Un bambino perso, non è perso per la sua mamma

rosa“Signora, mi dispiace, non c’è più battito!”

Questa è la frase che tutte le donne che aspettano un bambino hanno il terrore di ascoltare dal proprio ginecologo.
Poche parole che gelano un sogno, quello di diventare genitori.
Poche parole che pesano come un macigno che nessuno riesce a smuovere.
Un dolore intimo, profondo che devasta e dilania, ma che pochi riescono a comprendere.

Oggi parliamo di interruzione di gravidanza, di aborto, e lo facciamo con la psicologa amica, la dottoressa Santarelli e con Giorgia Cozza.

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Come aiutare i figli vittime di bullismo

bullismo
La settimana scorsa con la dottoressa Francesca Santarelli abbiamo parlato di fobia scolare, ossia di quando un bambino non ha più tanta voglia di andare a scuola.
La psicologa, volutamente, non ha affrontato un argomento difficile, spinoso che è quello del bullismo, perché merita un’attenzione particolare.
Una mamma, però, ha chiesto alla nostra psicologa di parlare esplicitamente anche di bullismo.
Ecco che cosa ci racconta:

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Se i compiti sono un incubo, che fare?

Focused boy learning his lessons

Da piccola ho sempre fatto i compiti da sola. Sono sempre stata molto autonoma e sono sempre stata in grado di gestirmi da sola.
E, con un pizzico di presunzione, ho sempre pensato che, se mai fossi diventata mamma, mi sarei comportata allo stesso modo anche con i miei figli.
“Si arrangeranno da soli, se la caveranno da soli….”

Non mi immaginavo di certo seduta accanto a loro a rivedere i compiti, a cercare di capire cosa non va e a cercare le soluzioni per affrontare la cosa.
E invece eccomi qua a rimangiarmi ancora una volta la fantastica frase “Io mai farò…”.
Solo che, ahimè, spesso e volentieri mi sento impotente e inadatta.
Impotente perché non riesco a capire quali siano le difficoltà.
Inadatta perché la pazienza non mi accompagna e spesso perdo le staffe, alzando anche la voce e quindi peggiorando le cose.

La dottoressa Santarelli oggi torna a parlarci di questo argomento per me particolarmente spinoso, ma penso anche per tante altre mamme: i compiti a casa.
Ecco cosa ci consiglia:

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Perché a due-tre anni i bambini diventano ribelli?

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“Maria, non ce la faccio più! Te lo giuro. Sono al limite”

Questo lo sfogo della mia collega che è alle prese con la secondogenita che è proprio un peperino!

“Al nido dicono che è tanto buona. Poi torna a casa e si trasforma. Diventa una peste. NO, NO, NO per lei è tutto NO. Poi la notte non dorme e io sono uno zombie. Tu forse reggevi meglio lo stress, non mi sembravi così… esaurita!”

Le ho risposto: “Esaurita? Noooo, molto di più! Ormai mi sembra un ricordo lontano, anzi un incubo lontano. Per fortuna questo periodo passa e dai 4 anni in poi sembra un’altra vita per tutta la famiglia. Tieni duro… mancano meno di due anni e poi anche per te diventerà un lontano ricordo!”

Ma perché a due-tre anni i bambini diventano dei veri e propri ribelli? A questa difficile domanda risponde la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

Ecco cosa ci consiglia:

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Occorre dire sempre tutto al proprio bambino?

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La sincerità è al primo posto in ogni tipo di rapporto: nella coppia, con i figli, al lavoro.
Essere sinceri ripaga sempre.
Ma ai propri figli, soprattutto quando sono piccoli bisogna dire sempre tutto?
Se sono cose belle, sicuramente sì. Ma se invece sono notizie negative come una separazione, una morte, un licenziamento che si fa?
A dare una risposta a questa difficile domanda ci aiuta, come sempre, la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli:
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Quando andare in bagno diventa un problema per i bambini: l’encopresi


Sapete cos’è l’encopresi?
Ce lo spiega la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli:
“Settimana scorsa si è rivolta a me una mamma con una bambina di 6 anni che ad un certo punto, ha iniziato a volersi rifiutare di fare la cacca. Prendo spunto da questa situazione clinica per parlare di un disturbo che riguarda molti più bambini di quanto crediate: l’encopresi.
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Bambini da soli in vacanza: un passo verso l’autonomia

Children PlayingMarco è a mille chilometri di distanza da me. E’ in Puglia a trascorrere una parte delle sue vacanze con i nonni.
Lo ha chiesto e voluto lui. Senza nessuna forzatura.
Non è la prima volta che va via. E’ già la terza estate che trascorre in campagna dai miei.
Ma quest’anno, a differenza dagli anni passati in cui era ancora molto piccolo, gli ho proposta un’alternativa secondo me allettante: di andare una settimana al mare da solo, o meglio, con alcuni suoi amici. Insomma un campus organizzato.
Un’occasione per mettersi in gioco e imparare ad essere più autonomi.
Al suo posto io avrei accettato al volo. Marco, invece, non ha voluto. Ha preferito trascorrere del tempo con i nonni e la cuginetta.
Il distacco c’è comunque, ma è parziale. Giù dai miei è ugualmente in un ambiente familiare, coccolato e accontentato. Non è la stessa cosa che andare una settimana da solo, come le colonie di una volta.
Ma quella delle vacanze da soli è un’esperienza formativa per i bambini?
L’ho chiesto alla dottoressa Francesca Santarelli, la nostra Psicologa Amica.
Ecco cosa ci ha risposto: Continua a leggere



E’ giusto dire sempre la verità ai bambini? E la mezza verità?

La verità. Bisogna dire sempre la verità, ad ogni costo.

La sincerità è alla base di ogni solido e duraturo rapporto.  Se non c’è, la fiducia viene meno e il rapporto scricchiola, fino a rompersi.

E’ una regola che vale per gli adulti. Perché non dovrebbe valere anche per i bambini?

Noi cerchiamo di insegnare loro che ci devono dire sempre il vero e che le bugie hanno le gambe corte.

Ma invertite le parti: anche loro si aspettano da noi la stessa cosa. Anzi gli adulti, e in particolar modo i genitori, per loro sono la loro fonte della verità. La loro Bibbia.

Ci sono delle circostanze, però, in cui “la mezza verità” ci sembra la soluzione migliore per tenerli informati e non farli soffrire.

Ma è la soluzione più conveniente per noi o la migliore per i nostri figli?

Ne parliamo con la psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

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