Bambini in ospedale, il vademecum per i genitori

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Bambini in ospedale, il vademecum per i genitori.
Già il titolo di questa agenzia è tutto un programma.
La cosa che mi ha fatto pensare è proprio che il titolo. Senza ombra di dubbio il vademecum è stato scritto per i genitori. Forse perché sono loro che ne hanno bisogno, che devono essere “educati”? O perché i bambini, sopratutto se piccoli, non sanno ancora leggere?
Domande idiote a parte, quando si tratta della salute dei propri figli, spesso, mamma e papà vanno in panico. Anche se il problema è chiaramente risolvibile, l’ansia spesso prende il sopravvento e il coraggio se ne va in cantina.

Ma come ci si deve organizzare? Quali sono le cose da tenere a mente?

L’associazione Amici del Bambino malato onlus ha realizzato un vademecum con 10 punti fondamentali.

”Quando ci si trova davanti alla necessità di ricoverare il proprio bambino – ha spiegato Susanna Esposito, presidente dell’associazione – spesso i genitori vengono assaliti da ansie e paure che trasmettono, inevitabilmente, ai loro figli. E’ importante che siano ben preparati su come affrontare al meglio la situazione”.

Ecco di seguito i 10 punti del vademecum:

1) Parlate serenamente al bambino, spiegandogli con parole adeguate alla sua età i motivi per cui deve essere ricoverato, rassicurandolo e infondendogli fiducia sui medici che si prenderanno cura di lui;

2) Ricordate che il bambino in ospedale ha il diritto di avere accanto a sé, in ogni momento, la mamma o il papà o un sostituto da loro delegato.

3) Spesso gli ospedali mettono a disposizione dei genitori eventuali supporti per favorire la loro permanenza insieme al bambino;

4) Lasciategli in ospedale i suoi giocattoli o libri preferiti;

5) Avete il diritto, come genitori, di essere informati e coinvolti nelle decisioni relative al trattamento medico.

6) Assicuratevi che il bambino non sia ricoverato in reparti per adulti;

7) Consentite, ove le condizioni cliniche lo permettano, che durante il ricovero il bambino abbia libero accesso ad aree di gioco, ricreazione e studio adatte alla sua età;

8) Quando vi confrontate con il medico o informate i parenti o altri visitatori, non parlate mai della malattia in presenza del bambino, soprattutto nei casi più gravi;

9) In occasione delle dimissioni dall’ospedale, informatevi su un eventuale dieta e su altre misure da adottare a casa

10) Ricordate che il bambino, anche se piccolo, ha il diritto in ogni momento di essere trattato con tatto e comprensione nel rispetto della sua intimità.

Che dire?

A me, per fortuna è successo solo una volta. Marco aveva circa un anno di età e si beccò una bruttissima tonsillite. Febbrone oltre 40 che non scendeva in nessun modo.

Rimanemmo 5 giorni nel reparto di pediatria. Io e lui. Ma a me sembrarono 50.
Lui in questa culletta, con il braccino steccato e le flebo attaccate. Io al suo capezzale, seduta su una sdraio notte e giorno. Il reparto era full e non c’erano letti per le mamme, per cui feci di quella poltrona la mia dimora.

Mio marito mi dava il cambio per qualche ora la sera. Io andavo a casa a lavarmi e poi ritornavo.

Non so se è una mia impressione, ma quando si entra negli ospedali il tempo sembra fermarsi di colpo per poi riprendere a rallentatore. Tutto sembra ovattato. Tutto il mondo è in quelle quattro mura e tutto quello che è fuori quasi non esiste.

Se ne vedono di ogni. E tra i genitori si crea una strana complicità, un feeling particolare.
Conobbi tante famiglie, tanti bambini. Mai più visti né sentiti.

Non portai con me nessun giochino, nessun pupazzo. Avevo con me la cosa che a Marco piaceva di più: la tetta!
Lo confesso, la verità è che ero impreparata all’evento.
Era troppo piccolo per comprendere, troppo piccolo per ricordare.

Io, per fortuna, ho fatto solo questa esperienza. E, sinceramente, mi è bastata. Non ci tengo a farne altre. Ma del vademecum proverò a farne tesoro!

24 risposte a “Bambini in ospedale, il vademecum per i genitori

  1. Ginger cara hai tutte le ragioni ad essere arrabbiata mentre dici quelle cose a Vatte Lapesca, anche per il tono! E che non mi si dica che dicendo sempre le cose gentilmente e con toni educati si recepisce il messaggio allo stesso modo! Mi dispiace moltissimo per questa donna, per lei che vede svanire la sua vita in così poco tempo, per i suoi cari che non avranno neanche il tempo di metabolizzare la notizia, e per tutte quelle persone che si curano, non si trascurano (scusate il gioco di parole), conducono una vita sana e poi arriva un male a portarsele via…E tu che dici Vatte Lapesca???? Si può forse autoguarire la signora in questione? Ma ce l’hai un pò di rispetto per chi vive queste dure battaglie e non sa se le vincerà? Non rispondere…è meglio.

