Qualche giorno fa sono andata a pranzo con due mie amiche, due splendide mamme. Ovviamente si parlava di ciò che combinano i nostri cuccioletti alla scuola materna, a casa, ecc. Insomma soliti, ma sempre divertenti discorsi tra “colleghe”. Ad un certo punto una di loro ci ha detto che in serata aveva un impegno con delle sue amiche. La serata libera “Sex and the city” (non per quello che Carrie Bradshaw and company combinano nella modaiola Manhattan del serial televisivo, ma perché era un’uscita per sole donne!)
L’ho guardata con occhi pieni di ammirazione. Cavolo, brava, lei ce l’ha fatta!
Una volta al mese si riuniscono e trascorrono una allegra e serena serata tra amiche. “E’ un modo per staccare la spina e ricaricarsi un po’, respirare aria diversa”. “Non è impossibile, basta organizzarsi un po’, mettere a letto i bambini e poi andare via. Non se ne accorgono neppure!” ci ha detto.
Mi sono complimentata di cuore con lei. A me mancano le forze pure per pensarci!
La sera, a casa, stavo riflettendo sulla cosa e mi è venuto in mente che altre mie amiche fanno anche di più: una volta al mese lasciano i bambini con la babysitter e si concedono una “serata a due” con il marito. Cena, cinema, pizza. Cose semplici ma che fanno rivivere una vita di coppia che, almeno quando i bambini sono piccoli, tra le mura domestiche si perde.
Pensieri, pensieri, pensieri. Ma poi, da sola, ho spezzato una lancia in mia difesa: con un bimbo di sei mesi e uno di tre anni come faccio a pensare allo svago? E allora mi sono detta: “Arriveranno tempi migliori”.
E “devono” arrivare. Perché credo sia giusto e doveroso, quando i bambini diventano un po’ più grandicelli (3-4 anni) tornare a pensare un po’ più a noi e al nucleo originale della famiglia (marito e moglie).
In fondo non credo che una serata ogni tanto con la babysitter (o con i nonni, per chi ha la fortuna di averli vicini) potrà causare traumi o danni ai nostri bambini. Condividete?