Il parto si avvicina, ecco la valigia per la futura mamma da portare in ospedale

La gravidanza volge ormai al termine e il pensiero è già lì, al parto. Ma cosa bisogna mettere in valigia, cosa bisogna portare in ospedale per il grande evento?

Me lo ha chiesto Chiara, una mia amica in dolce attesa. Ma visto che le pancione di questo blog aumentano di giorno in giorno, da Valentina, a Rosa, a Marika, a Giuli… e giusto ieri ho saputo che anche Margherita, una mia cara amica diventerà mamma-bis (tanti auguroni!!) allora ho pensato di scrivere un post per tutte.

La lista è divisa in due parti: l’occorrente per la mamma e il necessario per il bebè.

Partiamo dalla mamma:

1) camicie da notte: almeno tre e aperte davanti fino alla vita per facilitare l’allattamento. Visto il gran caldo che fa negli ospedali vi suggerisco di prendere quelle di cotone anche in pieno inverno!
Per il parto vero e proprio vi consiglio di portare una t-shirt lunga e comoda oppure una camicia da notte decisamente non preziosa. Considerate che si sporcherà parecchio e quindi la dovrete candeggiare per bene o, nel peggiore delle ipotesi, buttare!
Per le 48 ore successive (perché se va tutto bene dopo due giorni al massimo vi mandano a casa!) tre camicie da notte dovrebbero bastarvi!
2) Vestaglia
3) Mutante di rete usa e getta. Si trovano facilmente in tutti i negozi che vendono le cose per i neonati.
4) Pantofole
5) Eventualmente se le usate delle calze (io non le ho portate!), canottiere e reggiseni.
6) Beauty case con spazzolino, dentifricio, detergente eccetera eccetera… Io ho portato anche della calendula madre per disinfettare bene le parti intime 🙂
7) Coppette assorbilatte: la prima volta non mi sono servite, la seconda volta sì!
8 ) Assorbenti per la notte. In genere gli ospedali forniscono gli assorbenti, ma spesso sono in cotone senza una base di plastica.
Vi lascio immaginare: tempo due minuti ed è tutto sporco: camicie da notte, letto, eccetera eccetera. Io avevo portato gli assorbenti normali per la notte (che sono più lunghi) e sopra avevo messo quelli dell’ospedale e mi sono trovata bene! (mi rendo conto che non è bellissimo parlare di queste cose… ma qualcuno questo sporco lavoro lo deve pur fare, ah ah! :o)

9) Infine… e per me è stata la cosa più importante: la crema per il seno.
Vi assicuro che quando il pupetto si attaccherà saranno dolori! Soprattutto se non si attacca nel modo giusto (fatevi aiutare dalle puericultrici, sono lì apposta!!). Il vostro capezzolo sarà subito messo a dura prova anche se negli ultimi periodi lo avrete ammorbidito con creme e oli o esposto al sole.

Io ho usato una crema di lanolina pura al 100%. Fantastica anche perché non bisogna lavare il capezzolo prima di attaccare il bambino. Unico neo: è un unguento giallognolo che sporca le camicie da notte ed è difficile da togliere, anche lavandole per bene. Ma se non siete molto affezionate alle camicie… 😮

Altra cosa, è un rimedio della nonna, ma vi assicuro efficacissimo: semi di melocotogno.
Mettete cinque-sei semi in una tazza da caffè, ricopriteli con dell’acqua (un centimetro circa sopra ai semi). Tempo due ore si formerà un unguento che potrete applicare sul capezzolo.
Anche in questo caso non è necessario lavare il seno prima di allattare.
In entrambi i casi, ve lo giuro, mi ha salvato le tette!

Quando è nato Marco, credo di avervelo già raccontato, mi stavano venendo le ragadi. Il bambino si era attaccato male al capezzolo e io piangevo per il dolore tutte le volte che allattavo. Che male!
Siccome allattava praticamente notte e giorno (povero aveva fame e il colostro non gli bastava!), vi lascio immaginare i lacrimoni. Fino a che mia madre non mi ha preparato “l’unguento magico”.
Per me è cambiato il mondo!
Siccome anche tante altre neo-mamme erano nella stessa condizione, abbiamo fornito semi di melocotogno a tutte. Mia madre, per fortuna, ne aveva una bella scorta!

Successivamente sono passata alla crema di lanolina, perché più comoda anche da portare in giro. E la uso anche adesso sui nasini dei bimbi screpolati dal raffreddore. E’ ottima!

Ultimo consiglio salva tette e vi prego non ridete: lasciatele “al vento” più che potete.
Io anche in casa, quando potevo, andavo in giro a seno scoperto. Tra una poppata e l’altra, infatti, areola e capezzolo devono essere ben asciutti per favorire la cicatrizzazione di eventuali taglietti.

10) Decimo e ultimo punto… in valigia mettete anche i vestiti per quando tornerete a casa.

Ops.. ho visto che mi sono dilungata un po’ troppo. Praticamente ho scritto un post-lenzuolo. E allora l’occorrente per il bimbo ve lo scrivo nel prossimo post!

