Come prepararsi a diventare mamme

neonato
Come ci si può preparare a diventare mamme?

Secondo me nessuna di noi arriva veramente preparata al grande evento.
Ognuna fantastica, immagina, pensa…
Ma poi il giorno che si ritrova con il fagottino tra le mani, non sa neppure come prenderlo tra le braccia!

Ricordo quando è nato Marco. Vedevo le puericultrici dell’ospedale che prendevano i bambini come se fossero bambolotti, li lavavano con mano ferma, decisa. Li vestivano in un batter d’occhi.
Io ero lì e mi sentivo la mamma più imbranata di tutte.
Mi chiedevo: che si fa con il cordone ombelicale? Come si cambia il pannolino ad un neonato? E come si infilano le tutine senza rompergli il braccio?
Mille dubbi, mille ansie…
Marco mi sembrava così piccolo, gracile, esile e delicato che avevo paura anche a cambiarlo!

Poi con l’esperienza… ho imparato! Almeno a cambiare il pannolino 😉
Ma ogni giorno, anche adesso che sono più grandicelli, c’è una sfida diversa. E ogni volta mi assalgono gli stessi dubbi e le stesse domande: sto facendo veramente la cosa giusta?

Ho girato la domanda iniziale alla nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli: ci si può preparare veramente a diventare mamme?

Ecco la sua risposta:

 

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Il corredino perfetto per mamma e bebè

La mia collega è incinta. E in questi ultimi mesi mi sono trovata più volte a confrontarmi con lei su “quello che serve alla piccolina”.
Mi sono resa conto di quanto la mia memoria sia a breve termine e di quanto siano in eterna e rapida evoluzione le mode. Sono passati solo 5 anni da quando è arrivato Luca, eppure tante cose le ho rimosse, alcune cose non si usano più e altre sono di gran moda.
Per esempio: nel mio corredino c’erano i body taglia 0-1 mese? Non me lo ricordo. Forse ho preso direttamente quelli 3 mesi.

Ora vanno di modissima le fasce porta bebè. Io l’ho usata con Luca. Ma ricordo che quando andavo a passeggio mi sentivo tutti gli occhi puntati addosso. Era strano vedere una mamma con il cucciolotto attaccato al corpo e stretto in una fascia.
Ora se ne vedono tantissime. E vi assicuro che la fascia è uno degli oggetti ai quali, tornassi indietro, non rinuncerei!
L’ho trovata utilissima e comodissima. E l’ho usata fino a poco fa!

E di esempi ne potrei fare a bizzeffe.

Qualche settimana fa da corredino-neonato.it mi è arrivata questa infografica con un articolo.

Ecco cosa consigliano: infografica-corredino-neonato

Io sinceramente, avendo allattato a lungo, alcune cose non le ho comprate, nè utilizzate. Non ho mai avuto lo sterilizzatore (quando serviva bollivo le cose). Non ho mai usato lo scaldabiberon, anche se per alcune mie amiche è stato un compagno d’avventura fino ai due anni del bambino ;). Non ho usato il tiralatte.

Altro discorso sulla giostrina per culla. Io avevo quella con il carrillon appeso. Lo sconsiglio a tutti. Il carrillon (che è pesante) potrebbe sganciarsi e cadere sul corpo del bambino (e vi assicuro che è successo ad una mia amica. Per fortuna il tutto  si è risolto con un ematoma sul braccio del piccolo, ma poteva andare molto peggio!). Ora ci sono le giostrine con il carrillon legato alla sponda del lettino e gli animaletti (pesciolini, pagliacci, api…) di stoffa che anche se cadono, non fanno male!

Manca, secondo me, in questa grafica il Walkie Talkie. A me lo hanno prestato quando è arrivato Luca e devo dire… un’altra vita!
Non dovevamo stare sempre in silenzio per sentire se il bimbo piangeva, ma anche stando in cucina con le porte chiuse, potevamo ascoltare anche i suoi respiri. Per una neomamma la serenità e la tranquillità è tutto!

Di seguito i consigli di corredino-neonato.it.

E se voi avete altro da aggiungere o consigliare… fatevi avanti 🙂

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Il piccolo nel lettone: sì o no?

Questo è un argomento che mi tocca molto da vicino. Moltissimo direi!

Perché ai bimbi piace stare nel lettone con mamma e papà? Ad una domanda così c’è un solo modo per rispondere: “Perchè è bello!”.
E’ bello scambiarsi le coccole, raccontare le favole, giocare con i cuscini, abbracciarsi, etc, etc.

A casa mia il lettone è veramente il “posto più bello”. Il luogo dove tutte le sere tutti e quattro ci rilassiamo, ci raccontiamo le cose che sono successe durante le giornata, ma anche giochiamo, saltiamo, ridiamo e ci divertiamo.

