L’attrice January Jones ha mangiato la sua placenta, e voi?

L’attrice di “Mad Men, January Jones al “People Magazine” ha confessato di aver mangiato la sua placenta.
L’ha fatta incapsulare e quindi l’ha assunta sotto forma di pillola.
La cura a suo dire avrebbe effetti rigeneranti e ha quindi consigliato a tutte le neo-mamme di fare altrettanto.
Una scelta particolare, ma che sta velocemente prendendo piede negli Stati Uniti.
La notizia è sul Tgcom24.
Anche la mia gattina lo fece (anche se non in pillola :)): dopo aver partorito i suoi quattro micetti, li ripulì per bene e poi mangiò la sua placenta.
Lo fanno, in natura, anche tanti altri animali come erbivori, insettivori, carnivori e onnivori. Continua a leggere



Siamo tutte mamme mozzarella?

“Mamme tigri, mamme cocker o mamme mozzarella?”
La blogger di Movida, Francesca Caetani Lovatelli non ha dubbi: noi apparteniamo di sicuro alla terza categoria.
E riassume il concetto con questo simpatico aneddoto:
“Storico un incontro con una signora milanese, trafelata, con borsone di panni appena stirati al seguito, che correva dal figlio – il mio bambino! – 40 anni di Marcantonio, che, poverino, viveva già da solo – era ora! – e, quindi, aveva bisogno che la madre gli lavasse e stirasse la biancheria!
Care mamme, quale tipologia di uomini avete intenzione di consegnare alle povere donne? Continua a leggere



Quanto costa crescere un figlio? 300mila euro

Ogni tanto la sera, quando i bimbi sono a letto e in cucina rimaniamo solo noi due, io e mio marito, giusto per farmi del male, comincio a fargli l’elenco di tutte le spese che nel mese sopporto per i bimbi: nido, rette scuola, babysitter, farmaci, medici specialisti, pannolini, vestiti, scarpe e prodotti vari.
Ogni volta viene fuori una cifra…
“Certo che adesso due figli costano più di una rata del mutuo!”, gli dico puntualmente.
E lui con il sorriso sulle labbra mi risponde: “Solo che il mutuo, alla peggio, dopo 30 anni finisce! Aspetta di vedere quando andranno all’università!”

Ma quanto costa veramente crescere un figlio? Il mensile Amica ha fatto due conti: “Dalla nascita all’università nel 1965 servivano 20 milioni di lire, oggi ci vogliono ben 300 mila euro”. Continua a leggere



Una bambina… spaziale!

A chi non piacerebbe dare il proprio nome ad un satellite?
Una bambina italiana di dieci anni c’è riuscita.

Antonianna Semeraro, di Martina Franca, in provincia di Taranto, ha vinto il concorso promosso dalla Commissione europea “un disegno spaziale”. E così darà il proprio nome ad uno dei 27 satelliti della costellazione del sistema di navigazione satellitare Galileo.

Non oso immaginare la sua gioia. Continua a leggere



I bambini intorno al Duomo per dire “no” al razzismo

Ottocento alunni delle scuole milanesi ieri si sono tenuti per mano intorno al Duomo per dire “no” al razzismo.
Nella giornata dedicata alla lotta contro ogni discriminazione, il messaggio di tolleranza è partito proprio dai più piccoli per coinvolgere adulti e istituzioni.

Pensate, a Milano, su circa 123 mila studenti, quasi il 20% è di origine straniera.

Un numero che comincia a diventare davvero importante…

Ma queste manifestazioni sono espressioni di idee che veramente stanno cambiando, di culture che si stanno integrando, di razze che si amalgamano, oppure sono solo rappresentazioni di facciata?
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Mamma a 57 anni, ora si pente!

L’ultimo caso è solo di qualche giorno fa: una donna di 66 anni ha partorito due gemelli.
Ma negli ultimi anni di mamme-nonne ne abbiamo viste veramente tante.
Di parole, sul se sia giusto, corretto, morale, umano, eccetera, eccetera, andare contro-natura e partorire anche dopo i 50 anni, ne abbiamo spese in abbondanza.
Oggi, però, è arrivata una notizia che mai mi sarei aspettata: la mamma inglese che ha partorito a 57 anni la sua bimba ora si dice pentita.
E’ stato uno sbaglio avere un figlio a 57 anni, ha detto Sue Tollefsen, la neomamma più anziana della Gran Bretagna, 4 anni dopo la nascita della piccola Freya. Continua a leggere



Bottoni, cappelli e cornici nei disegni dei bimbi: cosa rappresentano?

La volta scorsa abbiamo parlato dei particolari del corpo: mani grandi, piedi piccoli, gambe lunghe, etc.
Andiamo avanti con le lezioni.
Questa volta ad essere esaminati saranno alcuni dettagli curiosi che spesso si ritrovano nei disegni dei nostri bimbi: cappelli, bottoni, cornici.
Ma la nostra grafologa ci parlerà anche un altro aspetto molto interessante: quando il bambino, volutamente, non si ritrae insieme al resto della famiglia. Perché si esclude?
Ecco cosa ci svela e rivela Candida Livatino: Continua a leggere



L’emozione di salvare un bambino lontano

Noi mamme italiane appena scopriamo di essere incinta corriamo dal ginecologo, facciamo mille visite, mille ecografie, mille controlli.
Tutto ruota intorno a lui, a quel piccolo “fagiolino” che cresce nel grembo.
Ci sono però posti su questa Terra in cui le mamme partoriscono senza mai aver visto un medico. E spesso, purtroppo, con gravi conseguenze per loro e per i loro piccoli.
Per questo Terre des Hommes si sta battendo per assicurare una maternità sicura e cure mediche alle mamme e ai bambini della Costa d’Avorio, paese che si sta faticosamente rialzando dopo il recente conflitto seguito alle elezioni 2010.
L’organizzazione italiana sta portando avanti un intervento di sostegno alla sanità pubblica per assistere 100.000 donne gravide o in età fertile e i loro bambini e ridurre il forte tasso di mortalità materno-infantile.

Tu cosa puoi fare? Il passaparola per diffondere questa campagna. Continua a leggere



George Clooney papà? “Non è nelle mie sinapsi”

George Clooney non vuole un erede. Lo ha detto in tutte le lingue, in tutte le salse e a tutti i media, dalla carta stampata, alla tv al Web.
Ma forse non a tutti è chiaro. Oppure c’è qualcuna che ci spera. 🙂
Altrimenti non mi spiego come mai tutte le volte che viene intervistato, al bell’attore viene chiesto in ordine cronologico 1) la data delle nozze (con la morosa di turno), 2) quella del parto…
“Fare un figlio? Le mie sinapsi non hanno mai neanche contemplato un’ipotesi simile”, ha ribadito e sottolineato George Clooney in un’intervista a Marie Claire Enfants.

Ora è chiaro?
Eppure i bambini li adora… sì ha risposto, “fintantoché non infilano pezzi di Lego nel serbatoio della mia Harley!”. Continua a leggere