Il parto migliora il cervello delle donne

Questa notizia l’ho sentita stamattina in macchina venendo a lavoro e a momenti non mi schianto: “Il parto migliora il cervello delle donne e lo fa diventare più grande“.
In pratica la nascita di un figlio su una donna ha lo stesso effetto di un grande, grandissimo “big bang emotivo”.
L’evento è così traumatico e forte che terminata la “grande impresa” le donne ne escono più intelligenti e capaci di raddoppiare gesti e azioni.
Non solo, l’ossitocina, ossia l’ormone principe del parto, migliora le capacità sociali e produttive e, udite udite, fa addirittura espandere il cervello.

Che ne pensate? Fichissimo, in pratica mia nonna, che ha avuto sei figli, non lo sapeva neppure ma era diventata quasi una collega di Einstein!
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Storie incredibili: senza contrazioni partorisce in casa

Ha realizzato il sogno di tutte le future mamme: ha partorito senza dolore e senza anestesie. Anche se il modo non è stato proprio dei migliori!
E’ successo ad una donna, Vittoria, che non ha avuto neppure il tempo di andare in ospedale. Non si è resa conto che il travaglio era in atto. Non aveva contrazioni. Pensava di avere solo mal di pancia. E invece nel bagno della sua casa ha partorito una splendida bambina, Gioia, con l’aiuto di suo marito. L’altro bimbo, di tre anni, dormiva in cameretta! Incredibile ma vero. Guarda il video.

Camerette dei bimbi, ecco cosa evitare

Arredare la cameretta dei bambini sembra un’impresa facile, ma in realtà non lo è affatto. Le riviste specializzate a volte propongono soluzione molto belle, ma poco funzionali. Un esempio? Quello raffigurato nella foto. Bella vero? Ma in verità nasconde un sacco di rischi per la salute del bebè. Volete sapere quali? Ve li spiega tutti l’architetto Roberta Canestro nel suo blog. Vale la pena leggerlo!
Ecco il link: “Arredamento, cosa evitare”

Acute osservazioni…

Domenica stavo facendo il bagnetto a Marco e mentre gli lavavo i capelli mi sono accorta che aveva di nuovo la crosta lattea. Uff… a tre anni e mezzo! Che barba!
“Marco- gli dico- dobbiamo mettere l’olio in testa perché dobbiamo togliere la crosta lattea”.
Rimane un attimo in silenzio. E dopo un po’ mi dice: “Ma mamma… quella che si mangia?”.
Cosa? Si mangia?… Ci penso un attimo e dopo gli rispondo: “No amore, quella è la crostata”.
Lui: “E se la lasciamo in testa che succede?”.
Così per convincerlo che era importante sopportare la tortura della frizione del cuoio capelluto gli rispondo: “Sai, se non la togliamo subito poi cadono i capelli”.
Silenzio.
Beh, dico fra me e me ha funzionato. L’ho convinto. Ha capito.
Macchè… il bello stava per arrivare. Continua a leggere



Neo-mamme: 18 mesi per “tornare” donne

Ho sempre guardato con un certo senso di “invidia” quelle neo-mamme  Vip che a due settimane appena dal parto tornano in tv e anziché la faccia stanca, i capelli arruffati e la vestaglia, sfoggiano un fisico mozzafiato e sono belle, in forma, senza occhiaie, curate e ben vestite, come se al posto di un figlio avessero fatto… una vacanza alle Maldive.
Io dopo due settimane dal parto ero ancora “pienotta” quasi come prima del parto, perennemente in pigiama, con la tetta sempre a disposizione del piccolo, le borse sotto gli occhi talmente grandi da poterci mettere la spesa di una intera settimana, perennemente assonnata… e non parliamo dei capelli. La doccia? Praticamente una conquista! E la ceretta? Cos’è la ceretta… tutta “nature”, come madre mi ha fatta!

E tutto questo non per due settimane ma per un periodo molto, molto più lungo.

Ma leggendo questa notizia mi sono rincuorata. Non sono io il caso raro, ma loro. Udite udite: a una neo-mamma servono 18 mesi prima di tornare a ‘sentirsi donna’. Continua a leggere



Genitori single: è giusto crescere un figlio da soli?

