E’ tempo di pagelle: i consigli di Tata Lucia!

Questo è un periodo particolare per tutte le famiglie che hanno figli che vanno a scuola. Proprio in questi giorni, infatti, si stanno tenendo i colloqui con i genitori e si stanno consegnando le tanto amate/odiate pagelle.
Non sempre però i voti sono quelli sperati o che magari mamma e papà si aspettavano.

E allora come ci si deve comportare con i bambini (o ragazzi) quando si legge la pagella?

Lo ha chiesto Federica Panicucci alla tata Lucia.
Ecco cosa ha risposto Lucia Rizzi:

“Innanzitutto la pagella non dovrebbe essere una sorpresa, né per il bambino, né per i genitori. Viene consegnata dopo mesi di attività scolastica, quindi i genitori dovrebbero già sapere quali sono le difficoltà o le eccellenze dei propri figli, sviscerato il problema e affrontato”.

Come affrontare la pagella?

“Con positività. Con frasi tipo: “Vedi, qui abbiamo da fare! Vediamo come ci possiamo organizzare ” e non invece con frasi tipo “Te lo avevo detto, non hai voluto ascoltarmi”, perché il bambino ormai non può più rimediare. Bisogna guardare avanti.

E apprezzare i voti positivi. Per esempio se ha nove in condotta gli si può dire: “Bravissimo, sei capace di comportarti bene”. In questo modo il bambino si sente sollevato, adeguato. Poi si arriva al voto insufficiente e a quel punto gli si può dire: “Dai, lo sapevamo che qui c’è un problema. Dobbiamo lavorare”

Quanto delegare alla scuola e quanto lavorare a casa?
Spesso le mamme non hanno molto tempo, ma quanto è importante il lavoro a casa?

“Io non uso MAI la parola ‘delega’”, ha risposto la tata.
“Il problema dei nostri figli che sia a scuola, che sia all’oratorio, o con gli amici è innanzitutto un problema di famiglia. Perché i figli sono di chi li ha fatti, prima di tutto. Con la scuola si COLLABORA, ma non si delega.
Il rapporto che c’è tra insegnante e genitore è importantissimo, perché l’insegnante ha una visione diversa del bambino rispetto a quella che abbiamo noi.

 E se l’insegnante descrive nostro figlio in modo completamente diverso da quello che è casa, noi dobbiamo credere alle sue parole?

La tata a questa domanda ha risposto: “C’è sempre una punta di vero. Per quanto spiacevole sia”.

A questo punto una regola per invogliare i bambini a fare i compiti: essere estremamente positivi e stimolare la curiosità. Anche con frasi tipo: “Fammi vedere come fai questa cosa? Sai che non me lo ricordo più?

Che dire?

Ve lo racconto domani, visto che oggi pomeriggio c’è la consegna della prima pagella di Marco.
In ogni caso concordo solo parzialmente con quanto detto dalla tata Lucia.
Marco va a scuola solo da pochi mesi, ma in questo lasso di tempo mi sono resa conto che spesso quel che succede dentro le mura della scuola rimane lì. Poco, pochissimo arriva a casa.
Non sempre i bambini hanno voglia di raccontare, di parlare.  E non ci sono grandi occasioni di incontro o di dialogo con le maestre.
Alla materna si accompagna il bambino dentro la classe, con la maestra si instaura un rapporto di conoscenza/fiducia. Ogni giorno si ha modo di vedersi e se c’è qualche problema si trova quel minuto di tempo per parlarne.

Alla scuola elementare i bambini entrano da soli ed escono da soli. I genitori li aspettano nello spazio antistante alle porte. Non c’è il contatto diretto con le maestre. Non c’è modo per parlare o dialogare. Manca la quotidianità.
Ovviamente se ci sono problemi rilevanti le insegnanti hanno il dovere di chiamare e di avvisare i genitori.
Ma quel che succede ogni giorno chi lo sa?
Marco a stento mi dice quello che ha mangiato!
Ogni tanto si lascia andare e a quel punto ne approfitto per farmi raccontare quante più cose possibili.

Nei weekend controllo i quaderni, il diario, vedo cosa hanno fatto, i compiti che ha svolto e come li ha svolti. Ma da qui a dire che so tutto e che non posso aspettarmi soprese… ne passa!

I dettagli, i particolari li scoprirò oggi!

Vi racconterò!

31 risposte a “E’ tempo di pagelle: i consigli di Tata Lucia!

