Dimissioni volontarie: fino al primo anno di vita del bimbo spetta l’indennità di disoccupazione

Rientrare al lavoro dopo la maternità e non trovare più il posto di lavoro.
A quante di voi è capitato? Purtroppo a tante. Ne abbiamo parlato già tante volte in passato.
Per questo sono certa che  l’articolo pubblicato oggi sul blog il “Professionista risolve” interesserà molte di voi. Il titolo è già esaustivo: “Dimissioni volontarie: indennità di disoccupazione per il primo anno di vita del bambino”

In pratica “Il Ministero del Lavoro ha chiarito che, nel caso in cui il genitore lavoratore presenti delle dimissioni volontarie, a seguito della cessazione del rapporto di lavoro, questo potrà beneficiare dell’indennità di disoccupazione, fino al compimento dell’anno di età del bambino, vale a dire per tutto il periodo in cui il mantenimento del posto di lavoro è garantito dalla Legge”.

E questo vale per entrambi i genitori: sia papà che mamma.

69 risposte a “Dimissioni volontarie: fino al primo anno di vita del bimbo spetta l’indennità di disoccupazione

  1. @mary76: durante i primi 3 mesi di gravidanza ho sofferto molto di nausea, pero’ non ho saltato un giorno di lavoro. Diverse volte ho vomitato a lavoro, poi subito dopo mi sentivo meglio, ho preso l’abitudine di mangiare qualcosa di solido, di fare degli spuntini e di masticare gomme antinausea…e’ questione di volonta’ tutto qui. Certo una mia collega vomitava tutti i giorni piu’ volte al giorno per cui e’ stata spesso a casa, veniva quando poteva…e’ vero che dipoende dalle situazioni ed anche dal tipo di lavro non c’e’ dubbio, pero’ di gente che se ne approfitta ce n’e’ veramente tanta e ripeto la rvina delle donne sono le donne stesse…

  2. Questa cosa della maternità anticipata per chi sta bene non l’ho mai sopportata! Io sono lavoratrice autonoma nell’azienda di famiglia e le mie mansioni difficilmente possono essere svolte da altri, per questo ho lavorato fino al giorno prima di partorire e ho ripreso il lavoro 10 giorni dopo aver partorito. Abitando vicino al lavoro, mi è stato possibile gestire le due cose, con grande sacrificio ( e tante lacrime). Così non va bene, non dovrebbe esistere. Quello che mi faceva più rabbia in quel periodo è stato vedere come altre si approfittavano della propria sana gravidanza. Mi servo in un piccolo supermercato a gestione famigliare con una dipendente. Questa, dal primo giorno che ha saputo di essere incinta, ha cercato il sistema di stare a casa. Il ginecologo dell’ASL non le dava la maternità anticipata perchè effettivamente stava benissimo, e lei ha cercato fino a che non ha trovato un ginecologo privato che le ha fatto il certificato. Si è fatta una bella estate al mare, abbronzata e rilassata, tanti mesi a casa e dopo aver partorito ha preso la sua bella maternità, l’aspettativa e tutto il resto poi, all’anno del bimbo è tornata al lavoro e l’hanno ripresa. Potrei riempire le pagine di questo blog portando esempi di donne che hanno fatto cose del genere. Poi ci si lamenta se sul lavoro le donne sono discriminate! Sentendo certe cose, è inevitabile che una ditta ci pensi 2 volte prima di assumere una possibile madre!!! Per fortuna non siamo tutte uguali. Ci sono ancora quelle oneste, disposte a far sacrifici e a non approfittarsi degli altri che, però, come al solito, pagano anche il conto di chi non è come loro.

