Bimbi a scuola con il “Piedibus”, l’autobus che va a piedi!

Bambini a scuola con il “piedibus”, l’autobus che va a piedi. Che ve ne pare?
L’idea è venuta agli abitanti di Ancona. L’esperimento durerà un mesetto.
Due genitori volontari, a turno, accompagneranno gruppi di 15-20 alunni.
Un ‘autista’ in testa, un ‘controllore’ a chiudere la fila, paletta artigianale e pettorine fosforescenti.

Il percorso sarà lungo al massimo un chilometro. Ci sarà un capolinea e anche fermate contrassegnate da cartelli, orari prestabilite. Insomma, come se si trattasse di un vero e proprio autobus che al posto delle ruote ha le scarpe. Continua a leggere



A Pasqua… biscotti allegri da fare con i bimbi

Pasqua è ormai alle porte e noi l’argomento non lo abbiamo ancora affrontato.
Che si fa per queste feste?

Io, che di fantasia in questo periodo ne ho ben poca, data l’immensa stanchezza che mi porto addosso, mi tengo sul classico e per l’occasione preparerò con i bambini solo dei biscottini, buonissimi frollini a forma di campana, coniglietto, pulcino e uova. Mi piacerebbe anche fare le uova sode colorate. Facili e veloci da preparare, ma allegri e di grande impatto sulla tavola! E infine li “puddicastri”, tipici dolcetti del mio paese d’origine (giusto per non perdere le tradizioni!). Continua a leggere



Niente prima elementare, troppi stranieri

La polemica sui bimbi stranieri nelle scuole è piuttosto vecchiotta. E gli animi degli italiani, in genere, si dividono.
Parlando dell’argomento con amici e conoscenti ho notato una cosa: chi è direttamente coinvolto e ha dei bambini piccoli, spesso, si dice contrario, o comunque vorrebbe un tetto massimo di bambini stranieri nelle scuole inferiore all’attuale 30%. Chi invece non ha figli è quasi sempre favorevole all’integrazione tra razze!
Sarà un caso?

Comunque sia, la storia che vi propongo oggi mi sembra abbastanza singolare. Al centro delle cronache c’è ancora una volta la scuola elementare di via Paravia, a Milano, zona popolare di San Siro, ad alta concentrazione di extracomunitari.
L’istituto è già noto ai meneghini perché qualche anni fa era stato oggetto di discussione in quanto era una delle poche scuole elementari italiane con classi quasi interamente composte da figli di stranieri.

Ora è di nuovo al centro di polemiche perchè il prossimo anno scolastico non ci sarà nessuna prima: si sono iscritti 17 bambini, di cui 15 figli di immigrati e quindi non è stato raggiunto il numero minimo di 27. Continua a leggere



Cellulare ai bimbi: sei anni è l’età giusta?

A che età si può dare il cellulare ai bambini? Sei anni è una età giusta? Questa è una delle domande poste alla Tata Simona, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo.
Secondo la Tata i bambini non hanno bisogno del cellulare. Soprattutto a scuola. Quando sono così piccoli il telefonino è più una fissa del genitore: sapere di poterli “intercettare” sempre dà loro maggiore serenità. Ma cosa ci fanno i bambini così piccoli con un apparecchio del genere? E che uso ne fanno?
I genitori dovrebbero fare attenzione soprattutto a questo. Quindi più si rimanda, meglio è.

Altra domanda: “Chiamereste vostro figlio Calogero solo per rispettare i genitori di lui?
Insomma dareste al bambino un nome che proprio non vi piace solo per far piacere ai futuri nonni? Continua a leggere



Il miele ai neonati? Meglio evitare

I nonni con i loro consigli dei tempi che furono e con i rimedi naturali degli avi, gelosamente tramandati di generazione in generazione, ci azzeccano molto spesso. Ma ogni tanto toppano di brutto. E quando lo fanno possono anche fare danni.
Il consiglio da non seguire, in questo caso, è la tettarella con il miele da dare ai neonati.
Mia madre mi ha fatto una testa infinita con queste perle di saggezza!
“Se il bambino piange tanto e non vuoi dargli ogni volta la tetta, prendi un fazzoletto, mettici dentro un po’ di pane e miele, chiudi bene il tutto e dallo al bambino. Ciuccerà e si calmerà”. “Oppure se rifiuta il ciuccio intingilo nel miele, gli piacerà”.
Peccato però che il miele ai neonati sarebbe meglio non darlo. O meglio sarebbe meglio non dare il miele a tutti i bambini che non hanno spento la prima candelina.
Perché? Perché il miele può contenere un batterio irritante per l’intestino dei piccolissimi.
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La paghetta settimanale ai bimbi, sì o no?

