Una serata tra hamburger e Luna Park

“Marco stasera andiamo fuori a cena con i tuoi compagni di scuola, andiamo a mangiare l’hamburger e poi tutti al Luna Park! Ti piace?
E lui: “Chi?”
“Il programma che ti ho appena descritto. Ti piace?”
E lui: “Sì tanto, ma che cosa è l’hamburger? E che cosa è il Lunaparche?
“Allora, l’hamburger è una schiacciatina di carne. Il Luna Park, non lunaparche, è un posto fichissimo pieno zeppo di giostre”.
E lui: “Ci sono pure i gonfiabili?”
“No, ma tante tante giostre più belle”.

Era entusiasta, ma non convinto. Gli piaceva l’idea di uscire con tutti gli amichetti della scuola, ma non aveva ben chiaro dove stava andando. E poi senza gonfiabili… il divertimento dov’è? Continua a leggere



Tacchi a spillo… che passione!

Ogni tanto penso di non appartenere alla categoria “donne”.
Non mi trucco, non indosso mai vestitini chic o gonne, non porto i tacchi alti, non vado ogni settimana dal parrucchiere, non faccio la manicure, né lampade, non, non, non.
Ma mi piace guardare chi riesce a camminare con naturalezza e disinvoltura sui trampoli (tacchi a spillo!), le colleghe che arrivano a lavoro alle nove del mattino con il trucco ben fatto, i capelli phonati, la parure a tinta con la cintura e la borsa abbinata alle scarpe!

Io, ancora non riesco a spiegarmi il perché, sono sempre perennemente in ritardo! Continua a leggere



Un ponte… in casa!

Eccomi di ritorno da questo lungo ponte trascorso praticamente in casa con la famiglia.
Più che ai primi di giugno il meteo mi ha fatto tanto pensare ai primi di novembre! Sigh, volevo portare i miei due cuccioli al mare… ma nulla, sarà per la prossima volta.
Speriamo che torni presto il sole! Qui nella grigia Milano piove ancora…

Quattro giorni a disposizione per stare tutti insieme senza impegni, senza guardare l’orologio, ma liberi di fare quello che ci andava è stata comunque una bella esperienza, una cosa che non capita spesso.
Con i bimbi alla fine ci si diverte lo stesso anche in casa. E alla sera, ve lo giuro, noi eravamo distrutti, loro ancora allegri e pimpanti! Continua a leggere



Uno spettacolo inatteso e indimenticabile!

Ieri sera a casa mia spettacolo! Luca ha fatto il suo grande show.
Molte di voi in questi mesi mi hanno rimproverata perché nei miei post parlo sempre di Marco, il mio adorato nano grande, e poco di Luca, il nano piccolo perennemente attaccato a me come un koala all’albero.
Bene, è arrivato il giorno della riscossa del cucciolotto.
Ieri sera, dopo cena, eravamo nel soggiorno tutti e quattro.
Marco era un po’ sottotono perché aveva mal di orecchie. Ad un certo punto Luca si è alzato e ha cominciato a camminare. Ha percorso almeno 5- 6 metri senza cadere, né inciampare.
Certo lo stile era sul goffo andante. Ma proprio per questo ci faceva morire dal ridere. Continua a leggere



La carica delle mamme-blogger!

Scrivere un blog fino a qualche mese fa non era proprio nei miei pensieri. Non mi passava neppure per l’anticamera del cervello. Quando il mio responsabile circa sette mesi fa mi disse che avrei dovuto scriverne uno sulle mamme mi venne il panico.
Che gli racconto? Cosa gli dico?
Fino al giorno prima avevo scritto solo di economia! Tutto un altro mondo…

Ma sono bastati pochi giorni, pochi post, per rendermi conto che questa sarebbe stata un’avventura bellissima. E che non ero affatto da sola, ma in buona, anzi ottima compagnia, la vostra. Continua a leggere



Bimbi in ufficio per un giorno con mamma e papà

Quanto sarebbe bello portare almeno per una volta i nostri bambini a lavoro con noi per fargli vedere che cosa facciamo concretamente quando non siamo con loro!

Proprio qualche giorno fa chiacchieravo con Marco, il mio nano grande:
“Marco, se qualcuno ti chiedesse “che lavoro fa la tua mamma”, tu cosa risponderesti?”
E lui: “Che lavori in ufficio“.
“Ok, giusto, e che cosa faccio in ufficio?”
E lui: “Il blog
“Mhhh… più o meno, fuochino…”.
“E che cosa è il blog?”
E lui: “Boh!”

E’ chiaro, non ha la più pallida idea di quale sia il mio lavoro e di che cosa faccio.  Continua a leggere



Festa della mamma, cosa vorrei? Una poesia

Care mamme, la nostra festa si avvicina. Mancano solo pochi giorni.
Lo so, sono un po’ in ritardo, ma non ho affrontato questo tema fino ad oggi perché, come vi ho già detto in occasione della festa di San Valentino e della festa delle donne, a me queste ricorrenze non piacciono tanto.

