Figli? Pochi ma buoni

Ci risiamo, puntuale come un orologio svizzero arriva, a distanza di 12 mesi, la stessa notizia: gli stranieri in Italia fanno più figli degli italiani. La fecondità della popolazione del Belpaese è in stallo e lo dimostra il tasso di fecondità totale (Tft) che è passato da 1,42 del 2008 a 1,41 del 2009 e le prime stime sul 2010 sembrano confermare questo trend.
Ben al di sotto, quindi, del tasso di sostituzione, ossia quello che garantirebbe il ricambio generazionale che è di circa 2,1 figli per donna.
Insomma anche secondo i dati del Rapporto Osservasalute (2011) gli italiani sono un popolo in estizione. Mentre gli stranieri aumentano. La fecondità delle straniere è 2,23. Quasi doppia rispetto a quella delle italiane (1,31). E loro, con questi numeri, si garantiscono senza problemi il ricambio generazionale.
E’ una novità? Non proprio!
Ma la domanda sorge spontanea: perchè? Cosa frena noi italiani dal proliferare? Perché pur vivendo nelle stesse città, nelle stesse condizioni, gli stranieri fanno figli e noi no?
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Quanto costa crescere un figlio? 300mila euro

Ogni tanto la sera, quando i bimbi sono a letto e in cucina rimaniamo solo noi due, io e mio marito, giusto per farmi del male, comincio a fargli l’elenco di tutte le spese che nel mese sopporto per i bimbi: nido, rette scuola, babysitter, farmaci, medici specialisti, pannolini, vestiti, scarpe e prodotti vari.
Ogni volta viene fuori una cifra…
“Certo che adesso due figli costano più di una rata del mutuo!”, gli dico puntualmente.
E lui con il sorriso sulle labbra mi risponde: “Solo che il mutuo, alla peggio, dopo 30 anni finisce! Aspetta di vedere quando andranno all’università!”

Ma quanto costa veramente crescere un figlio? Il mensile Amica ha fatto due conti: “Dalla nascita all’università nel 1965 servivano 20 milioni di lire, oggi ci vogliono ben 300 mila euro”. Continua a leggere

Maternità e carriera scientifica, un binomio impossibile!

Figli e carriera. Ahi! Ahi! Ahi! Cosa ho detto!
Due parole difficili da mettere vicino se a voler fare dei passi avanti nel mondo del lavoro è la donna-mamma!
Ma a quanto pare, noi lavoratrici italiane non ci dobbiamo sentire sole. Figli e carriera scientifica non vanno d’accordo neanche negli Stati Uniti.

Le donne con lauree specialistiche in questo settore accademico, infatti, finiscono per abbandonare la ricerca non per via di performance poco brillanti o difficoltà e sottovalutazioni nei colloqui di lavoro, ma soprattutto perchè vogliono dei figli. Continua a leggere

Chi lo ha detto che uno più uno fa due? Quando si parla di figli fa… duemila!

Ho capito una cosa: la matematica, quando si parla di figli, è pura opinione!
La legge dei numeri dice che uno più uno fa due. Giusto?
Ed è quello che pensavo anche io.
In tante mi avevano messa in guardia dicendomi: “Maria è dura, due figli sono troppi”.
Ma credendo nei numeri pensavo: “Con due figli semplicemente raddoppia l’impegno”.
E invece no!
Punto uno ho abolito la parola “semplicemente” dal mio vocabolario. Niente più è semplice per me, neppure fare la doccia, cosa che avevo lentamente riconquistato dopo il primo figlio!

Punto due: non ho ancora ben capito per quale ragione, ma un figlio più un figlio non fanno due figli! Gli sforzi si moltiplicano in maniera esponenziale! Uno+uno= duemila!

Punto tre ho imparato il “gioco degli incastri”. Continua a leggere

Tuo figlio vuole vincere sempre? E sa accettare le sconfitte?

Vi capita mai di giocare con vostro figlio, di competere con lui e di farlo vincere?
Sicuramente sì! Ogni genitore tende a far primeggiare il proprio piccolo, lodandolo perché è forte, perché è bravo, eccetera, eccetera.
E avete mai provato a farlo perdere?
Io sì, e vi posso assicurare che la reazione non è affatto bella.
Marco, quando era più piccolo e perdeva metteva in atto delle sceneggiate da far rimanere a bocca aperta anche Robert De Niro!
Un attore unico! Con tanto di urla, strepiti, angosce, eccetera.
Adesso invece, se arriva secondo cambia le regole del gioco: vince chi arriva dopo il primo! Oppure: non era questa la gara, bisognava andare di lì, di là, su e giù!