Voi avete mai ricevuto la paghetta settimanale dai vostri genitori? E ai vostri figli la date? Io sinceramente non l’ho mai ricevuta e i miei bambini sono ancora troppo piccoli.
L’età giusta per la paghetta è intorno ai 10 anni.
Ma credo sia arrivato il momento di fargli capire, pian pianino, “il valore dei soldi”. Almeno al più grande, che ha già 3 anni e mezzo!
Per questo, infatti, non c’è una età giusta, prima si inizia meglio è!
Ovviamente non parlo di lezioni a tavolino. Ma di gesti, di comportamenti, di discorsi e di esempi, soprattutto da parte nostra, che gli facciano capire che il denaro è solo un mezzo, non un fine. Continua a leggere



I bambini non fanno sport? Facciamoli giocare con le console interattive

Si sa, i bambini vanno matti per i videogame e la tv. Ma sono proprio tastiere e monitor i ‘cattivi maestri’, quelli che portano ad una maggiore sedentarietà nei piccoli e, in molti casi, anche ad una maggiore obesità infantile. E allora come unire l’utile al dilettevole? Come permettere ai ragazzini di giocare con le console e fargli fare un po’ di movimento? Secondo alcuni ricercatori americani una soluzione potrebbe essere quella dei videogiochi interattivi dotati di rilevatori di movimento, come quelli che permettono di cimentarsi nella danza e nella boxe. A loro avviso questi “aggeggi” potrebbero rivelarsi addirittura salutari: in questo modo i bambini bruciano veramente energie. E’ scritto tutto nero su bianco su “Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine”. Continua a leggere



Il destino di molti bimbi: campioni per forza!

Alle sette la sveglia. Alle otto a scuola fino alle quattro del pomeriggio. Poi, giusto il tempo di una merenda veloce, e di corsa in piscina se è lunedì, a danza se è martedì, a lezione di pianoforte se è mercoledì, ancora in piscina se è giovedì e ad un bel corso di inglese per chiudere la settimana il venerdì. Sto esagerando?
Mica tanto. Il destino di molti piccoli italiani sembra segnato fin dalla più tenera età: campioni per forza. Già dai tempi della culla sono sottoposti a stimoli mirati per una crescita e uno sviluppo psicofisico ottimale.
Sono la gioia di mamma e papà. Quante soddisfazioni…
Ma a sei anni si ritrovano, loro malgrado, con più impegni di un manager.

E spesso non sono i bambini a chiedere tutto ciò, ma sono i genitori che riversano su di loro ansie, speranze e aspettative. Insomma, sembra incredibile a dirlo, ma a volte sono proprio mamma e papà la fonte di stress per i piccoli. Continua a leggere



Regali, ma li conosciamo davvero i gusti dei nostri figli?

Vi è mai capitato di ricevere un regalo per i vostri figli che di primo acchito vi è sembrato quantomeno inadeguato o comunque avete pensato: “Questa cosa non gli piacerà mai”, oppure: “E che se ne fa?”. E poi invece siete stati smentiti alla grande?
Bene, a me è successo con un lettore Mp3.
Quando lo hanno regalato a Marco, lui lo ha visto, lo ha preso in mano, ma ovviamente non sapendo che cosa fosse è a che cosa servisse non lo ha degnato neppure di uno sguardo.
Io invece ho pensato: “Un Mp3 a 3 anni? Mhha! forse è prematuro”.
Poi invece mio marito ha caricato sul lettore tutte le canzoni dei bimbi.  Tante, tantissime canzoncine, dallo Zecchino d’oro degli anni ’60 ai giorni nostri. Ma anche brani di musica classica, pop e altro. Vi dico: un successone! Continua a leggere