Mi sembra più un evento commerciale che altro. Pensate che, numeri alla mano, la festa della mamma genera un indotto di 720mila euro per fioristi, pasticcerie, cartolerie, librerie, gioiellerie e profumerie milanesi. E in media, per dimostrare eterno amore alla mamma, si spendono 50 euro per i profumi e per i gioielli, 21 euro in pasticceria, 18 euro in libreria, 14 euro in cartoleria, 13 euro dal fiorista e 8 euro al minimarket. E’ quanto è emerso da un’indagine condotta dalla Camera di commercio di Milano.

Io non amo i gioielli, non mi trucco se non in rare occasioni (mi ripeto tante volte che mi piaccio acqua e sapone, ma la verità è che non ho tempo per trucchi e parrucchi), sono tanto golosa (e purtroppo si vede a vista d’occhio!) e sui fiori, beh!, non ho proprio quello che si chiama pollice verde (anche se la mia amica Daniela del “Blog Fiori & Foglie” sta cercando di convertirmi ormai da anni!). Continua a leggere



Io… Pretty woman per due ore!

Questa non ve l’avevo raccontata, ma rimedio subito.
Come ormai saprete, il giorno di Pasqua battezzerò Luca, il mio piccolo nanetto, che per l’occasione spegnerà anche la sua prima candelina! Carramba…

Siccome eravamo ancora senza l’abitino per il festeggiato, sabato scorso io e l’allegra famiglia ci siamo messi alla ricerca.
Dopo tre tentativi andati a buca avevo già perso la speranza di trovare qualcosa che piacesse a noi e che potesse soddisfare anche le aspettative dei nonni.
Alla fine abbiamo abbandonato l’idea del vestito da cerimonia classico, che mi fa tanto pinguino o ometto in miniatura, e contravvenendo a tutte le regole, abbiamo scelto un abbigliamento a metà tra il casual e il fighetto. Pantaloni di jeans bianchi, camicia di lino bianca, cravatta bianca con le righe beige e una bella giacca di cotone in maglia anch’essa beige. Forse detta così non rende molto l’idea, ma vi assicuro che Luca vestito così è veramente bellissimo (cuore di mamma) e poi è anche comodo!

Finalmente ero soddisfatta.
Domenica mattina mi sveglio, apro l’armadio e mi rendo conto che a parte due jeans (due proprio di numero!) e qualche maglietta sportiva non avevo proprio nulla. Panico! Che mi metto? Continua a leggere



Addio mamma-chioccia, si cambia rotta!

Mi devo sfogare.
Sono appena tornata dal colloquio con le maestre della scuola materna di Marco. Sono afflitta e distrutta. Volete sapere l’esito? Detto, fatto: ho un figlio un po’ svogliato.

Praticamente il mio nano non è molto interessato alle attività scolastiche. Dipingere e disegnare non gli piace. Non lo entusiasmano le attività manipolative. Ma soprattutto non gli piace seguire le regole di classe. Essere ingabbiato, seguire un percorso di disciplina insieme a tutti gli altri compagni, il rituale, se vogliamo chiamarlo così, non è per lui.
Lui è uno spirito libero e cantarino! Vive in una dimensione tutta sua e la realtà, se può, la evita il più possibile.
Gli piace correre, saltare, fare le piroette, le capovolte. Ma anche in quel caso, senza regole precise, ma guidato dal libero arbitrio.

Nulla di nuovo per me. Credevo fosse normale per un piccolino di tre anni e mezzo. Mi sono sempre detta: ha una vita davanti per adeguarsi alle regole.

Ma a quanto pare no. E’ da piccoli che si impara. Prima si comincia meglio è. Continua a leggere



Il parto, un dolore che si dimentica?

Su questo tema mi piacerebbe proprio sapere la vostra opinione. La domanda è la seguente: i dolori del parto si dimenticano?

Prima di diventare mamma avevo il terrore del parto. O meglio di quel che avrei provato. Vista la mia soglia del dolore molto bassa temevo di non riuscire a sopportare tanto male.
Proprio per questo avevo preso tutte le informazioni necessarie per fare l’epidurale e avevo scelto l’ospedale con l’anestesista presente 24 ore al giorno.

Ma per quanto mi sforzassi non riuscivo ad immaginare la tipologia del dolore. Quando chiedevo alle mie amiche già mamme a che cosa si potesse paragonare il parto alcune mi rispondevano alle coliche renali, tutte le altre, invece, mi dicevano che non si potevano fare paragoni.

Eppure in tante avevano già due o più figli. Per questo tra me e me pensavo: se fosse davvero così mostruosamente doloroso si sarebbero fermate tutte al primo figlio. Se sono andate avanti è perché… si può fare.

Non ti preoccupare, mi sentivo dire, “I dolori del parto si dimenticano”. Continua a leggere