Della donazione del latte materno sul Web, soprattutto su Facebook, ve ne avevo già parlato qualche settimana fa, ma vi avevo detto che era una “moda” soprattutto americana. Ora invece questo trend ha oltrepassato l’oceano e a Parigi è già scattato l’allarme. L’Agenzia francese di sicurezza sanitaria (Afssaps) ha lanciato un’allerta sui rischi di trasmissione di agenti infettivi, come le meningiti, rosolia, epatiti, Hiv. A loro avviso la rete mondiale “The Human Milk for Human Babies Global Network”, che mette in contatto le mamme su Facebook, può essere pericoloso per i bambini poichè “nessun controllo microbiologico e sierologico viene fatto sulla donatrice” quando la donazione è fatta al di fuori di strutture dedicate.
E in Italia? Noi siamo l’eccezione. La ricerca della balia sul Web proprio non ci tenta. Da noi, insomma, il problema non c’è, probabilmente grazie anche alla buona rete di banche del latte che permettono di esaudire le richieste. Continua a leggere
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Balie moderne: il latte di mamma si trova sul Web
L’idea all’origine era delle più nobili e riprendeva, in versione moderna, quello che si faceva ai tempi delle nostre nonne, quando tra mamme c’era molta solidarietà e ci si aiutava a vicenda. Se una non aveva latte e un’altra ne aveva in abbondanza quest’ultima allattava anche i bambini dell’amica. Insomma faceva da balia.
Ma allora c’era la guerra, si pativa la fame e senza latte materno i bambini difficilmente riuscivano a sopravvivere. Ora invece, per fortuna, le condizioni sono cambiate. Chi non ha latte a sufficienza può ricorrere senza problemi a quello artificiale.
Eppure negli Usa, dove l’allattamento materno è quasi una ‘mission’, ha preso piede uno strano trend: le balie sul web.
Proprio così. Sono nate diverse community su Facebook e su altri social network dove ci si incontra per trovare latte materno o per offrire il proprio, quando madre natura abbonda, ad altre donne meno fortunate. Continua a leggere