La separazione è già una scelta difficile, dolorosa e problematica. Se si hanno dei figli la cosa diventa ancora più complicata. Il genitore che decide di prendere il figlio in affido si assume una grande responsabilità. Non è semplice gestire la vita di un piccolo, la sua quotidianità, dalla scuola, allo sport, all’influenza, alle notti in bianco, ai capricci, eccetera, eccetera, senza un appoggio e un sostegno vicino.
Spesso questa incombenza spetta alle mamme che, anche per questo motivo, fanno molta più fatica a “rifarsi” una vita di coppia. Per non parlare poi dell’aspetto economico: il mantenimento a volte diventa un vero salasso.
Ecco l’esperienza di Samantha De Grenet (GUARDA IL VIDEO) che da sola sta allevando suo figlio Brando. E anche quella di un papà, Giucas Casella (GUARDA IL VIDEO), diventato “genitore per caso” 24 anni fa. Continua a leggere



Mammamia che gelosia! Cosa si può fare?

“Gelosia, mi acceca, na..na.., assurda malattia, il cuore combatte per cacciarla via”. Il testo non me lo ricordo bene (è una canzone anni’ 80 che cantava mia mamma!), ma diciamo che queste parole riassumono perfettamente la situazione che stiamo vivendo in questo periodo in casa. E aggiungerei: sigh!
Sono trascorsi più di otto mesi, eppure anziché migliorare il “quadro clinico” peggiora: Marco è sempre più geloso del fratellino!
Non posso lasciarli insieme da soli neppure per un istante perché potrebbe succedere l’irreparabile. Ho paura che gli possa fare qualcosa di poco carino tipo: accecargli gli occhi con la coda del dinosauro, stringergli la testa fra le mani con tutta la forza che ha, schiacciarlo con ogni strumento a sua disposizione o più semplicemente accomodarsi sul povero piccolo scambiandolo per una comoda poltrona!

Ed è in questi momenti che mi dico: ma chi me lo ha fatto fare! E mi chiedo: ma siamo sicuri che il fratellino sia il dono più grande che si possa fare ad un bambino?
E detto da me che sono sempre stata una grande tifosa delle famiglie numerose… è grave! Continua a leggere



Ops…il bambino ci ha visti a letto!
E ora che facciamo?

Domenica mattina mi ha telefonato una mia amica quasi disperata: “Maria non so cosa fare, ma la bambina ci ha visti mentre…mmh… insomma… mentre eravamo in intimità!”.
Sono scoppiata a ridere a crepapelle e l’unica cosa che sono riuscita a dirle è stata: “Quando?”
E lei: “Stanotte, nel cuore della notte si è svegliata perché ha sentito il lupo, si è spaventata ed è entrata in camera… proprio sul più bello. Non ce ne siamo accorti subito, quindi non sappiamo quanto tempo sia rimasta sulla porta!”.
“Uahoo…, complimentoni” le ho risposto. “Io la notte riesco a malapena ad aprire gli occhi quando sento i cuccioli che piangono! Faccio una fatica assurda ad alzarmi per allattare, figuriamoci il resto. Mi sento stanca solo all’idea!”. E poi ridendo ancora di gusto ho aggiunto: “Ha sentito il lupo la bambina…eh!”. Continua a leggere



Tosse? No ai mucolitici nei bambini piccoli

Tosse e raffreddore, si sa, sono i malanni tipici della stagione invernale. Ma cosa possiamo fare quando ad avere il naso chiuso sono i bimbi più piccoli?
Intanto iniziamo con il dire cosa non bisogna fare: somministrare farmaci mucolitici al di sotto dei due anni di età. A consigliarlo è la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), in linea con la direttiva dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
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Il bebè inizia a vedere già nella pancia

Chissà se mi sente quando parlo, se riconosce la mia voce, chissà se sente la musica (gli piacerà più la classica o quella pop?), chissà se riesce ad ascoltare la voce del fratello e quella del papà. Quando ero incinta mi facevo sempre queste domande. Ma pensavo che le possibilità sensoriali del piccolo che portavo in grembo si limitassero all’udito. E invece, è proprio il caso di dirlo, udite udite: il feto può anche vedere quello che ha intorno.

Proprio così: negli ultimi 2 mesi di gravidanza penetra abbastanza luce nella pancia di mamma da permettergli di cominciare a sperimentare la visione dentro l’utero e quindi riconoscere le sue manine e i suoi piedini.
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