In due anni sono 800 mila le mamme che sono state licenziate o spinte alle dimissioni

Fa sempre un certo effetto leggere queste notizie: in due anni sono 800 mila le mamme che sono state licenziate o spinte alle dimissioni. E’ quanto emerge dal rapporto “Mamme nella Crisi” di Save the Children, riportato dal Tgcom24.
Le cause, secondo il rapporto, sono la mancanza di i servizi all’infanzia e il concreto rischio di perdere il lavoro a seguito della gravidanza, con pressioni o dimissioni in bianco.
Dov’è la novità? Dove sta la notizia?
Nei numeri, che sono sempre più alti e preoccupanti.
E se fino a qualche tempo fa questi numeri mi sembravano solo una mera sequenza di caratteri. Ora, invece, prendono sempre più corpo. Perché quella realtà la vedo sempre più vicina.  

Qualche giorno fa, mentre i bambini giocavano nel parco, io mi stavo intrattenendo a chiacchierare con le altre mamme sulla panchina.
Sembrava un bollettino di guerra: “Sai che quella ha perso il posto?”, “Sai che la mamma di XXX e rimasta di nuovo incinta e le hanno già detto che non le rinnoveranno il contratto?”. “Sai che quella è stata licenziata e sfiga vuole che pure suo marito abbia perso il posto una settimana fa. Come faranno adesso?”.

Sono tornata a casa con l’ansia e il magone.
E se succedesse anche a noi?
Tra mutuo, condominio, luce, gas, telefono e spese varie, con un solo stipendio non ce la faremmo neppure a coprire le necessità impellenti. Senza nemmeno uno stipendio poi… ci toglierebbero pure quel pezzo di casa che abbiamo comprato con tanti sacrifici.

Non ci voglio neppure pensare.

Ma questi numeri mi sembrano ogni giorno di più una triste realtà.

46 risposte a “In due anni sono 800 mila le mamme che sono state licenziate o spinte alle dimissioni

  1. Ho lavorato fino all ottavo mese, collaborato da casa durante la maternità obbligatoria, rientro allo scadere dei 5 mesi obbligatori. Nel frattempo ho portato in trasferta una bimba in allattamento, pagandomi la baby sitter, dopo 18 anni di lavoro nella stessa azienda, alla richiesta di cambio di orario, con una flessibilità dalle 6 del mattino alle 17, mi è stato risposto di no. La bimba va al nido, io non me la sento di lavorare dalle 16 in avanti come facevo prima, ergo? Costretta alla maternità facoltativa, al 30% di uno stipendio già basso, due mutui tra me ed il mio compagno. Dopo una settimana di assenza scopro che la mia mansione è stata cancellata dall organico… Ho 38 anni, lavoro da quando ne ho 14 e sempre dando il massimo, questo è il risultato.

  2. Io invece ho fatto un bel percorso lavorativo prima di avere Fede. Sono arrivata ad essere responsabile di un ufficio (4 persone), ma soprattutto faccio un lavoro che mi piace moltissimo e mi gratifica e l’anno in cui sono rientrata dalla maternita’ mi hanno concesso un congruo aumento di stipendio senza che nemmeno lo chiedessi, per adeguarmi al livello di responsabilita’ che mi avevano dato. Tra l’altro il mio ufficio e’ composto da uomini e donne per cui mi hanno scelto senza fare preferenze di sesso, ma credo solo per le mie capacita’. E’ vero cjhe lavoro full time pero’ il mio orario e’ flessibile (non vendo obbligo di timbratura) in linea di massima facico 08,00-17,00 tranne periodi particolmente intensi.Sono in un oasi felice? Non saprei dirlo questa e’ la mia esperienza , ma anche all’interno della stessa azienda in altre direzioni delle colleghe hanno avuto trattamenti peggiori, come quelli descritti da voi, quindi secondo me dipende anche se trovi dei dirigenti onesti che ti valutano senza pregiudizi, di sesso, eta’, ecc

  3. quando ho iniziato a lavorare qui ero giovane, praticamente single…..con tante speranze e con tanto tempo da dedicare al lavoro! ci hanno assunto in un bel gruppo dopo un corso….e hanno creato dei sottogruppi……ogni gruppo aveva un maschio responsabile e due donne (cacchette) …. in base a cosa??? a niente….xchè ancora non ci conoscevano…come facevano a sapere ke il maschio era più bravo?????????????????????????? da quel momento ho cominciato a capire come stavano veramente le cose…..e ci sono rimasta anche un po’ male. ai tempi non pensavo assolutamente alla maternità e avevo tante belle illusioni…………………. ripeto, sono fortunata ke nella mia azienda le tutele ci sono essendo grande…..però……………..il sessismo c’è e non lo si può negare!!!!