La prassi è questa: dopo cena mio marito e i bimbi vanno a giocare insieme sul lettone.  Io finisco di sfaccendare in cucina e poi li raggiungo.
In pratica il lettone è la nostra “piazza”! Prova ne è che solo in rare, rarissime occasioni lo si trova in ordine. Il più delle volte è disfatto, per buona pace dei miei sensi.

Ma questa è una buona o cattiva abitudine? Continua a leggere



La mia mamma avrebbe diritto a…

Mia mamma… vorrei che potesse non spazzare la casa per un giorno
La mia mamma è felice quando fa le pulizie
Vorrei che potesse spendere 50 euro tutti per sè
Vorrei che avesse il diritto di non essere maltrattata
Vorrei che avesse il diritto di scegliere cosa vuole dalla vita
Vorrei che avesse il diritto ad avere almeno 5 minuti tutti per se, senza pensare agli altri
Vorrei che avesse diritto a un reddito di Mammanza!
Vorrei che avesse il diritto ad avere una relazione con l’uomo che ama Continua a leggere



La mamma e la sua festa: ecco i libri da leggere

Domenica 12 maggio è la festa della mamma.
Poteva mancare un post scritto dalla nostra amica Elisabetta Belotti, alias la blogger “Labiondaprof”, con i consigli sui libri più adatti alla nostra festa?
Assolutamente no!
Questa volta posso dire con soddisfazione di avere almeno uno di questi libri nella mia libreria: è l’ultimo.
E voi? Avete già letto uno di questi libri? E ne avete altri da consigliare per la festa della mamma? Continua a leggere



Via i reggiseni: non servono e fanno male alla schiena

Oggi sforiamo un po’. In fondo oltre che mamme siamo pure donne, quindi questa notizia (pubblicata sul Tgcom24/Salute)  potrebbe interessarci: “Non portare il reggiseno o portarlo solo in modo saltuario non solo non fa ricadere i seni, ma anzi aiuterebbe a tenerli su”.
Lo sostengono alcuni studiosi francesi di Besancon (est) che da quindici anni seguono i casi di 130 donne. Secondo il professor Jean-Denis Rouillon, dell’ospedale di Besancon il reggiseno sarebbe dunque piuttosto ‘un falso bisogno'”. Continua a leggere



Mamma a nove anni!

Non è la mamma più giovane della storia, ma Dafne è comunque una delle mamme-bambina più piccole.
E’ rimasta incinta a 8 anni e ha partorito una bimba di ben 2,7 kg a nove anni da poco compiuti.
Il papà? Un ragazzino di 17 anni ora ricercato dalla polizia e potrebbe essere accusato di abusi sessuali nei confronti della piccola, nonostante quest’ultima abbia ripetuto più volte che era il fidanzato.
Il tutto, come riporta la notizia del Tgcom, è successo in Messico nello Stato di Jalisco.
Le due bimbe, madre e figlia, stanno bene.

Sempre in Messico, a Puebla, poco più di un anno fa (precisamente a novembre del 2011) un’altra bambina di 10 anni diede alla luce, prematuramente, un bimbo di un chilo e mezzo circa.

E l’anno prima, un’altra bambina di 11 anni partorì il figlio del suo patrigno, 10 anni più grande di lei.

Ma come mai tutti questi casi in Messico? Coincidenza? Continua a leggere



Mamma incolla le mani della figlia al muro per punizione: non voleva fare la pipì nel vasino

Questa notizia è incredibile, nel senso letterale del termine, ossia si fa proprio fatica a pensare che sia successo davvero. Eppure è così: una mamma, Elizabeth Escalona, di 23 anni, incollò le mani della figlia per punizione. La colpa grave della piccola? Non faceva la pipì nel vasino. La bimba aveva solo due anni.

Vi si sta accapponando la pelle? Vi vengono i brividi? Anche al giudice del Texas, negli Stati Uniti d’America, tanto che ha inflitto alla donna una pena durissima, esemplare: l’ha condannato a 99 anni di carcere definendola anche “Mostro”. Continua a leggere



In due anni sono 800 mila le mamme che sono state licenziate o spinte alle dimissioni

Fa sempre un certo effetto leggere queste notizie: in due anni sono 800 mila le mamme che sono state licenziate o spinte alle dimissioni. E’ quanto emerge dal rapporto “Mamme nella Crisi” di Save the Children, riportato dal Tgcom24.
Le cause, secondo il rapporto, sono la mancanza di i servizi all’infanzia e il concreto rischio di perdere il lavoro a seguito della gravidanza, con pressioni o dimissioni in bianco.
Dov’è la novità? Dove sta la notizia?
Nei numeri, che sono sempre più alti e preoccupanti.
E se fino a qualche tempo fa questi numeri mi sembravano solo una mera sequenza di caratteri. Ora, invece, prendono sempre più corpo. Perché quella realtà la vedo sempre più vicina.   Continua a leggere