  1. @Maria: allora moralmente (a te) come è andata la pagella di Marco? Come è stato vedere nero su bianco il primo giudizio effettivo sul tuo “pulcino”? A prescindere dal risultato che è relativo (inteso che non mi permetterei di chiedertelo perché non mi riguarda), a me fece brutto perché effettivamente è la prima volta in cui realizzi che è “grande” e che qualcuno possa giudicarlo nel comportamento, nella relazione sociale, oltre che nel rendimento. Anche alla materna ci sono questi giudizi ma dalle elementari tutto cambia. Ti sei emozionata? Scusa x la raffica di domande

  2. @silvia concordo con quello che hai detto… Ancora adesso con Asia che é un seconda, appena entra una macchina le chiedo com è andata? Cosa ha fatto, imparato, mangiato? Insomma cerco di entrare in quel mondo a noi un pó sconosciuto
    @ cricri il tuo comportamento con tua figlia credo sia stato il più semplice e pratico da fare

  3. Trovare quotidianamente il tempo per parlare con i bambini, per guardare i quaderni e per raccogliere feedback non è facile, lo capisco, però è essenziale per contribuire in maniera significativa alla riuscita dei nostri figli. Torniamo a casa tardi dal lavoro e a volte non abbiamo nemmeno la forza di fare un punto giornaliero sulla scuola ma questo aiuta tantissimo i bambini a prendere cocienza dell’importanza del loro lavoro scolastico.
    La mia non vuole essere una critica alla giornalista che ha scritto il pezzo ma purtroppo non basta guardare i quaderni una volta a settimana perché nella mente dei bambini, che non hanno ancora la capacità di valutare le priorità e di schematizzare gli eventi, a fine settimana eventi potenzialmente importanti si potrebbero essere “cancellati” e quindi la mamma potrebbe perdersi dei pezzi importanti della vita scolastica e sociale del proprio bambino. Guardare quotidianamente i quaderni è un modo per dare al bambino il punto di riferimento per ricordarsi cosa è successo e raccontare alla mamma eventuali difficoltà. E’ un metodo suggerito anche per individuare disagi psicologici nei bambini, ricordare l’evento porta ad un cambio di atteggiamento che il genitore può percepire ed intercettare e successivamente, eventualmente intervenire. Ci sono traumi legati alla prima età scolastica che posono lasciare tracce nel comportamento adulto e che è pertanto fondamentale individuare tempestivamente. Purtroppo come dice Tata Lucia i bambini sono di chi li fa e vanno seguiti attivamente.

    • @Siliva: io cerco di parlare tutti i giorni con Marco. Solo che lui non sempre ha voglia di raccontare.
      Ci sono giorni che mi dice: “Tutto bene” e null’altro. Altri invece che mi dice che cosa hanno fatto, che cosa ha detto la maestra, cosa hanno fatto o detto gli altri bambini.
      E io approfitto di questi momenti di coccole e confidenze per carpire più informazioni possibile.
      Guardo i quaderni nel weekend perchè li portano a casa solo il venerdì pomeriggio. Tutti gli altri giorni li lasciano a scuola con tutta la cartella e gli astucci e quindi mi è impossibile controllare.
      Ma nei weekend ripercorro con lui tutte le attività fatte durante la settimana.
      Marco frequenta la prima elementare. Non so se negli anni a seguire sarà diverso. Lo scoprirò con lui!

  4. @ge1977: bravo riky e brava tu a fargli fare tutto da solo!!!
    @sere: ecco anche io avrò il tuo problema: i nonni… già ultimamente ho dei problemi con Luca xchè i nonni gli concedono tutto, quando andrà alle elementari il problema aumenterà sicuramente perché ho un suocero che si crede un professore e una nonna che già gli vuole insegnare a scrivere l’alfabeto!!! e stando ai racconti di mio marito per lui è stato un trauma perché si impicciavano sempre…
    da parte mia, anch’io cercherò come Ge di starmene da parte e di aiutarlo solo se ne ha proprio bisogno, ma facendolo ragionare con la sua testa, ricordandogli cosa aveva detto la maestra a scuola, ecc… così come faceva mia mammma che nonostante insegna alle elementari non mi ha mai aiutato ma mi ha lasciato fare (e io ho imparato a leggere, scrivere e contare a 3 anni da sola!!!)
    cmq spero che da qui a là mi diano le 6 ore!!!

  5. per fortuna ho ancora un po’ di tempo per affrontare questo argomento. Il distacco asilo scuola credo che lo sentirò meno di molte di voi perché io già adesso portandolo al pre-asilo e non andando mai a prenderlo ho pochissime occasioni di contatto con le maestre e lui nn racconta niente..!
    per lo studiare da solo spero di essere brava io ma dovrò istruire bene i nonni che essendo loro la maggior parte del tempo con lui dovranno “farsi da parte”… speriamo!

  6. @silvia: concordo. spero anche io di riuscire come ge a non intromettermi nei compiti. mi mangerò le mani e i gomiti mentre ci proverò ma spero di riuscirci perchè è giusto così.