  3. Anche io forse mi sono espressa male….la gravidanza non è una vacanza, e si lavora come negli altri periodi, MA…a volte non stai male, ma il bimbo sì, e hai bisogno di riposo. Oppure al lavoro ci sono problemi TALI che, per la serenità della mamma, e quindi la buona riuscita della gravidanza, meglio restare a casa.
    per quel che mi riguarda NIENTE E NESSUNO mi toglierà dalla testa che ho perso uno dei miei bambini per colpa del datore di lavoro. Erano i primissimi tempi che ero incinta, ed ero stata a casa una settimana perchè vomitavo talmente tanto che sputavo sangue. Quando sono tornata a lavorare….me ne hanno fatte di tutti i colori…la mia capa un giorno, fingendo un errore, mi ha chiuso in magazzino (per 2 ore!), una volta mi ha lanciato dietro una cucitrice, mi facevano sollevare pesi (scaricare bancali quando io ero in amministrazione!) ecc ecc.
    …fino a che…una sera…ecco il sangue…ecco la tragedia.
    Ho lottato per salvare l’altro bimbo, ma….a casa, a letto, e spesso in ospedale!
    SE fossi stata a casa subito, viste le condizioni di lavoro avverse a livello psicologico, forse a quest’ora avrei due splendidi gemelli.
    Fino a quando non ho detto che mi sposavo tutto era andato bene…certo, lavoravo come una pazza, straordinari gratis e mai malata!!!! ma quando hanno capito che avrei fatto presto un figlio….voilà! tutto è cambiato!
    Questo NON vuol dire che se qualcuno si comporta male io devo fare il disonesto, questo MAI! Anche perchè non ci si rende conto che è una furberia che facciamo CONTRO noi stesse, visto che l’INPS, lo stato, sono nostri, e se lo “freghiamo” freghiamo le nostre stesse risorse, ma dico che durante una gravidanza ci sono MOLTI aspetti da valutare, e che ci sono molte aziende, direi la maggior parte, che vivono la gravidanza di una donna, anche quando lavora fino all’ultimo, come una scocciatura che si eviterebbero volentieri!

    …volete sapere perchè non ho denunciato i miei datori di lavoro??
    paura. ma non di loro, della giustizia, della sua lentezza, e della sua poca…giustizia! Avevo tra le braccia mio figlio, non volevo perder tempo e anni in battaglie legali. Preferisco dimenticare.

  4. Mi sembra un po’ esagerato definire una donna che chiede la maternita’ anticipata “parassita”!! Quello che penso che la gravidanza e’ soggettiva e abbia mille sfaccettature: magari una ha la nausea mattitina che non ti permette di alzarti alla stessa ora, oppure vomiti e dopo mezz’ora dovresti essere in ufficio, e tante altre cose che seppur non mettono a rischio la gravidanza sono fastidiose, e allora uno opta per stare a riposo. Questo per dirvi che non bisogna fare ti tutta l’erba un fascio…

  5. @Mary76: io la gravidanza l’ho affrontata e la penso esattamente come mimi….non bisogna necessariamente vivere le esperienze per farsi un’opinione, una persona disonesta si riconosce comunque!
    I malesseri non gravi non vanno presi in considerazione e proprio perche’ un medico ritiene che non siano gravi bisogna lavorare…tutto il resto sono scuse

  6. @Mary76: io ho imparato che la ditta non è la mia, perciò con la febbre a 39 non ci sono mai andata a lavorare, ho presentato regolare certificato e sono stata a casa.

    Ma stavo male.

    Stesso discorso per chi è incinta: un conto chi ha seri disturbi e un conto chi dice “aaah io vado in maternità anticipata” senza avere un reale motivo – cioè solo perché vogliono stare in pace.
    Ripeto: io sostituisco da 7 mesi (non un giorno) la mia collega in maternità, e ha lavorato con l’ok dei medici fino all’8 mese. Se l’avessero mandata a casa prima per vera necessità niente da dire, ma se avesse fatto la parac…a allora beh, scusa, ma non mi sarebbe stato bene.

    Hai malesseri gestibili senza la maternità anticipata? Bene, prenditi qualche giorno di riposo, anche una settimana… NON I MESI. Se poi quando si torna al lavoro si trova il posto occupato dalla sostituta è anche normale, nei casi in cui non si possa sopperire alla maternità con chi resta in azienda (es. se si ricopre un posto per cui serve una persona qualificata e non ce n’è un’altra in azienda).

