Come sopravvivere ai capricci dei nostri figli

Qualche giorno fa chiacchieravo al telefono con la dottoressa Francesca Santarelli, la nostra Psicologa Amica.
“Sai – le ho detto – ultimamente forse perché sono un po’ stanca, forse perché mi sento alla frutta, perdo la pazienza per un nonnulla. La mattina sono isterica. La sera sfatta. Scatto come una iena all’ennesimo capriccio. E urlo. Non ce la faccio più a correre dietro alle mie due pesti, che nella migliore della ipotesi, prendono strade completamente opposte. Pretendo ossessivamente l’aiuto di mio marito, ma lui spesso è fuori e rientra tardi.  Sono arrivata anche ad invidiarlo perché torna dopo cena e così non deve stare appresso ai bambini mentre bisogna cucinare, farli mangiare e fare altre mille cose in casa. E loro? Chiedono, chiedono, chiedono e fanno capricci.
Quando poi sono finalmente a letto li guardo. Sembrano angeli. E mi sento una mamma degenere per aver pensato certe cose…
Ma la pace dura poco. Luca ancora non tira tre ore di fila senza svegliarsi e senza svegliarmi… E io sono sul distrutto andante!”

Dopo un po’ mi è arrivato questo pezzo. E’ dedicato a tutte le mamme che sono alle prese con bimbi in età da capriccio.

Secondo me merita la vostra attenzione:

“Quante volte vi sarà capitato di sentirvi esasperate di fronte ai capricci quotidiani del vostro piccolino? Quante volte quell’angioletto che a volte osservate dormire serenamente vi sembra poi trasformarsi in una diavoletto pronto a farvi perdere le staffe? Quante volte siete uscite a far la spesa con lui e siete tornate con i capelli dritti per via delle crisi isteriche che vi ha piantato nel bel mezzo del supermercato? Per non parlare delle azioni di tutti i giorni: lavarsi i dentini, mettersi il pigiamino, uscire di casa…

Capita a tutte prima o poi di avere a che fare con questo aspetto del nostro bambino e molte volte ci si chiede quale sia l’atteggiamento migliore da eseguire. Ma procediamo un passo alla volta…

Problemi di questo tipo iniziano soprattutto quando il bambino raggiunge i 2-3 anni; se infatti fino a ieri ci obbediva e ci seguiva ovunque senza protestare mai, in questa fase di crescita comincia a emergere la sua personalità e intenzionalità, centrando ogni forma di comunicazione e atteggiamento in modo del tutto egocentrico. È frequente infatti notare come in questa fascia di età i bambini non facciano altro che ripetere sempre “Io, io, io…”!.

A questa età il piccolo comincia ad affermare la sua volontà, i suoi umori e desideri e la mamma deve imparare ad abituarsi ai continui disaccordi e conflitti con il suo pargoletto!

Spesso le madri provano emozioni negative e di sconforto, ma in realtà questi comportamenti sono il segnale che il bambino inizia a disegnare la sua personalità

Inoltre, è proprio dai 2 ai 3 anni che i bambini possono trasformarsi in piccoli contestatori con la “fase dei NO” caratterizzata dal continuo rifiuto di fare qualsiasi cosa venga loro richiesta. Anche questi primi ‘abbozzi’ di capriccio vanno controllati, non bisogna però dimenticare che queste prime manifestazioni denominate capricci, sono tappe fondamentali verso l’indipendenza, nonché espressione del sano desiderio di imporre la propria personalità attraverso il dominio e il controllo dell’ambiente.
I capricci insomma, sono da considerare un passaggio obbligato nell’evoluzione del bambino!

Risulta dunque fondamentale come un genitore si confronta e reagisce di fronte ai capricci stessi poiché da questi rimandi educativi, possono scaturire importanti conseguenze.