  4. Silviafede è proprio così. Le tutele previste sono sacrosante e fanno dell’Italia un Paese civile. Però troppo spesso rimangono sulla carta. Sai la cosa triste qual è? Che molto spesso le donne, quando arrivano al potere, sono le prime a discriminare le altre donne. Non hanno capito che così non dimostrano di essere meglio degli uomini, o forse hanno paura della concorrenza…

  5. @Lauretta: concordo in parte con te,, nelle aziende grandi o nel pubblico sicuramente viene rispettato il Contratto nazionale e le mamme hanno salvagurdati alcuni dirittti, ma nel privato o nelle piccole aziende te lo puoi scordare!
    Inoltre a livello di prospettive lavorative ancora oggi nel 2012 una donna deve scegliere se vuole stare dietro ai figli o fare carriera perche’ scegliere entrambe le cose viene ritenuto impossibile…e’ brutto ma e’ cosi’
    Poi sono d’accordo con te che non e’ detto che il lavoratore sia piu’ onesto del datore di lavoro, l’esempio che hai fatto e’ perfetto, ma questo e’ un altro discorso…

  6. sia la maternità ke la parternità sono dei diritti….ke in entrambi i casi non sono sempre fattibili!!!!
    la mia azienda è ancora un’oasi felice….finchè dura…..ti permettono ancora di godere dei tuoi diritti….ovviamente conscia del fatto ke dal momento ke diventi mamma (forse xchè il cervello subisce danni) non avrai più promozioni, premi o simile…..NULLA!!!!
    da noi anche alcuni papà hanno goduto del congedo parentale!
    alcune mie amiche, pur avendone diritto….sono dovute tornare a lavorare senza usufruire della maternità facoltativa….purtroppo non è giusto ma lo si fa…..
    il blog parla di licenziamenti materni…..perchè è un blog ke si chiama “viva la mamma” …. magari un blog ke si chiama “viva qualcos’altro” parlerà dei licenziamenti di altri………………..
    la crisi c’è per tutti….e noi mamme….anche se il cervello ce l’abbiamo difettoso….lo sappiamo!!!!

  7. In Italia è una vergogna….vi dico solo che dopo la maternità mi hanno spostato la sede di lavoro 3 volte in un anno e mezzo e tra qualche settimana mi sposteranno di nuovo…e siamo a 4 in nemmeno due anni dal rientro dalla maternità…faccio piu’ traslochi lavorativi che tutto il resto…

  8. Cara Giovanna, siamo così tutelate che il responsabile del personale si sente in dovere di chiederti in fase di colloquio se per caso vuoi un altro figlio, perchè in quel caso puoi avere tutta la professionalità di cui l’azienda ha bisogno, ma tu non fai al caso loro.
    Oppure, sei tutelata quando con un raschiamento da fare perchè hai perso il tuo bimbo di otto settimanae ti viene urlato in faccia che siamo stufi di permessi per questi figli!!!!!
    Hai ragione siamo proprio tutelate!!!!!
    Sai chi è tutelata: donne come la Gelmini che si permette di fare la figa in TV perchè lei ha potuto riprendere il lavoro dopo pochissimo tempo dal parto….con i soldi che prende e con i tipo di lavoro che fa non ha sicuramente i problemi della maggior parte delle donne “normali” lavoratrici ed è sempre così facile sputare sentenze sulle scelte delle altre mamma.

  9. Buongiorno a tutte, vi ho sempre letto ma non ho mai scritto. L’argomento mi interessa molto perche’, purtroppo mi rendo sempre piu’ conto le donne-mamme vengono penalizzate dal punto di vista lavorativo ( a meno che non si lavori nel pubblico ed allora, come ha detto Giovanna puoi tranquillamente stare a casa 1 anno e trovare al ritorno il tuo posto di lavoro). Nel privato non e’ cosi’: io ho lavorato fino all’ottavo mese di gravidanza e sono rientrata a lavoro prima dei tre mesi dal parto, senza avere l’orario ridotto per l’allattamento:ho accettato tutto questo pur di non perdere il lavoro visto che oggi, con 1 solo stipendio e con il mutuo da pagare non si riesce ad andata avanti. @ Maria: complimenti per questo blog e’ davvero molto bello. Buona giornata a tutti

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