L’Happy hour

Ok, lo ammetto: in questo periodo della mia vita sono così stanca, ma così stanca che sabato scorso ho invidiato con il cuore una coppia senza figli.

Eravamo al compleanno di una nostra amica. Ci ha invitati ad un happy hour, (non mi ricordo più neppure come si scrive!).
“Che bella idea, da quanto tempo!“, ho pensato. L’ultima volta che sono stata ad un aperitivo non ero neppure mamma!

Bella idea? E’ stato delirante! Continua a leggere



Piccoli e grandi, tutto è relativo

Come si fa a spiegare ad un bimbo di due anni e mezzo che è piccolo per alcune cose e grande per altre?

“Luca, no amore, il coltello non si prende. Puoi tagliarti. Sei ancora piccolo”.

“Luca, le forbicine sono di Marco, tu sei ancora piccolo”

“Luca, forza, mangia da solo, ormai sei grande”.

Stamattina, ci pensavo. Povero Luca, sicuramente lo sto mandando in confusione. Continua a leggere



In Val d’Ayas con i bimbi, dove la natura trionfa

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Eccomi qua a raccontarvi il resto della mini-vacanza a Champoluc.
Ormai mi conoscete, lo sapete, di base sono una gran chiacchierona.
Mi piace ascoltare le storie, conoscere gente, scambiare idee, opinioni.
Per questo quando andiamo in giro, se dobbiamo pernottare fuori, preferisco trovare un albergo piccolo, a conduzione familiare. Mi sento più a casa mia, decisamente più a mio agio.
Quelle grandi catene, anche pluristellate, con tutti i servizi di questo mondo inclusi, con i camerieri impettiti, guanti bianchi e papillon, mi sembrano talmente tanto impersonali e freddi, che mi viene il gelo solo a pensarci.
Non sono tipa da Grand Hotel!
Stavolta però, per il weekend in Val d’Ayas, l’albergo non l’ho scelto io, ma mio cognato. L’ha trovato navigando in rete e ha prenotato sulla fiducia delle recensioni lette.
E devo dire che ci è andata bene.
L’albergo, ve lo dico anche, si chiama “Le Rocher”, un tre stelle, è un po’ fuori dal paese, completamente immerso nel verde. Non è piccolo, ma molto accogliente. E soprattutto familiare.
La prima cosa che mi ha colpita è il prato grande e spazioso che c’è fuori, con tanti giochi per i bambini. E non parlo solo dello scivolo, dell’altalena, della rete per saltare, ma anche bici, palloni, macchinine e quant’altro.
Poi c’è un recinto con un cavallo bianco pezzato.
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Champoluc, dove ti aspetti di trovare la nonna di Cappuccetto Rosso, gnomi e folletti

Siamo reduci da un weekend stupendo, bellissimo.
Siamo stati in montagna, in Valle d’Aosta, in un posto da favola: Champoluc, in Val d’Ayas.
‘Mamma è qui che vive la nonna di Cappuccetto Rosso?’, continuava a chiedermi Luca.
E io: “No,la nonnina non abita qua”
E lui: “E il lupo c’è”.
“No piccolo, niente lupi”.
Ha due anni e una paura assurda per il lupo che sto cercando di esorcizzare in ogni modo. Ma questa è un’altra storia!

Ha organizzato tutto mio marito con suo fratello.
L’idea era quella di far stare insieme i nostri figli, 4 simpatici pargoletti che vanno dall’età minima di un anno, all’età massima di 5.
Quattro pesti vivacissime e rumorosissime.
Il rischio c’era, ed era quello che ci bandissero da tutti i locali. Ed effettivamente abbiamo fatto perdere la testa a diversi ristoratori.
Per fortuna abbiamo azzecato l’albergo. Ma scriverò un post apposta perché secondo me merita un racconto a parte.
Ovunque, appena entravamo con questi quattro bambini, ci guardavano come per dire “Oh, no! Addio pace”. Continua a leggere



Sensi di colpa… addio!

Sono tornata lunedì a lavoro, dopo circa un mese di assenza tra ferie e congedo parentale.

Tutte le mie colleghe con cui ho avuto modo di chiacchierare mi hanno chiesto: “Beh, come sono andate le tue vacanze? Ti sei riposata?”

E la risposta mi è venuta spontanea: “Riposata? Con tre bambini? Care, le mie vacanze cominciano oggi, perché non c’è posto dove io mi riposi di più che non sia al lavoro!” 🙂

Mi hanno guardato con una faccia come per dire: “Questa è matta!”. Continua a leggere



La partenza diesel

Oggi si sono riaperte le porte della scuola materna di Marco. Per lui è l’ultimo anno. L’anno prossimo zaino in spalla, quaderni a quadretti e a righe, comincerà la prima elementare.
Ma l’emozione? Nulla!
Almeno in apparenza.
Ricordo che quando ero piccola fremevo all’idea del rientro tra i banchi. Ci pensavo già giorni e giorni prima.

Ieri sera: “Marco, oggi devi andare a letto prima”

E lui: “Perché?”

E io: “Perché domani si va a scuola”.

E lui: “Uffa, che noia, neanche per sogno”. Continua a leggere



Cosa vuoi fare da grande?

“Mamma, da grande farò quello che con la trivella trova quella cosa nera che si trova al centro della terra. Come si chiama?”

Ed io: “Petrolio, Marco. Si chiama petrolio. Quindi fammi capire, da grande vuoi fare il petroliere o l’operaio che trivella?”

E lui: “Io compro la trivella e poi apro un negozio a Milano, proprio dove c’è quella chiesa grande grande con i piccioni, e vendo le bottiglie di petrolio”. Continua a leggere



Il ritorno

Eccomi nuovamente seduta alla scrivania del mio ufficio. E devo dire che ne sono proprio contenta.
Mi piacciono le vacanze, ma dopo un mese di assenza avevo tanta voglia di tornare a casa mia, di riprendere la mia routine, il mio tran tran quotidiano.
Mi mancavano le mie abitudini, il mio lettone, la mia sedia in ufficio e anche i miei colleghi! 🙂 Continua a leggere



Antonio… stai attento!

Il troppo stroppia recitava un antico e saggio detto.
Varrà anche in amore? Credo proprio di sì!
Qualche sera fa abbiamo portato i bambini ad un parco giochi che hanno da poco inaugurato ad una manciata di chilometri dalla campagna dei miei, in Puglia.
C’erano i mitici gonfiabili, altalene, macchinine varie, tunnel, scivoli e le molle per fare jumping.
Io e mio marito eravamo a debita distanza e guardavamo i nostri tre marmocchi (oltre alle mie due pesti con noi c’è anche la mia nipotina di 5 anni). In quello spazio c’erano tanti altri bambini che giocavano allegri e si divertivano. Ma io sentivo solo una voce. Quella di una mamma che continuava ad urlare:
“Antonio stai attento”. “Antonio le mani”. “Antonio non ti fare male”. “Antonio i piedini”. Continua a leggere



Buon compleanno al mio ometto

Domani Marco, il mio grande ometto, spegnerà ben 5 candeline!

Sta crescendo, lo so. Eppure a me sembra ieri il giorno in cui è venuto al mondo.

Mi ricordo perfettamente ancora tutti i dolori!  Anzi a pensarci bene, credo di sentirli anche 🙂

Perché ve lo dico oggi? Perché domani sarò troppo impegnata a spupazzarmelo di baci, a fargli tante coccole e a preparare la torta!

Quindi… tanti auguri al mio piccolo grande ometto!