  7. Racconto la mia esperienza partendo dalla fine. Per quanto mi riguarda alle elementari ho iscritto le mie figlie al tempo pieno 8:30/16:30 (che non vuol dire che il pomeriggio fanno i compiti ma lezione) questo significa che le vedo studiare sono nel we in quanto durante la settimana difficilmente davano compiti, dopo la terza un po’ di più. Nonostante ciò io non mi sono mai seduta vicino per aiutarle in quanto ritengo che anche i metodi d’insegnamento siano diversi dal passato e se ci sono cose che il bimbo non ha ben compreso, credo che la spiegazione dell’insegnante valga molto di più di tante chiacchiere. Le aiutavo solo se mi chiedevano di ripetere e se dovevano fare delle ricerche particolari su internet.
    Alle elementari non ho avuto problemi in quanto tutte e due le mie figlie andavano benissimo, erano autonome, quindi non ho mai avuto sorprese semplicemente perché nei quaderni vedevo le valutazioni dei compiti svolti a casa e le verifiche fatte a scuola le rimandavano a casa da firmare per presa visione (oggi cmq ritirerò quella della piccola).
    Ieri ho ritirato la pagella della grande in prima media (orario 8:30/13:30) e dopo 5 anni di ottimi voti ho dovuto affrontare le prime 2 insufficienze (5 e 5) in pagella della sua carriera scolastica. Non è stata neanche questa volta una sorpresa, lo sapevo. Come mi sono comportata? Una volta sedute in macchina abbiamo parlato una ventina di minuti prima di tornare a casa. Per quanto riguarda mate ho semplicemente detto che le sue lacune, come riportato dalla prof, erano dovute al fatto che il metodo di studio di questo nuovo circolo era diverso e che lei doveva solamente prenderne atto, quindi avrebbe dovuto impegnarsi di più rispetto agli altri. L’altro 5 era riferito ad arte. Bene, sono stata dura o meglio ferma. Nella pratica è molto brava, quindi le ho fatto presente che l’insufficienza era dovuta al fatto che non avesse studiato e che avesse sottovalutato la materia. Le ho detto anche che se fosse stato il contrario ossia che l’orale era ok ma pratica no, il prof l’avrebbe premiata perché non tutti, compresa io, possiamo essere bravi nelle cose manuali (io prof me lo aveva già detto).
    Poi sono passata a lodarla per i bei voti nelle lingue straniere e per la condotta. Tutto molto semplicemente senza traumi ma parlando guardandola diritta negli occhi. Siamo tornate a casa ed ha comunicato i voti al padre che tendenzialmente le ha detto le stesse cose solo che ha esclamato: brava solo due 5…quando andavo io…..silenzio (era una battuta ovviamente). Scusate x il poema.

  8. Maria ancora non ho affrontato questo passaggio ma il tuo pensiero e’ quello delle mie amiche con bimbi alle elementari, confermato anche da Ge…lo stacco rispetto alla materna c’e’ eccome! Pero’ secondo me non sono i bambini a viverlo ma noi genitori, in particolare noi mamme, che non siamo pronte a pensare che i nostri figli ce la facciano senza di noi ed abbiano un pezzetto di mondo in cui non possiamo entrare e di cui magari sappiamo poco o niente…la scuola serve tanto anche a noi oltre che a loro, ci educa al distacco.
    Ho apprezzato tantissimo il commento di Ge, specie quando ha detto che gli e’ costato molto ma si e’ sforzata di lasciar fare a Richi senza intromissioni e la pagella ha confermato che e’ la strada giusta…spero il prossimo anno di riuscire a fare lo stesso anche se immagino sia dura, comunque se ci fosse qualcosa di serie e fuori dalla norma sono sicura che la scuola chiamerebbe…quindi meglio non sapere niente, vuol dire che va tutto bene!

  9. maria…………quello ke dici è verissimo….ke shock per noi mamme il passaggio alla primaria….all’asilo ogni giorno la maestra ti dice due parole su quello ke è successo in classe….a scuola….il nulla!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! in caso di gravi problemi ti chiamano….ma per la quotidianità bisogna rassegnarsi…..anche il mio racconta pochissimo….. io approfitto dei compleanni …x farmi raccontare un po’ dalle bimbe 😉 …di solito parlano di più…!!!!
    per il delegare/collaborare….io credo ke adesso, nonostante il tempo sia poco, alcuni genitori stanno troppo addosso ai figli durante i compiti….alcune mie amiche mi dicono “se non mi siedo vicino a lei non fa i compiti”. io ho cercato di lasciarlo fare da solo il più possibile, e con molta fatica MIA!!! lui fa i compiti e io faccio dell’altro….certo, lo ascolto se ripete o se legge, ma cerco di non aiutarlo, se ha dei dubbi, gli dico di guardare quello ke ha fatto in classe…me lo faccio spiegare….e poi fa….
    la pagella me l’hanno data la settimana scorsa….sono molto contenta, è proprio una bella pagella. a riky avevo detto ke era importantissimo il voto del comportamento….mentre lo erano meno gli altri voti (non volevo si aspettasse troppo e poi ci rimanesse male!) … e cmq gli ho detto chiaramente ke deve essere molto soddisfatto….xchè è tutto farina del suo sacco….io a questo ci tengo molto. nel giudizio hanno scritto ke svolge le cose in autonomia….è questo per me, indipendentemente dai voti, è un gran traguardo….
    e cmq…per tirarmela un po’ …. tutti nove e 10 in scienze …. amore di mamma 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *