Si torna a scuola… ma che fatica!

Le vacanze sono finite. Scuole e asili hanno riaperto i cancelli. Ma la voglia di tornare alla solita routine proprio non c’è. La pausa natalizia, complice anche il ponte post befana, è stata particolarmente lunga e, soprattutto i bimbi più piccoli hanno fatto in tempo anche a dimenticare la parola ‘scuola’!
Nel mio piccolo convincere Marco a tornare alla materna è stata quasi una ‘mission impossibile’. Ho iniziato l’operazione convincimento qualche giorno fa, ma nulla!
“Dai Marco non sei felice di rivedere i tuoi amichetti?”. Risposta secca e senza appello: “NO”.
Mhh…primo colpo andato a male…
“Ma Marco a scuola ti diverti…, le maestre ti fanno fare tante cose…, puoi colorare, disegnare, incollare”. E lui: “Anche con te”. E per chiudere una conversazione che gli stava dando quasi fastidio mi ha detto: “Ma se ti piace tanto… perché non ci vai tu a scuola? Io posso andare al lavoro al posto tuo!”.
Uahoo… tre anni e mezze e già le idee così chiare! Continua a leggere



Innocenti e generosi ma anche furbi e maliziosi: sono sempre loro, i nostri bimbi

Ho un figlio che …fa tutto lui!
Fa un sacco di regali, pulisce casa, prepara la cena a tutta la famiglia. Insomma un mito. Il tutto a tre anni e mezzo.
Non sto scherzando. E’ tutto vero.

Appena vede per casa un sacchetto di carta lo riempie con tutto quello che trova in giro poi viene e dice: “Mamma ho un regalo per te”.

L’ultima volta nel sacchetto c’erano nell’ordine: tre telecomandi (ecco perché non riuscivo a trovarli da ore e non potevo cambiare canale, sigh!), Laila (il cagnolino di peluche del fratellino), un cuscino piccolo, e ben due Ferrari. Niente male, vero? Continua a leggere



Mi pensa o non mi pensa? E gli manco?
Paturnie di mamma, ma il bimbo è in vacanza

Mi giro e mi rigiro con il mio piccolino in braccio. In casa sembra che siano scoppiate tre bombe. Non c’è una sola cosa a posto. C’è anche una pila di panni da stirare che sfiora il soffitto. Ma io mi sento vuota, non so che fare. Mi sembra tutto così… fermo e immobile. Nessuno che grida, nessuna palla che vola in casa, niente di niente. 

Ok. Non so se è stata una bella idea, ma ho lasciato il mio ometto di tre anni a casa degli zii, dove per le feste di Natale sono arrivati anche i nonni. Solo due giorni e mezzo. Ma mi stanno sembrando una eternità. Continua a leggere



E’ festa anche per loro: Babbo Natale dai bimbi di Rebibbia

Babbo Natale è arrivato anche dietro le sbarre del carcere di Rebibbia e ha portato doni, vestiti e dolci ai 18 bambini di età compresa tra i zero e i tre anni e che vivono all’interno del penitenziario insieme alle loro mamme.
Quando leggo queste notizie mi si stringe il cuore e ogni volta penso: “Ma è possibile che a pagare gli errori dei genitori siano sempre i figli?”. Continua a leggere



Giusto per ridere un po’

Navigando in Rete ho trovato questa chicca niente male sulle mamme. Lo so che non è nuova, ma leggendola mi sono divertita tanto. Per questo ho pensato di proporvela ugualmente. Un sorriso in più non fa mai male!

La mamma è quella che ti insegna a rispettare il lavoro degli altri:
– Se dovete ammazzarvi, fatelo fuori di qui, che ho appena pulito!

La mamma è quella che ti insegna a pregare:
– Prega Dio che non ti sia caduto sul tappeto!

La mamma è quella che ti insegna a rispettare le tempistiche di lavoro:
– Se non pulisci la tua camera entro domenica, ti faccio pulire l’intera casa per un mese! Continua a leggere



Tutto quello che c’è da sapere sulla donazione del cordone ombelicale

Chi di noi, aspettando un bimbo, non si è posta questa domanda: donare o no il cordone ombelicale? Quali sono i pro? Quali i contro? Ci sono controindicazioni per il bambino?
Per avere tutte le informazioni necessarie ora le future mamme e i futuri papà hanno a disposizione un intero sito curato dalla Federazione Italiana Adoces (Associazione Donatori Cellule Staminali).
L’obiettivo mi sembra dei più nobili: promuovere le donazioni solidali per incrementare il numero delle donazioni di cellule staminali emopoietiche (CSE) per i pazienti italiani e stranieri che necessitano di un trapianto e che non trovano in famiglia un donatore compatibile. Continua a leggere



Generazione… mamme sole e bimbi senza papà

Una mamma su cinque non dà al figlio il cognome del padre. Sono donne che hanno in media 35 anni, un alto livello di studio e una carriera ben avviata.
Che dire… Questo sì che è un segno dei tempi che cambiano!
Della serie che arrivate ad una certa età si aziona una vocina nel cervello che sussurra costantemente: “l’orologio biologico non si ferma, sveglia, c’è ancora poco tempo e poi si può dire addio alla maternità!”.
E così con partner o senza tante donne decidono di buttarsi in questa nuova avventura, di soddisfare il loro desiderio e quindi di diventare MAMME (… ma anche papà!).
Succede a Milano, alla clinica Mangiagalli, ossia “la fabbrica dei bambini” del Nord Italia (dove solo quest’anno sono nati quasi 6.500 bambini, tra i quali anche il mio :o)). Continua a leggere



In Italia oltre 4.700 mamme sono “under 19”

Non è molto natalizia come notizia, e neppure tanto bella. Ma in un blog dedicato alle mamme non poteva mancare: in Italia oltre 4.700 mamme sono “under 19”. E la maggior parte vive nelle regioni del Sud.

E’ vero che essere madri è un’avventura straordinaria che vale la pena di essere vissuta sempre e in ogni caso, ma diventarlo quando si è poco più che adolescenti… forse è troppo. Continua a leggere



Scrivete a Babbo Natale… vi risponderà!

Non so bene quale sia l’indirizzo di Babbo Natale che abita al Polo Nord e forse per spedire la letterina, visti i tempi dei servizi postali, è già tardi. Ma di sicuro si può scrivere al Babbo Natale che abita sulle nostre Alpi. Ogni anno gli arrivano migliaia di lettere da tutta Italia e lui, con una pazienza infinita, risponde a tutti i bambini con una lettera scritta a mano di suo pugno. Se volete anche voi potete scrivergli, l’indirizzo è: Rhémy de Noel, Babbo Natale di Courmayeur, 11013 Monte Bianco, Valle d’Aosta.
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Altro che favole, per far crescere i bambini servono di più le chiacchierate

“No, no, non so, non so più a chi credere, no…”. Appena ho letto questa notizia nella mia testa sono partite le note della canzone di Biagio Antonacci.
Secondo il rapporto Ocse-Pisa i ragazzini più svegli sono quelli a cui i genitori hanno parlato molto da piccoli. Ma non leggendogli libri e favole, ma raccontandogli la loro quotidianità.

Insomma se ai più piccoli per Natale avete comprato l’ennesimo libro di fiabe e filastrocche o un cd con storie educative, come me per esempio, avete sbagliato regalo. Il dono migliore, secondo questo rapporto, è anche quello che costa meno: la sera raccontate ai bambini quello che avete fatto durante il giorno.
In questo modo i piccoli progrediranno nella lettura e nella comprensione dell’italiano! Continua a leggere