E poi dicono che in Italia si fanno pochi figli…

Ormai mi sto convincendo di una cosa: l’Italia è un Paese di vecchi perché fare figli è un privilegio riservato a pochi.
Non sto farneticando, ma credo che questa società non faccia molto per aiutare le famiglie.
Arrivo subito al punto.
Io, come dipendente di un’azienda, posso godere di circa 26 giorni di ferie all’anno.
La scuola primaria chiude a giugno, riapre a metà settembre e pure gradualmente: i primi giorni solo poche ore, la seconda settimana qualche ora in più. Si arriva a regime solo alla terza settimana, ossia a fine settembre.
La scuola materna? Altra nota dolente. I bambini del primo anno devono fare l’inserimento e dura ben tre settimane, almeno da noi. Insomma, anche qui si arriva a regime a fine settembre.

I genitori che non hanno i nonni a disposizione come possono coprire questi tre mesi di vacanza?

A luglio ci sono i centri estivi. Quindi a parte il cospicuo esborso monetario, il problema è facilmente arginabile. Ad agosto, salvo eccezioni, ci sono alcune settimane di ferie.
Ma nelle altre settimane?
A giugno, agosto e settembre, almeno nel paese dove viviamo noi, i centri estivi sono quasi tutti chiusi.

Che si fa?

Babysitter? Costano un patrimonio per tutto il giorno e per un periodo così lungo.

Ferie separate? Evviva la famiglia unita! E comunque pur alternando le settimane di ferie non si riesce a coprire l’intero periodo.
E quindi il relax delle ferie, a poche ore dal rientro, svanisce in un battibaleno!

Io per queste settimane pre-scuola pensavo di aver “sistemato” i bambini iscrivendoli ad un Campus con piscina in un paese vicino.
Certo, bisognava organizzarsi per andare, tornare, etc. Ma con un po’ di sacrifici e con l’aiuto della tata si sarebbe potuto fare.
Purtroppo a Marco è venuta una tosse spaventosa.
Domenica notte, ossia il giorno prima del mio rientro al lavoro, gli è venuto un attacco di tosse terribile (poi ho scoperto essere bronchite).
Alle tre del mattino io e mio marito eravamo al suo capezzale.
Non sono riuscita più a chiudere occhio.
La piscina, in quelle condizioni, era da escludere, la tata pure (visto che non mi tiene entrambi i bimbi per tutto il giorno).
Prendere ancora ferie?
Impresa titanica.

Dopo ore di tormento notturno, non so come e non so perché mi è venuto in mente l’esistenza di un spazio giochi proprio vicino a casa nostra: “Fermata 99“. Ne avevo sentito parlare molto bene da alcune amiche, ma pensavo fosse solo per i piccolissimi.
“Se fosse aperto, potrei portare Luca lì e Marco dalla nonna”, pensavo.
Nel cuore della notte mi sono alzata, sono andata a cercare info sul Web e ho trovato la pagina Facebook. E lì ho trovato la frase che mi ha cambiato l’umore: “Si organizzano centri estivi per l’ultima settimana di agosto e la prima di settembre”, con anche il numero di cellulare dell’organizzatrice: Nicoletta.

Volevo chiamarla già alle sei del mattino. Ero impaziente.
Ma ho dovuto aspettare le otto meno un quarto.
Due ore lunghissime…
Ho composto il numero, mi ha risposto una voce tanto dolce quanto amichevole che mi ha subito rincuorato e mi ha dato la disponibilità non solo per Luca, ma anche per Marco.
Ho gridato al miracolo.
Ora sono più tranquilla, almeno fino al 10 di settembre, i bambini sono in un posto bello e accogliente e con delle educatrici fantastiche.

Mi rimane però da capire come coprire dall’11 a fine mese. Tra inserimento al nido e orario ridotto alle elementari ci saranno altre tre settimane di delirio puro!

E poi dicono che in Italia si fanno pochi figli…

34 risposte a “E poi dicono che in Italia si fanno pochi figli…

  1. cara silviafede dici che “ge1977” ha frainteso il tuo commento, a me pare che tu abbia frainteso il suo e pure il mio. forse rileggere il mio commento del 13 sett. può aiutarti a capire. io non sputo sentenze, i miei commenti non celano cattiverie e non vogliono essere delle critiche, fanno solo presente alcune realtà, spero con tutta me stessa che arrivino dritti al cuore delle “mamme” dandoci il coraggio e la forza di lottare tutte insieme per un interesse comune, proprio come hanno lottato quelle donne che alla fine hanno ottenuto il diritto di voto. facciano come gli pare (chi governa) ma ci trovino il modo di poter dedicare il tempo necessario ai nostri figli senza che per questo dobbiamo morire di fame, perchè non è giusto correre tutto il giorno per incastrare tutto e ritrovarsi alle 22 a pulire casa. con affetto.

  2. @roxy: se non lo chiediamo (tutte insieme e dappertutto) certo che no! e comunque non subito, almeno non per noi ma forse per il futuro dei nostri figli. Ricordatevi che prima le donne non votavano. Le cose cambiano!!! Baci a tutte

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