    A me sinceramente avrebbe fatto comodo che il capo mettesse un’altra persona, invece di far cambiare del tutto mansioni a me e spostare parte delle mie a un’altra, mantenendone invece altre che gestivo sempre io!!

  7. Ciao, vi racconto in breve quello che è successo a me…io sin dal primo giorno di gravidanza ho avuto il distacco di placenta…la mia ginecologa (privata) mi ha consigliato una settimana di riposo..ma io ho cercato in tutti i modi di nn farmela dare…lei, però, mi ha detto faccia lei ma non è una cosa da niente…alla fine mi ha fatto il certificato…dopo una settimana ho fatto un nuovo controllo la situazione si è ripetuta con un certificato di 2 settimane…..all’ottava settimana ho avute delle perdite di sangue e sono corsa in ospedale….mi hanno visitato e mi hanno dato un solo giorno di riposo….io ho subito telefonato alla mia dott.ssa che mi ha preparato immediatamente un altro certificato….morale della storia è che mi hanno dato la maternità anticipata, ho perso il lavoro ma ho un figlio adorabile….cmq hanno ragione a dire che la gente ci marcia…perchè+ una mia collega diceva che con la seconda gravidanza avrebbe richiesto la maternità anticipata dal primo giorno (come aveva già fatto)…e questo non è giusto per le colleghe…io invece che ho avuto seri problemi mi sono senza lavoro..e ora con la crisi non riesco trovare niente…mahhhhhhh

  8. Mimi: io non ho assolutamente detto che tu sei dalla parte dei datori disonesti!! Per farti capire come sono in quasi vent’anni di lavoro non ho mai presentato un cerficato di malattia all’inps (ho lavorato con febbre a 39), e cosi’ ho fatto anche in gravidanza non ce ne era bisogno e sono andata avanti, ma poi quando rientri a lavoro dopo solo 4 mesi di maternita’ obbligatoria e trovi il tuo posto occupato penso che almeno un po’ di rode…. che dici??? E poi mi sembra che tu non abbia ancora vissuto una gravidanza, e come ho gia’ detto ci sono dei malesseri anche non gravi che vanno comunque presi in considerazione…. ne riparleremo a gravidanza affrontata…

  9. @ciocco73: hai ragione la definizione parassita rende bene l’idea! Purtroppo ci sono donne che “rovinano” la categoria e sono da equiparare a chi sta a casa pur non essendo malato….
    non e’ questione di tasse o di datori di lavoro disonesti, solo di rispettare la collettivita’ che in questo caso particolare sono i tuoi colleghi. Il resto sono tutti alibi che trova chi non ha voglia di lavorare…mi spiace ma su questo argomento sono davvero rigida, dovrebbe valere esclusivamente la legge ovvero se stai male stai a casa altrimenti lavori ma quale diritto di scegliere? Allora io scelgo di lavorare solo 3 giorni a settimana per 12 ore e di rimanere a casa gli altri , ma che ragionamento e’? Ci sono regole comuni che tutti dobbiamo rispettare, come abbiamo gia’ detto essere in cinta non e’ una malattia (se stai bene ovviamente) ma uno stato come tanti altri della vita umana

  10. Maria l’argomento di questo post suscita sempre un pò di dibattico, come tutti gli altri post. Io penso che come tutte le cose la VIA DI MEZZO SIA LA MIGLIORE. Secondo me in gravidanza la donna dovrebbe essere libera di scegliere se stare a casa; indipendente dallo stato di salute che ha, ci sono donne che si sentono dinamiche e attive e altre che hanno malesseri se pur non gravi da rispettare cmq. Penso che lo stato dovrebbe aiutare il datore di lavoro con incentivi ad assumero una sostituta per maternità, non diciamo che non ci sono soldi perchè per cene, auto blu e altro c’è ne sono e come!

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