La mamma è ko! Ci pensa papà?
… Oddio la casa va a pezzi

Alla mamma è concessa al massimo mezza giornata di malattia! La febbre? Meglio farla passare all’istante. La casa altrimenti non va avanti, non regge. Anzi diciamolo pure: va a pezzi!
Questo è stato il bilancio del mio week-end.

Venerdì sera mi sentivo già ko. Il sabato mattina avevo l’aspetto di un “carciofo lesso”.
Allora ho detto al maritino: “Caro, oggi per favore ti prendi cura di entrambi i bambini?”

Sentivo già le note del “Requiem di Mozart” di sottofondo. Continua a leggere



Un compleanno molto speciale

Qualche giorno fa siamo stati invitati da una coppia di amici a festeggiare il primo compleanno della loro figlioletta. Una bambina davvero speciale nata prematuramente alle 27esima settimana di gravidanza.

Quando è venuta alla luce era un piccolo e fragile esserino che superava a malapena il mezzo chilo di peso. Ma si vedeva già che era tenace. Ha lottato con tutte le sue forze per rimanere legata alla vita. E insieme a lei hanno lottato tenacemente anche i suoi genitori.

Mesi e mesi di sacrifici, di andirivieni dall’ospedale. Ore e ore passate ogni giorno a controllare l’incubatrice, i monitor, i battiti cardiaci. Con l’ansia e la speranza che a turno si facevano posto nel cuore. Continua a leggere



Un pomeriggio da ricordare: ho “perso” mio figlio alla fiera!

Mi piacerebbe iniziare questo pezzo dicendovi: “Ho sentito dire…”, oppure “Ad una conoscente di una mia amica è successo…”. E invece vi dico che da mamma ho vissuto una delle esperienze più brutte che si possano vivere (o almeno così mi è sembrato): “Ho perso mio figlio alla fiera di San Martino”. Anzi: “Abbiamo perso nostro figlio alla fiera”, visto che c’era anche mio marito.
Per fortuna in questa storia c’è un lieto fine, ma ho imparato una lezione. Una grande lezione che vorrei condividere con voi.

Sabato scorso abbiamo portato i bambini ad una manifestazione molto carina in un paese vicino al nostro. C’erano tutti gli animali da cortile: oche, galline, faraone, pecore, asini, cavalli, ecc. La mostra degli antichi mestieri, la sfilata dei trattori. Insomma tutte le cose che possono affascinare piccini, ma anche grandi.
Abbiamo assistito pure all’elezione della mucca più bella. (Inutile dirvi che mio marito mi ha invitata a partecipare, visto che allatto ancora, incoraggiandomi: “Vedrai… ti daranno il primo premio!”. Simpatico).

Ma è bastato un attimo, un solo attimo di distrazione e il bambino più grande (3 anni) non c’era più. Continua a leggere



La serata “sex and the city”

Qualche giorno fa sono andata a pranzo con due mie amiche, due splendide mamme. Ovviamente si parlava di ciò che combinano i nostri cuccioletti alla scuola materna, a casa, ecc. Insomma soliti, ma sempre divertenti discorsi tra “colleghe”. Ad un certo punto una di loro ci ha detto che in serata aveva un impegno con delle sue amiche. La serata libera “Sex and the city” (non per quello che Carrie Bradshaw and company combinano nella modaiola Manhattan del serial televisivo, ma perché era un’uscita per sole donne!)

L’ho guardata con occhi pieni di ammirazione. Cavolo, brava, lei ce l’ha fatta!

Una volta al mese si riuniscono e trascorrono una allegra e serena serata tra amiche. “E’ un modo per staccare la spina e ricaricarsi un po’, respirare aria diversa”. “Non è impossibile, basta organizzarsi un po’, mettere a letto i bambini e poi andare via. Non se ne accorgono neppure!” ci ha detto.

Mi sono complimentata di cuore con lei. A me mancano le forze pure per pensarci! Continua a leggere



In casa mamme tuttofare e papà… per giocare

In casa alle mamme spetta il “dovere”, ai papà il “piacere”. E’ con questa frase cortissima che mi verrebbe da riassumere, senza fare ironia o suscitare polemiche, il rapporto dell’Istat pubblicato ieri.

Ed effettivamente, dati alla mano, la gran parte del lavoro di cura delle madri nei confronti dei bambini fino a 13 anni è rappresentato dal dar da mangiare, vestire, fare addormentare il bambino o semplicemente tenerlo d’occhio. Nel caso dei padri, invece, il tempo è soprattutto dedicato al gioco.

Snocciolando i numeri, l’istituto di statistica rivela che se la donna lavora resta a carico della madre il 65,8% del lavoro di cura nei confronti dei figli, contro il 75,6% se la madre non è occupata. Continua a leggere



La giornata delle mamme dura 27 ore!

Non è proprio una notizia dell’ultima ora, ma ogni volta che mi trovo a fare sette cose contemporaneamente (devo dire spesso!) mi torna in mente: noi donne, e soprattutto noi mamme, siamo talmente “multitasking” che riusciamo a trasformare una giornata di 24 ore in una da 27! Niente male no?

Senza tanti problemi, ha rivelato uno studio della Camera di Commercio di Milano, il gentil sesso riesce a svolgere simultaneamente diverse attività come vestirsi e cucinare ascoltando le notizie, oppure parlare al telefono e lavorare al computer, etc. Allungando di fatto una giornata di ben tre ore. Continua a leggere



Il momento più bello della giornata

Lo so, posso sembrare una mamma troppo “chioccia”, di quelle con la lacrima facile e l’ormone impazzito, e forse è così. Ma c’è un momento, uno solo, che si ripete ogni giorno e che mi rende particolarmente felice: il ritiro del bambino dal nido.

I “cuccioletti” sono tutti lì, uniti e seduti sulla panchina e aspettano di vedere noi mamme. E quando capiscono che siamo lì, fuori dalla porta ad aspettarli, cominciano a scalpitare.

I loro cuori battono veloci: “Sarà la mia?”. Continua a leggere



L’inserimento graduale…!

Tornare a lavoro dopo mesi di assenza è sempre un trauma, tornare sapendo di lasciare un cucciolo di appena sei mesi nelle mani di un’altra persona ….è uno strazio.

Io sono stata fortunata perché ho trovato per il mio bambino una tata straordinaria, dolce e molto affettuosa. Lo accudisce come se fosse la sua vera nonna.
Ma è giusto lasciarlo da subito per sette lunghe e interminabili ore… dopo che per sei mesi non ci siamo mai separati per più di ….. due ore?
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La mamma moderna? Come un criceto…

Non so se vi è mai capitato di avere la mia stessa sensazione, ma io spesso mi sento come un “criceto”, solo che a differenza del simpatico roditore non corro come una forsennata su una ruota di una gabbia, ma su quattro ruote e in città. O per meglio dire corro come una matta dalla mattina alla sera e quando finalmente riesco a posare le mie stanche membra su un materasso, ovviamente mentre allatto il mio piccoletto, mi rendo conto che, a parte le cose di routine, ho fatto ben poco. 

Insomma corro corro e non arrivo mai da nessuna parte, proprio come il criceto!!! Continua a leggere