo oggi ci parla la psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Quando i bambini fanno fatica a socializzare, i consigli della psicologa
Oggi con la Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli, affrontiamo un argomento per me molto importante, forse perché mi tocca molto da vicino: “Quando i bambini fanno fatica a socializzare“.
Devo ammettere che fa veramente male vedere il proprio figlio “escluso” dal gruppo o comunque non accettato con entusiasmo dai suoi compagni. A me è successo con Marco.
E mi sono resa conto che la cosa lo ha fatto soffrire.
Ma in questi casi bisogna intervenire in qualche modo o bisogna lasciar correre? E’ meglio che imparino da subito a conquistarsi il rispetto e la stima dei compagni oppure è meglio aiutarli per non fargli perdere fiducia in se stessi?
Io non sono intervenuta. Ho lasciato che risolvesse i suoi problemi da solo. E ho visto nei suoi occhi quell’entusiasmo, quella soddisfazione quando tornando a casa un giorno mi ha detto: “Sai che A. mi ha detto che siamo di nuovo amici?”.
Ma in ogni caso vedo che fatica a integrarsi bene.
Ecco cosa ci consiglia la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere