Perché a due-tre anni i bambini diventano ribelli?

capricci

“Maria, non ce la faccio più! Te lo giuro. Sono al limite”

Questo lo sfogo della mia collega che è alle prese con la secondogenita che è proprio un peperino!

“Al nido dicono che è tanto buona. Poi torna a casa e si trasforma. Diventa una peste. NO, NO, NO per lei è tutto NO. Poi la notte non dorme e io sono uno zombie. Tu forse reggevi meglio lo stress, non mi sembravi così… esaurita!”

Le ho risposto: “Esaurita? Noooo, molto di più! Ormai mi sembra un ricordo lontano, anzi un incubo lontano. Per fortuna questo periodo passa e dai 4 anni in poi sembra un’altra vita per tutta la famiglia. Tieni duro… mancano meno di due anni e poi anche per te diventerà un lontano ricordo!”

Ma perché a due-tre anni i bambini diventano dei veri e propri ribelli? A questa difficile domanda risponde la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.

Ecco cosa ci consiglia:

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A che età il primo controllo dall’oculista?

Child on potty play with glasses and book, isolated over white“Domani non ci sono, devo portare la bambina dall’oculista. Temiamo abbia bisogno degli occhiali visto che la maestra ci ha detto che non vede bene la lavagna”, mi ha detto una mia collega-amica) stamattina.

La piccola frequenta la prima elementare e prima d’ora non ha mai fatto una visita oculistica.

Ma a quanti bisogna portare i bambini a fare la prima visita oculistica? Continua a leggere



Nero e giallo: quando ai bambini questi colori non piacciono

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Eccoci arrivati puntuali all’appuntamento con la nostra grafologa Candida Livatino.
Continuiamo i viaggio nel mondo dei colori, o meglio dei colori rifiutati dai bambini.
Dopo il rosso e il blu e l’arancione e il grigio, oggi è la volta di altri due colori molto particolari e diversi tra loro: il giallo e il nero.
Ai miei figli il nero non piace, ma credo che non sia un vero e proprio rifiuto, quanto frutto della mia influenza.
Ho sempre detto loro che il nero è un colore triste. E siccome loro sono bambini allegri non lo usano quasi mai!
Ma vediamo cosa ci racconta Candida Livatino su questi due colori: Continua a leggere



Litigi e conflitti tra bambini: che fare?

bimbi_aggressivi500Ogni tanto mi capita di “invidiare”, nel senso buono del termine, chi ha solo figlie femmine. Nel mio immaginario (che forse non corrisponde proprio alla realtà) le bambine sono più docili, buone e più brave dei rispettivi bambini maschi.
Le sorelle difficilmente bisticciano. E comunque anche quando lo fanno usano modi più garbati, quasi principeschi.
Esagero? Forse!
Non esagero invece quando dico che i fratelli maschi (o almeno i miei figli) sono più fisici. Risolvono qualsiasi controversia usando la forza.

“E’ mio”
“No, è mio”
“Non è vero, l’ho preso prima io”
“Ahia, mi ha dato uno schiaffo”
“Perchè tu non me lo hai dato? Ti ho detto che è mio”….
Ancora tre secondi e… “Mamma, Luca mi ha tirato un calcio”
“Non è vero, è stato lui prima che mi ha dato uno schiaffo”…

E via ancora con le mani che volano.

Quando la situazione sta per degenerare intervengo: “Basta! Non voglio vedere le mani alzate! Smettetela di azzuffarvi.. Ora stop!”

“Brutta mamma”, dice prima uno e poi l’altro!

“E basta pure con questo ‘brutta mamma’!, possibile che non riuscite a giocare senza litigare? Che cosa è successo?”

Luca mi dice la sua versione (ed è quasi sempre colpa di Marco).
Marco ribatte con le sue tesi, che invece scaricano le colpe sul fratello.

Si acquietano e dopo 5 minuti sono di nuovo insieme a giocare.
Dopo altri cinque, però, sono di nuovo lì che si azzuffano…

Scene di ordinaria follia che a casa mia si ripetono costantemente, quotidianamente, infinitamente…

Ma quando due bambini litigano, fratelli o amici che siano, è meglio intervenire o lasciare che se la sbrighino da soli?

A questa difficile domanda risponde la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere



Perché i bambini rifiutano alcuni colori?

PaintingCi sono colori che ci piacciono moltissimo, ma ci sono colori che proprio non gradiamo.

Succede agli adulti e anche ai bambini.

Ma perché?

Con la nostra grafologa Candida Livatino abbiamo imparato che ogni cosa ha un significato preciso. I colori che preferiamo rispecchiano lati del nostro carattere. Ma la stessa cosa vale per i colori che non amiamo.

Poi, magari, crescendo cambiamo gusti, ma anche perché maturiamo noi e anche alcuni aspetti del nostro carattere mutano.

Da ragazzina, ricordo, detestavo l’arancione. Ora mi piace tantissimo.

Ma cosa vogliamo dire rifiutando un colore? Cosa significa? Ecco cosa ci dice Candida Livatino: Continua a leggere



Il bambino è pronto per la prima elementare? Scopriamolo guardando i loro disegni

Primo giorno di scuola. Prima elementare.
Molti di voi si trovano in questa situazione. Quante volte vi siete chiesti: sarà pronto per questa nuova sfida?
Sicuramente tante e tante volte. Per avere una risposta a questa difficile domanda oggi ci aiuta la nostra grafologa Candida Livatino.
Basterà confrontare i disegni dei vostri bambini con quelli che Candida ha riportato come esempio per capire se i piccoli hanno lo spirito giusto per cominciare questa nuova avventura:

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Compiti a casa? Mio figlio mi fa disperare!

santarelli6Il tema che affronta oggi la psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli, direi che mi tocca molto da vicino.

Stamattina anche la scuola di Marco ha riaperto i cancelli. Comincia per noi l’avventura della seconda elementare. Dico per NOI e non solo per LUI, perché l’andamento scolastico è un argomento che riguarda tutta la famiglia e me in particolare sul fronte compiti a casa.
E la parola fronte non l’ho usata a caso. I compiti sono “un fronte di battaglia” che ogni weekend ci vede in prima linea.
So già che da qui a qualche giorno riprenderemo il solito tira e molla: “Marco sbrigati, Marco non ti addormentare sul quaderno, Marco datti una mossa…”
Speriamo solo che quest’anno vada meglio.
In ogni caso cercherò di fare tesoro dei consigli della dottoressa Santarelli.

Ecco cosa ci dice:
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I seggiolini auto dei bambini? Più sporchi di una toilette


sleeping child
Quante volte entrando in un bagno pubblico o in una toilette di un ipermercato avete detto ai vostri figli, raccomandandovi più e più volte: “Non toccate nulla”, “Non appoggiatevi”, “Lavate bene le mani”. Quante?
Immagino infinite volte, proprio come me!
E quante volte entrando in auto avete fatto le stesse raccomandazioni sistemando i piccoli sul seggiolino? “Alzate le mani”, “Non toccatelo e non provate neppure a sfiorarlo”…
Immagino mai.
E invece, incredibile ma vero, nei seggiolini per auto per bambini ci sono il doppio dei batteri che in una toilette. Continua a leggere



Mamma o papà? No, la prima parola dei bebè sta diventando “tablet”

Altro che “ma… ma… ma… mamma” e “pa… pa.. pa… papà”.
Ora la prima parola pronunciata dai bambini sta diventando “tablet”. Almeno per i piccoli inglesi.
Nel Regno di Sua Maestà infatti un bambino su otto al posto dei classici mum o dad pronuncia la parola “tablet”. A riferirlo sono i genitori stessi, che interpellati per un sondaggio che ha coinvolto in totale 3.614 persone, in un caso su otto hanno lamentato di aver sentito per la prima volta la voce dei loro piccoli riferirsi chiaramente al device elettronico e non a loro. Continua a leggere



Che cos’è la paura per un bambino?

Non so se si possa definire  paura vera e propria, ma ricordo che da piccola ero terrorizzata dall’idea che mia madre potesse morire. Era anche un incubo abbastanza ricorrente. E tante volte mi sono svegliata con il cuscino bagnato dalle lacrime. Quando lo raccontavo a mamma, lei sorrideva e sdrammatizzava la cosa dicendomi: “Sognandomi mi hai allungato la vita!”

I miei figli, invece, non hanno di queste paure. Anzi, Marco, almeno finora, non ha mai avuto particolari timori.
Luca, invece, teme il buio.

Ma cos’è la paura per un bambino e che differenza c’è tra paura e fobia?

Altra domanda: noi genitori dobbiamo sdrammatizzare o cercare di evitare che si trovino in determinate circostanze? Insomma qual è l’atteggiamento più corretto?

Ci spiega tutto la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere