Bambini in ospedale, il vademecum per i genitori

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Bambini in ospedale, il vademecum per i genitori.
Già il titolo di questa agenzia è tutto un programma.
La cosa che mi ha fatto pensare è proprio che il titolo. Senza ombra di dubbio il vademecum è stato scritto per i genitori. Forse perché sono loro che ne hanno bisogno, che devono essere “educati”? O perché i bambini, sopratutto se piccoli, non sanno ancora leggere?
Domande idiote a parte, quando si tratta della salute dei propri figli, spesso, mamma e papà vanno in panico. Anche se il problema è chiaramente risolvibile, l’ansia spesso prende il sopravvento e il coraggio se ne va in cantina.

Ma come ci si deve organizzare? Quali sono le cose da tenere a mente?

L’associazione Amici del Bambino malato onlus ha realizzato un vademecum con 10 punti fondamentali.

”Quando ci si trova davanti alla necessità di ricoverare il proprio bambino – ha spiegato Susanna Esposito, presidente dell’associazione – spesso i genitori vengono assaliti da ansie e paure che trasmettono, inevitabilmente, ai loro figli. E’ importante che siano ben preparati su come affrontare al meglio la situazione”.

Ecco di seguito i 10 punti del vademecum: Continua a leggere

Per il parto meglio l’ospedale con nido chiuso o aperto?

State per partorire, dovete scegliere l’ospedale.
Meglio quello con il nido chiuso, ossia quello in cui sono le puericultrici ad occuparsi del neonato,  o quello con il nido aperto, ossia quello che permette alle mamme di tenere il bimbo in camera?

In entrambi i casi ci sono i pro e i contro e la psicologa Maria Cecilia Corradini, li evidenza nel blog GiroGiroBimbo.
Nel primo caso, la mamma ha la possibilità di riposare e riprendersi dalle fatiche del parto.
Nel secondo caso, invece, la famiglia può cominciare a conoscere il piccolo, a prendere confidenza con questo nuovo arrivato, e a chiedere consigli alle puericultrici in caso di dubbi. Continua a leggere

Il nuovo trend negli States? Il parto in casa

Le mamme d’America tornano a voler dare alla luce i propri figli tra le mura domestiche: il numero dei parti casalinghi è aumentato tra il 2004 ed il 2008 di un netto 20%. Con le madri di razza bianca che guidano il nuovo trend.

I dati resi noti dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) rivelano che una donna bianca su 98 nel2008 ha partorito a casa, contro una su 357 tra le afro-americane e una su 500 tra le donne ispaniche.
Globalmente un parto ogni 143 è avvenuto a casa nel 2008.
“Si sta sviluppando una cultura del parto naturale soprattutto tra le donne bianche e soprattutto in specifiche aree geografiche del Paese”, ha osservato Marian Mc Dorman dei Cdc, ricordando che la maggior parte dei medici sono nettamente contrari alla pratica per possibili rischi per i neonati.

Gli Stati con la palma del più alto numero di parti domestici – praticamente uno su 50 – sono tutti in aree montane e un po’ isolate: Montana, Vermont, Oregon ed Alaska.

Un buon trend? Lasciatemelo dire, secondo me no. Continua a leggere

Parto, la valigia per il bebè

Preparata la valigia per la mamma, ora bisogna pensare al bebè e sistemare l’occorrente. E’ vero che gli indumenti sono così piccoli, ma così piccoli che basta davvero poco spazio. Ma è quello più prezioso!

Mi ricordo che, soprattutto per il primo figlio, mi emozionavo anche a guardare quei body e quelle tutine così… mignon.

Le avrò piegate e riaperte e ripiegate e riaperte mille volte…o forse più. E vogliamo parlare dei calzini? Praticamente lunghi… come il mio dito!!

Help! Mi sto perdendo un’altra volta. Fermatemiiii…

Allora, dicevamo, della valigia. Continua a leggere

Un orto per guarire i bimbi in ospedale

Questo articolo l’ho “scippato” pari pari dal blog della mia amica Daniela di Fiori & Foglie. Mi è piaciuto troppo!

Si parla dell’ “L’orto dei sogni“, una iniziativa inaugurata venerdì scorso e pensata per i piccoli ricoverati nel Reparto di pediatria dell’ospedale Sacco di Milano.
L’idea è delle più nobili: curare l’orto per alleggerire il soggiorno in ospedale.

In pratica i bambini autorizzati dalla struttura si potranno dedicare alla cura del giardino. Questa attività li distoglierà dal pensiero dalla malattia. E la cura delle piante incentiverà questi piccoli ricoverati anche a guarire.

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Negli Usa un bimbo vende i suoi disegni per pagarsi le cure mediche…

Un bambino americano malato di leucemia ha venduto i suoi disegni per raccogliere fondi e pagarsi le cure. Aidan Reed, di soli cinque anni, ha racimolato ben 30mila dollari. Non tantissimi, ma sufficienti per sostenere i trattamenti ospedalieri. Ho letto questa notizia sul Tgcom e ho deciso di riproporvela.

I suoi genitori per far fronte alle spese avevano messo in vendita la loro casa. Ma poi hanno bloccato la trattativa grazie all’idea di vendere i lavori del loro bimbo.

Una passione per il disegno e per i mostriciattoli. Il piccolo artista abbozzava i suoi capolavori durante i trattamenti di chemioterapia. Ne ha realizzati oltre 3mila.
Ora Aidan ha davanti a sé un bel futuro di artista. Perché di futuro si può parlare visto che per i medici il tasso di guarigione è del 90%. Continua a leggere

Il parto: in ospedale o nelle Case Maternità?

Partorire in casa come facevano le nostre nonne. Ci avete mai pensato?
Io devo essere sincera no. E non mi sono mai posta neppure il problema di cercare una alternativa all’ospedale. Anzi, sono andata alla ricerca di quello più attrezzato in caso di problemi del piccolo. Infatti ho partorito entrambe le volte alla Mangiagalli di Milano, una vera e propria “fabbrica di bambini”, ma centro d’eccellenza per le patologie neonatali.
L’assistenza al parto, devo ammettere, che è stata eccezionale. Quella post parto… meno. Forse perché erano nati troppi bambini. Ma mi sono sentita un po’ abbandonata. E dopo appena 48 ore ero già a casa alle prese con un fagotto piagnucolante che non sapevo neppure prendere in braccio, allattare e cambiare. Un’avventura!
Ovviamente tutto è stato più semplice con il secondo bambino. Avevo già un background sufficiente per cavarmela da sola in cambi pannolini, cura dell’ombelico e allattamento.

Eppure ultimamente il parto in casa sta riprendendo piede. E ancora di più il parto nelle Case Maternità. In Italia sono già cinque. E rappresentano una alternativa per le donne che scelgono un luogo più intimo e accogliente dove dare alla luce il proprio figlio.

Guardate questo bellissimo servizio di Verissimo: IL VIDEO Continua a leggere