Molte volte infatti l’approccio degli adulti è sbagliato e non fa altro che stressare i piccoli facendoli innervosire ancora di più. Il problema è che quando si fanno alcune concessione è poi difficile reimpostare le regole, ma comunque non è impossibile! I genitori infatti dovrebbero essere delle figure sempre autorevoli, sicure delle proprie posizioni e che non cambiano idea facilmente. Ed è proprio su questo punto che moltissimi genitori sbagliano facendo concessioni ai bambini presi dalla stanchezza o dalla voglia di farli smettere di lamentarsi e fare i capricci.

Errore molto frequente dei genitori è anche quello di promettere una ricompensa al bambino se si comporta bene ma in questo modo non facciamo che stimolare i suoi comportamenti errati. Mai dirgli ad esempio “se fai il bravo ti compro un gelato”: un bambino dovrebbe sempre fare il bravo e non solo quando viene invogliato ad esserlo o minacciato. Da evitare anche le spiegazioni sul perché non dovrebbe fare una certa cosa. Spesso un no secco vale più di mille parole: i bambini devono imparare ad ubbidire e non a questionare sulle vostre scelte e mettere in dubbio la vostra autorità.

Quindi ben vengano piedi puntati e pianti, ma la mamma come può riuscire a gestirli al meglio?

L’importante è fissare poche semplici regole, non dimenticandosi poi di essere intransigenti nel farle rispettare. I capricci sterili fatti solo per contestare in un bambino di 4-5 anni possono proseguire all’infinito se il bambino ha la sensazione che i genitori prima o poi cederanno.
Un bimbo che sa che no significa no e non ‘forse’ o peggio ancora ‘sì, basta insistere’ è perfettamente consapevole del fatto che non ha senso tirare a lungo un capriccio, tanto con mamma e papà non porterebbe a nulla. E’ solo l’assenza di paletti che porta a disubbidire, a impuntarsi e a compiere azioni come gettarsi a terra, scagliare oggetti e/o tirare calci ai genitori.

I capricci continuano anche ben oltre i 6 anni se non vengono gestiti subito nel modo corretto che consiste nel rimanere fermi sulla propria posizione, mostrandosi indifferente alla reazione avversa.
Il messaggio che si deve trasmettere a un bambino già grandicello e molto capriccioso è che i genitori osservano la sua ribellione e ne prendono atto, ma sono certi di essere nel giusto imponendogli una certa cosa o insistendo perché ne faccia un’altra, che per lui non esiste alcuna possibilità che cambino idea.
E’ probabile, a fronte di un simile atteggiamento dei genitori, che il bambino abbandoni velocemente la contestazione; i piccoli rimangono infatti sconcertati dal fatto che la loro reazione non impressioni più di tanto, e questo loro ‘punto debole’ a volte va sfruttato a scopo educativo. Se però mamma e papà tentennano anche solo in cuor loro, il bimbo fiuta uno spazio per la contrattazione e la possibilità di averla vinta.

Ancora peggiore è il caso in cui i genitori si dimostrano spaventati dalla violenza del capriccio: una simile debolezza fa un pessimo regalo al bambino trasmettendogli la sensazione di essere un tiranno pieno di potere. Sensazione pericolosa che, se avvertita troppo spesso, può portare a un ruolo di onnipotenza e ad un errato equilibrio psico-emotivo.

Dunque, consideriamo la fase del capriccio come una tappa fondamentale per lo sviluppo di nostro figlio, cerchiamo di farci percepire sempre figure ferme e stabili nelle nostre “regole” , (perche ricordiamoci che siamo noi gli adulti!) e armiamoci di santa pazienza e di tutte le energie che servono di fronte a momenti come questi pensando che tutto questo un giorno, ci tornerà utile!

In bocca al lupo mamme!!!”

Che dire? 

Grazie, almeno io ci proverò. Ma non garantisco sul risultato. Ormai non garantisco più nulla!