A casa fa il leone. Tra me, il padre e il fratello più piccolo riesce comunque a cavarsela.
Io scherzando gli dico sempre: “Ti piace vincere facile, po, po-po, po-po-po-ro!”, riprendendo le note di una famosa pubblicità!
Ma a scuola no! Lì la competizione è vera, nessuno dei suoi compagni si fa “pecora” per lui! E lì… spesso non vince, e allora?
Allora capita che ci rimane male, che si isola, eccetera.

Ma noi genitori possiamo fare qualcosa per fargli capire che “giocare è bello anche se non si arriva primi?”
Secondo gli esperti di “Figlie Felici” qualcosa possiamo fare. Continua a leggere

Conviventi, sposati o single: chi è più felice?

E’ venerdì!
Di che si può parlare il venerdì?
Dei progetti per il weekend?
Di quello che faremo con i nostri pargoli?
Di tante cose.
Ma oggi mi piacerebbe cominciare la giornata con un argomento, come dire, “leggero”. E di spunti di discussione ne ho trovati un po’.
Uno mi ha “acchiappata”, anche se va un po’ fuori tema. Non parla proprio di mamme e bimbi, ma di coppie. (In fondo, però, gli argomenti si sfiorano: non è dalle coppie che nascono i bimbi? ;))

Ebbene, la notizia è questa: lo sapete che il matrimonio migliora la salute della coppia, ma, e sottolineo ma, la convivenza rende lui e lei più felici? Continua a leggere

Più figli unici, con un solo genitore e più tecnologici: questi i nostri figli visti dall’Istat

Sono sempre più figli unici, con un solo genitore, sono sempre più tecnologici e nonostante la diminuzione di paghette settimanali, hanno il telefonino, partecipano a formazioni extrascolastiche e frequentano di più cinema, teatro e leggono più libri (anche se ci sono differenze tra il Nord e il Sud).
Questi sono i nostri figli fotografati dall’Istat nel rapporto “Infanzia e vita quotidiana”.

Cominciamo la settimana con questa “numerata” dell’istituto di statistica.
Devo dire che ci sono diversi spunti di riflessione… Continua a leggere

A 45 anni aspetta il suo ventesimo figlio!

Io, come ben sapete, ho solo due figli e ogni volta che devo chiamarne uno, immancabilmente sbaglio nome. Luca lo chiamo Marco e viceversa! Mia suocera che ha tre maschi, ogni volta per arrivare al nome giusto li chiama tutti e tre!

E allora mi chiedo: come fa questa mamma con 19 figli e il 20esimo in arrivo?

Non oso neppure immaginare!

Sono i Duggar. E’ già la famiglia più numerosa d’America ed ora è ancora in espansione. Mamma Michelle, 45 anni, aspetta il ventesimo figlio. Continua a leggere

Il papà… della domenica!

Qualche settimana fa ho visto l’intervista fatta dalla Panicucci a Gerry Scotti. E mi ha colpito una frase detta dal grande conduttore. Lui aveva paura di separarsi per non “perdere” il figlio. E invece ha scoperto il figlio dopo la separazione.
Il passaggio è delicato, ma semplice. Il rapporto tra padre e figlio, in un ambiente sereno, non solo sono migliorati, ma anche rafforzati. E’ nato quel feeling, quell’intesa, quell’intimità che prima mancava.
Questa storia mi ha fatto riflettere.
Il mio pensiero è andato a quelle coppie ormai scoppiate che vivono sotto lo stesso tetto solo per “amore dei figli”.
Ma è giusto rimanere insieme a tutti i costi, anche in una casa che trasuda rancore e insofferenza, o sarebbe meglio avere un papà della domenica?
I figli cresceranno bene anche con un genitore solo e vedendo l’altro nei weekend? Continua a leggere

Le mamme e i “loro sensi di colpa”

Ho mandato, come ogni settimana, una vostra domanda alla nostra Psicologa Amica, Francesca Santarelli (che potete seguire spesso anche a Mattino Cinque come ospite di Federica Panicucci). Ma questa volta la sua risposta mi ha sorpresa parecchio. E’ stata una non-risposta. Più precisamente non ha risposto alla domanda che le ho posto.

Leggendo i nostri commenti, la dottoressa Santarelli ha capito che c’è una cosa che, bene o male, ci accomuna tutte: “i sensi di colpa” verso i nostri bambini. Il fatto di pensare non avere tempo a sufficienza da dedicargli, di voler fare troppe cose sottraendo coccole e attenzioni proprio a loro. Di assecondare i loro capricci perchè troppo stanche per dire “no”. Di avere solo 24 ore a disposizione quando ce ne servirebbero almeno 30 al giorno per riuscire a fare tutto, eccetera eccetera…
E allora, accantonando per una volta le esigenze di una singola mamma, la dottoressa ha voluto spendere qualche “parola buona” per tutte noi.
Ecco cosa ci dice la Psicologa Amica sui “sensi di colpa” delle mamme. Continua a leggere