  2. x tutti: scusate il mio tono ma la notizia mi è arrivata stamattina e ne sono distrutta chiedo scusa per il tono ma non per il contenuto.

  3. caro VATTE LAPPESCA la moglie del mio collega che non ha MAI mangiato carne latticini poca frutta e verdura sta morendo di cancro diagnosticato solo 3 settimane fa senza nessun sintomo e le hanno dato SOLO 15 gg di vita , allora come la mettiamo con le tue teorie stupide?????? sono arrabbiatissima con te che dici cavolate e con il mondo intero che mi toglierà questa splendida donna che ha solo 48 annji quindi piantala di dire stupidate che già ne sentiamo tante tutti i santi giorni!

  4. @ Vattelappesca: ripeto, perché non lo dici a Steve Jobs che mangiava solo frutta ed è morto di tumore al pancreas?! Probabilmente causato proprio dallo stile di vita, visto che Ashton Kutcher, l’attore che lo interpreta nel film “Jobs”, ha seguito la stessa dieta per impersonarlo meglio e… indovina?! Ha dovuto smettere perché l’hanno ricoverato d’urgenza per un cedimento del pancreas! Ma tu guarda eh!

    Ora tu dirai “Che c’entra, quello mangiava male”: ok, ci sta, ma non puoi dire che mangiare poca carne e andare solo di frutta, verdura e poco altro protegga dai tumori perché allora nessuno dei nostri nonni/bisnonni sarebbe dovuto morire di tumore e invece guarda un po’ non è così!!

  5. A tutti quelli che mi criticano: potrei farvi lunghi discorsi per spiegarvi la mia impostazione ma sento che non ne vale la pena, e poi non mi capite. Cio’ che conta alla fine sono i risultati. Vi pare che i risultati parlino a favore dei medici e dei loro medicinali? I loro risultati vi lasciano soddisfatti? Dunque continuate a frequentarli. Non ho altro da aggiungere.

  6. @vatte lappesca: tu non puoi dire alla gente che si guarisce da un tumore non mangiando latticini: questa è follia. Magari fosse cosi semplice. Sono assolutamente d’accordo chel’alimentazione ha un ruolo fondamentale nella nostra salute ma il messaggio che tu stai dando è sbagliato.

  7. @vattelapesca: sicuramente hai ragione sul fatto che alcuni cibi possono causare dei problemi al ns corpo. poi c’è corpo e corpo. mio marito fatica a digerire se mangia determinati cibi la sera (es. carboidrati), se mangia troppi salumi il colesterolo gli si alza, ecc., io ho uno stomaco di ferro e digerisco tutto (tranne, ora che sono incinta l’insalata, ed è una verdura!!!) e se io mangio salumi il mio colesterolo resta basso. la prova l’abbiamo avuta quando dopo le vacanze, mangiando gli stessi cibi, lui aveva dei valori più sballati rispetto ai miei (anzi lui colesterolo un po’ più alto del suo solito e io invece al di sotto del minimo). quindi ogni fisico risponde in maniera diversa ai cibi che ingeriamo.
    Sono convinta che l’alimentazione vada curata e calibrata su di noi, ma quello che a me fa bene, per un altro può dare dei problemi.
    Resto però convinta che certe patologie vanno curate con i medicinali (certo non bisogna abusarne) e non AUTOGUARITE, ed un esempio sono le malattie più gravi.
    mi spiace per le tue esperienze negative con i medici, ma non si può fare di tutta un erba un fascio.

  8. Vatte Lappesca: più ti leggo e più rimango allibita dalle tue idiozie: che tu possa essere intollerante al latte, latticini, derivati etc…secondo me un pò ci sta, se poi non è così avrai un fisico particolarmnete debilitato che quyalunque cosa tu mangi ti fa sempre male. Non mi sembra di dedurre che tu abbia fatto studi medici per affermare con certezza quello che sanno o meno i dottori e onestamnete concludo il mio confronto con te che non porta da nessuna parte: tu con le tue convinzioni, io con le mie, e ti auguro di non averne bisogno davvero dei medici perchè altrimenti saresti in guai seri……BUONA VITA??? Mah…contento tu!

  9. Vatte Lappesca: buon per te. Non mi pare che il mondo muoia a causa dei latticini evidentemente l tua patologia ha avuto una svolta positiva con questa rinuncia ed è bellissimo. Ma non sempre è possibile.

    Non c’è alcun equilibrio in quello che dici. Una sana alimentazione aiuta nella prevenzione. non guarisce.
    Ripongo piena fiducia nella Medicina e nei Medici sempre con senso critico e pronta a sentire più campane prima di affidarmi loro.

    Ci metto del mio per far sì che medici e medicine facciano parte della mia quotidianità ma ci sono volte in cui un sano stile di vita non ti protegge da brutti mali e da questi – a mio avviso – solo la medicina può.

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