 

Per appuntamenti o info con la dottoressa Francesca Santarelli, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com

34 risposte a “Come sopravvivere ai capricci dei nostri figli

  1. Mia figlia è una peste, ma adorabile. Ha un fratello maggiore, si passano 8 anni e mezzo. A volte vanno daccordo a volte no (ma è lei che lo stuzzica). Inizialmente quando faceva i capricci la assecondavo perchè la vedevo piccolina ed indifesa , ma poi ho notato con il passare del tempo che era sempre peggio, quindi mi sono detta: “qui, bisogna cambiare registro”. Adesso, almeno così sembra, si sia calmata un pochino, ma ci devo lavorare ancora, ha un caratterino!!!!!!
    Buona giornata a tutte….. Patrizia

  2. Cara Maria sei in ottima compagnia..anch’io spesso perdo le staffe davanti ai capricci delle mie piccole belve ma è normale siamo uname…i consigli della psicololga sono sempre buoni….Buona giornata!!!

  3. prevvederò a stamparmi questo post e appenderlo nella porta del frigorifero…così quando Teresa (3anni e 4 mesi) sarà in un momento di sfogo della sua “espressione del sano desiderio di imporre la propria personalità attraverso il dominio e il controllo dell’ambiente”….leggerò, sorriderò (tipo in trans!!!!) e penserò che in questo momento stà SOLO crescendo :DDDDD!!!!!

    comunque si, molto interessante, noi quanto la piccola peste è partita per la tangenziale con urla e strilli e con le scenate stesa per terra quasi in preda a un demonietto, la porto (trascino) in camera e le dico:” Sfogati e quando ti passa torna!”…….passano 5 minuti in cui lei continua a urlare e braitare, poi per magia esce dalla stanza, mi viene vicino e mi dice:” Mamma mi è passato!” e come per magia lei sembra un’altra, mentre il mio fegato è ancora in subbuglio 😀

  4. Io sono il generale di casa e quando dico no è no, il problema è che quando il maritino è a casa smonta tutti i miei no e gli fa fare tutto quello che vogliono e se poi io comincio a urlare mi dice che sono una rompi e che li devo lasciare vivere, figuratevi sempre così dal primo all’ultimo figlio, la piccola (3 anni e mezzo) mi fa urlare dalla mattina alla sera e il fatto è che capisce di aver sbagliato chiedendo scusa ma dopo 10 minuti si ricomincia, faccio un esempio: ha sempre fame, si sveglia e la frase -Voglio il latte- la ripete cento volte, ma dico io dammi il tempo di prepararlo, non vuole aspettare neanche a pranzo o a cena di continuo -Ho fame, mi brontola il pancino, dai mamma non posso aspettare- ecc. ecc., al che io sclero perchè mi fa perdere la concentrazione di quello che devo fare e allora comincio a urlare e lei scompare nascondendosi sotto il tavolo e se ne va nella sua cameretta,, dopo dieci minuti . Scusa mamma, ma tu mi vuoi sempre bene?- Si perchè questa è diventata una fissa che ogni volta che urlo piange dicendo che io non le voglio bene quindi come dobbiamo comportarci? Giuro che dopo 5 figli mi faccio sempre un ripasso e vedendo come mi sono venuti su i maschioni penso che ho fatto un buon lavoro, ma con le piccole sarò all’altezza? Mah……………Un Abbraccio a Tutte da Cettina
    @Maria non c’entra niente con il post ma ti volevo chiedere i tuoi genitori hanno fatto più la crociera? E se è si, si sono divertiti? Un Abbraccio

    • @Cettina: sì, sono tornati lunedì scorso. Mia madre ha detto: “Un sogno”.
      Non sono stati fortunati con il meteo, ma la nave li ha soddisfatti pienamente. Si sono divertiti molto….
      Papà ha festeggiato così i suoi 70 anni.
      Hanno aspettato 70 anni per fare il loro primo viaggio!!!
      Spero non ne facciano passare altri 70 per il secondo 🙂

  5. buongiorno a tutti! sono ormai mesi che vi leggo e questa è la prima volta che scrivo.
    Stesso identico problema di Serena: capricci, si butta per terra, calci , vestirlo è un’impresa e io che urlo come una disperata! Tutto questo per non andare all’asilo (frequenta il primo anno) Come inizio giornata niente male!!!

