In due anni sono 800 mila le mamme che sono state licenziate o spinte alle dimissioni

Fa sempre un certo effetto leggere queste notizie: in due anni sono 800 mila le mamme che sono state licenziate o spinte alle dimissioni. E’ quanto emerge dal rapporto “Mamme nella Crisi” di Save the Children, riportato dal Tgcom24.
Le cause, secondo il rapporto, sono la mancanza di i servizi all’infanzia e il concreto rischio di perdere il lavoro a seguito della gravidanza, con pressioni o dimissioni in bianco.
Dov’è la novità? Dove sta la notizia?
Nei numeri, che sono sempre più alti e preoccupanti.
E se fino a qualche tempo fa questi numeri mi sembravano solo una mera sequenza di caratteri. Ora, invece, prendono sempre più corpo. Perché quella realtà la vedo sempre più vicina.  

Qualche giorno fa, mentre i bambini giocavano nel parco, io mi stavo intrattenendo a chiacchierare con le altre mamme sulla panchina.
Sembrava un bollettino di guerra: “Sai che quella ha perso il posto?”, “Sai che la mamma di XXX e rimasta di nuovo incinta e le hanno già detto che non le rinnoveranno il contratto?”. “Sai che quella è stata licenziata e sfiga vuole che pure suo marito abbia perso il posto una settimana fa. Come faranno adesso?”.

Sono tornata a casa con l’ansia e il magone.
E se succedesse anche a noi?
Tra mutuo, condominio, luce, gas, telefono e spese varie, con un solo stipendio non ce la faremmo neppure a coprire le necessità impellenti. Senza nemmeno uno stipendio poi… ci toglierebbero pure quel pezzo di casa che abbiamo comprato con tanti sacrifici.

Non ci voglio neppure pensare.

Ma questi numeri mi sembrano ogni giorno di più una triste realtà.

46 risposte a “In due anni sono 800 mila le mamme che sono state licenziate o spinte alle dimissioni

  1. Mah, non so cosa pensare. Una mia amica è rimasta incinta mentre aveva un contratto a tempo determinato che, alla scadenza, non le è stato rinnovato.
    Rimasta a casa la maternità facoltativa gliela paga direttamente l’inps. Lei si è fatta 2 conti ed ha visto che, se andasse a lavorare, dovendo pagare il nido o la tata per 2, alla fine le rimarrebbe la stessa cifra, per cui se ne sta a casa; per la fine della maternità avrebbe trovato un lavoro part time ma, togliendo anche qui quanto sopra nonchè la parte di assegni fam che perderebbe il marito, le rimarrebbo neppure 100 euro…per cui se ne starà a casa con i suoi bambini.
    Forse che c’è un po’ di confusione quando si parla di “supporto” alle famiglie?
    Quando capiranno che, senza donne al lavoro, tra qualche anno saremo messi solo peggio!
    Paga paga pantalone! Sii uomo!

  2. @mary84/isabella: l’idea della doppia scelta la trovo ideale perche’ appunto permette di scegliere…io non ho colleghe odiose anzi…per cui so che lavorare a casa mi abbrutirebbe e non mi farebbe mai staccare la spina, pero’ come avete scritto voi per altre potrebbe essere esattamente il contrario

  3. @valentina sarebbe bello poter scegliere tra stare in ufficio e telelavoro. Io opterei per quest’ ultimo!
    @silviafede anche a me mancherebbero le cose che hai scritto tu, ma vedo il lato positivo tipo non dover vedere alcune colleghe insopportabili!! 🙂 comunque dovrebbe esserci la possibilità della doppia scelta, oppure di fare a giorni alterni..
    bell’idea però!

  4. ciao, è la prima volta che scrivo, ma vi leggo da molto tempo. Io lavoro in una società che ha iniziato a permettere il telelavoro, nessuno è costretto a farlo, è una scelta del lavoratore, per molte persone che abitano lontano da casa o hanno problemi fisici (ma cervello perfettamente funzionante) è un’ottima soluzione. Io preferisco andare in ufficio, ma trovo che sia un’ottima opportunità per molti, soprattutto se si tratta di una scelta.

  5. @valentina: io il telelavoro proprio non lo sopporterei…l’idea di lavorare a casa senza uscire, cambiare ambiente, prednere un caffe’ con i colleghi, mi demoralizzerebbe troppo…se questo e’ il futuro no grazie!

  6. Penso che dovrebbe anche cambiare un pò il modo di lavorare………alcune grandi multinazionali lo stanno facendo , come la Microsoft oppure la mia amica alla Fao ( con 3 figli )… cioè promuovere per le mamme lavoratrici una sorta di teleworking, cioè un lavoro via web….penso che sia il futuro per le aziende e per le mamme-lavoratrici. Purtroppo è ancora un paese molto maschilista…. ai vertici ci sono gli uomini che non capiscono per loro natura, le esigenze di una mamma e poi a casa abbiamo i mariti che sono assenti, poco collaborativi con figli e faccende di casa. E quando si tratta di avere la moglie a casa come casalinga e madre al 100% ( pesantissimo )… l’uomo non gratifica e sottovaluta lo stress di non staccare mai la spina. Come se questa condizione fosse una scelta della donna…. La settimana è come il week end e anche come le vacanze……sempre uguale, sempre routine…. e ripeto neanche vieni valorizzata e apprezzata. Neanche vieni gratificata da uno stipendio a fine mese…ti fai il mazzo x nulla. Una cosa che non c’entra nulla…. ( maria ci mandi una tua foto ???)

  7. Questo è un’aggiornamento dell’ultima ora, la mia ex collega rientrata a aprile dalla maternità è stata lasciata a casa, motivazione, nessuna per ora, il suo ruolo è stato semplicemente soppresso.

  8. Ma no…. dai….. ma se fino a ieri quando si parlava della Pausini sembrava che tutte le donne potessero e dovessero prendersi i propri tempi e spazi perchè era la cosa più importante… non era una scelta dettata dal fatto che lei è una vip ma che ogni madre farebbe…. farebbe ma non potrebbe fare!!!!! Se perdi il lavoro con cosa mangia tuo figlio? e? così che si scende ad inevitabili e dolorosi compromessi e si mette il lavoro davanti ad altre scelte pur di tenerselo!!!! Ma chi è vip non può capire!!!!!

  9. Ciao Maria,
    io faccio parte di quel 46% ( secondo istat ) di mamme disoccupate.
    Incinta con contratto a tempo indeterminato ( con il primo tour operator italiano ) sono stata costretta nel licenziamento. Cambio sede e da part – time a full time……….quindi non ho avuto alternativa.
    SOno 4 anni che cerco lavoro e con due bimbe piccole, non si trova nulla. Poi anche con la crisi, tutto è più difficile.
    Lo scorso anno le bimbe non sono state prese al tempo pieno dell’asilo, quindi uscivano alle h 13:00…. prima dell’inizio della scuola, io pensavo che all’ora di pranzo sarei stata l’unica mamma presente in mezzo a nonni e babysitter………….invece, sconvolgente…….. erano tutte mamme disoccupate….una marea !!!
    giusto a proposito, ora mi stò inventando una professione……..diciamo un passaggio da mamma disoccupata a donna “imprenditrice”….. Posso inviarti il mio progetto via mail ??? tanto ci siamo già scritte e ho la tua mail. Questo progetto ti potrebbe essere d’aituo.

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