48 risposte a “Il parto si avvicina, ecco la valigia per la futura mamma da portare in ospedale

  1. questa è la mia prima gravidanza e ho una paura schifosa del parto! soffro di attacchi di panico e ansia.. so che avere un figlio è la cosa più bella che possa capitare ad una donna, ma leggere di sangue a flotte tagli al seno e squartate “la sotto” mi rabbrividisce. aiuto!! 🙁

    • Genny, c’è una puntura che si chiama epidurale che porta via tutti i dolori… o quasi! 🙂
      E poi… se quasi tutti hanno due figli e anche più… significa che non è poi la fine del mondo.
      Non voglio sminuire il parto. E’ doloroso. Ma il bello… arriva subito dopo! 🙂

  2. Io consiglio sempre un contenitore per l’acqua a spruzzo, (tipo quello per Ketchup e senape ;)) si trovano nei negozi per pasticceria… io mi facevo il bidet con quello perchè il primo giorno avevo paura a mettere le mani lì sotto….
    Anche io non ho avuto problemi al seno, il mese prima di partorire strusciavo i capezzoli tutte le sere con l’alcool e quando ho iniziato ad allattare ho usato OsminRag, un liquidino che si mette dopo ogni poppata senza lavarlo, mitico!
    Un’amica ha risolto la ragade con il copricapezzolo di argento (si possono anche usare i cucchiani o i piattini del servizio di argento della nonna). L’argento accelera la cicatrizzazione.
    In bocca al lupo a tutte!

  3. Volevo portarvi la mia esperiena (il primo parto):
    – per partorire in ospedale mi hanno dato ben 2 dei loro camici (quelli bianhi che si legano dietro): il primo l’ho praticament einzuppato di sudore), avevo portato una vecchia maglietta di mio marito (è alto 1.95 contro il mio metro 1/2, quindi le sue magliette mi stanno lunghe), ma non è servita.
    – l’ospedale dove ho partorito non da gli assorbenti post parto (che sono scomodissimi soprattutto se ti fanno l’episiotomia come a me, infatti dopo 2 giorni li avevo già sostiuti con i lines seta ultra notte), ma fornisce la copertura per il lenzuolo
    – il taglio (episiotomia) mi si è infiammato e mi hanno dato loro una creama che poi mi sono portata a casa e ho usato fino a finirla
    – mi sono venute le ragadi e mi hanno dato loro una creama apposta lasciandomi portare a casa il tubetto
    – calze indispensabili: durante il parto ho cambiato talmente tante posizioni che mi osno girata tutta la sala parto
    – una delle mie compagne di stanza (3 letti x stanza) aveva portato anche i trucchi, mi ricorderò sempre quando è arrivata in stanza alle 5 della mattina dopo aver partorito perfettamente truccata e prima dell’orario delle visite si ritoccava sempre il trucco… io era tanto se mi pettinavo (una coda fatta alla meglio e via!)
    Io la valigia ho finito di prepararla la mattina dopo ch emi si sono rotte le acque… però, a mi discolpa, posso dire che ho partorito a 37 settimane…

  4. wow! che fortuna! non ho mai avuto nessun problema con l’allattamento! E’ vero che fin dalla prima poppata sono stata seguita dall’ostetrica che ci insegnava come prendere il piccolo, posizionarlo, farlo attaccare e come staccarlo se non si era attaccato bene… sapete com’è.. non hanno la boccuccia, hanno una ventosa portentosa! 🙂
    Quindi alla fine non ho dovuto utilizzare nulla ne come oli ne come pomate!
    La valigia? non era pronta! Ero andata per un controllo e mi hanno ricoverata! Ho avuto le cose a puntate di volta in volta che ne avevo bisogno!

  5. @Roberta30, il piccolino si chiamerà Umberto come il nonno paterno, a Marco, il primogenito ho dato il nome di mio padre che è mancato quand’ero bambina
    speriam che ad agosto ho la forza di godermi un po’ di mare e marco con i suoi mille capricci 🙂

  6. se posso vorrei consigliare alle future mamme di fare degli impacchi di succo di limone sui capezzoli con un dischetto di cotone.
    io li ho fatti dal 7° mese in poi e non ho avuto problemi al seno con l’allattamento (non so se sia dipeso dagli impacchi…ma farli non costa nulla) me lo ha consigliato la mia ostetrica, è un rimedio preventivo naturale, ricco di vitamina E.
    per quanto riguarda la valigia io l’ho fatta due gg prima di partorire, nonostante mia madre continuava a dirmi di farla, e ovviamente ho portato una marea di cose inutili dimenticando il cambio per quando sarei uscita…

  7. rosa79 sono un pò rimbambita ci avaevi risposto sul post dell’abbronzautra ….quindi agosto mare con marito e piccolino il nome già l’hai scelto?

  8. rosa79 non si può resistere all’acquisto, proprio no!!!….a che mese sei?
    io credo che i semi si possano trovare facilmente in erboristeria…
    io la valigia l’ho fatta e disfatta svariate volte mi ricordo che avevo una scatola dove tenevo tutte le varie tutine ed acquisti e ogni tanto cambiavo, per fortuna che l’avevo prepata dato il mio ricovero improvviso!!!

  9. @MARIKA:sono alla 27ma settimana…al sesto mese insomma il lieto evento è previsto epr settembre…e mi auguro di alvorare fino ad agosto 🙂

  10. Si infatti a me l’olio vea non aveva fatto nulla… provo a comprare la lanolina..e magari inizio già adesso…Mi informo anche x i semi di melocotogno…. Speriamo stavolta di farcela!!!!

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