  6. Ho già indagato. Mi dicono di no e che il bambino è tranquillo: gioca, mangia e dorme anche. Inoltre anche a casa da noi dorme tutta la notte tranquillo non ci sono elementi nel sonno riconducibili a scuola che lo agitano.
    Le maestre dicono che è frequente che ci sia un periodo così…
    Boh, a me sembra di stare su un altro pianeta.

  7. Ciao,
    tutto molto bello. Anche io mi informo sempre sul comportamento che devo adottare per gestire i capricci e la gran parte vengono risolti con la fermezza. Ma la pazienza ha un limite soprattutto se la mattina si ha poco tempo per “trattare” il capriccio. E’ da un mese circa che il mio piccolo (3 anni e mezzo) si alza dicendo che non vuole andare a scuola. Quando arriva il momento di vestirlo e di lavarlo sono urli e strilli (sembra che lo sto marchiando a fuoco) , si butta per terra e tira calci. Ieri come altre volte l’ho preso di forza e in due (con mio marito) abbiamo cercato di vestirlo e di schivare i suoi calci. Il risultato è che sono uscita di casa con lui in braccio e una scarpa in mano e portato di forza a scuola. Lui ha continuato nel pianto e alla fine sono crollata anch’io davanti la maestra!. Si può arrivare a questi limiti?

    • @Serena: perchè non cerchi di capire per quale motivo il bambino non vuole andare a scuola. Indaga. Magari c’è di mezzo qualche screzio con i compagni. Chiedi alla maestra se è successo qualcosa…
      Sui limiti… credo non ce ne siano 🙂

  8. Grazie Maria e D.ssa Santarelli.
    Sono diversi giorni che ormai la mia pazienza si è esaurita insieme a me!!!
    Sono stanca, demotivata e anch’io, ho provato invidia per il papà di luca che spesso per lavoro è fuori casa, fa frequentemente dei viaggi sempre per lavoro, adora il suo lavoro…ma per un niente si spazientisce e a quel punto divento a dir poco una iena!!
    Luca, ha luglio compie 4anni, e i capricci sono continui soprattutto quando si trova in compagnia dei suoi piccoli amici, da solo riesco a controllarlo, ma in gruppo è il più forte!!!
    Stamattina sono uscita di casa urlando è ho dato delle direttive a lui e al papà visto che sono due notti e due giorni che non dormo: oggi niente parco e quando torno a casa voglio pure la cena pronta, almeno una volta!!!
    chissà…
    sonia

    • @Sonia: in bocca al lupo. Io devo dire che sul fronte marito sono fortunata. Quando c’è si sente. E’ paziente con i piccoli, lui li adora e loro lo amano alla follia. Marco in primis. Il problema è che c’è poco!! E di questo mi lamento…

  9. Questo articolo e’ molto interessante, io devo dire che a casa con il mio piccolo sono quasi un generale, e comunque quando dico no e’ no, insomma seguo molto cio’ che viene detto in questo articolo. E’ anche vero che ho un solo figlio e penso che con due sia molto piu’ complicato, pero’ come dice la dottoressa i bambini quando capiscono che non l’avranno vinta smettono di fare capricci il mio cambia discorso. Dai Maria coraggio abbiamo tutte dei periodi no e di nervosismo ma non per questo siamo delle cattive mamme, certo non e’ sempre facile. Ciao a tutte.

  10. Grazie!! questo post è un bellissimo punto di riflessione sugli errori che noi genitori commettiamo quotidianamente innanzi ai capricci dei nostri “angioletti” . stampo e lo appendo al frigorifero. lo rileggerò innumerevoli volte magari ne gioveranno le mie corde vocali e riuscirò ad ottenere risultati più soddisfacenti 🙂

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