“No, no, non so, non so più a chi credere, no…”. Appena ho letto questa notizia nella mia testa sono partite le note della canzone di Biagio Antonacci.
Secondo il rapporto Ocse-Pisa i ragazzini più svegli sono quelli a cui i genitori hanno parlato molto da piccoli. Ma non leggendogli libri e favole, ma raccontandogli la loro quotidianità.
Insomma se ai più piccoli per Natale avete comprato l’ennesimo libro di fiabe e filastrocche o un cd con storie educative, come me per esempio, avete sbagliato regalo. Il dono migliore, secondo questo rapporto, è anche quello che costa meno: la sera raccontate ai bambini quello che avete fatto durante il giorno.
In questo modo i piccoli progrediranno nella lettura e nella comprensione dell’italiano!
Numeri alla mano, secondo i risultati della rilevazione internazionale Ocse-Pisa, che indaga il livello di literacy dei quindicenni in Lettura, Matematica e Scienze, i 15enni italiani che da bambini si sentivano raccontare la quotidianità hanno superato brillantemente il test con un punteggio più alto di 32 punti rispetto alla media, in pratica con una differenza del 6,5%.
Che si paragona al 3,5% in più dei ragazzi ai quali venivano raccontate le favole, al 2% in più di quelli ai quali veniva letto un libro, allo 0,002% in più di quelli che giocavano con i cosiddetti giochi intelligenti.
Insomma fin dai primi giorni ai bambini bisogna parlare, parlare, parlare. E anche da grandi la chiacchierata vale molto di più dello sforzo educativo.
Ciò non toglie che a livello internazionale i nostri ragazzi si piazzano abbastanza male. Si conferma, invece, il primato dei Paesi nordici o di cultura anglosassone e dei Paesi dell’Estremo oriente: Shanghai-Cina, Corea, Giappone, Finlandia, Nuova Zelanda, Canada ed Australia. Questi sono sempre nella top ten.