Eccomi qua a raccontarvi il resto della mini-vacanza a Champoluc.
Ormai mi conoscete, lo sapete, di base sono una gran chiacchierona.
Mi piace ascoltare le storie, conoscere gente, scambiare idee, opinioni.
Per questo quando andiamo in giro, se dobbiamo pernottare fuori, preferisco trovare un albergo piccolo, a conduzione familiare. Mi sento più a casa mia, decisamente più a mio agio.
Quelle grandi catene, anche pluristellate, con tutti i servizi di questo mondo inclusi, con i camerieri impettiti, guanti bianchi e papillon, mi sembrano talmente tanto impersonali e freddi, che mi viene il gelo solo a pensarci.
Non sono tipa da Grand Hotel!
Stavolta però, per il weekend in Val d’Ayas, l’albergo non l’ho scelto io, ma mio cognato. L’ha trovato navigando in rete e ha prenotato sulla fiducia delle recensioni lette.
E devo dire che ci è andata bene.
L’albergo, ve lo dico anche, si chiama “Le Rocher”, un tre stelle, è un po’ fuori dal paese, completamente immerso nel verde. Non è piccolo, ma molto accogliente. E soprattutto familiare.
La prima cosa che mi ha colpita è il prato grande e spazioso che c’è fuori, con tanti giochi per i bambini. E non parlo solo dello scivolo, dell’altalena, della rete per saltare, ma anche bici, palloni, macchinine e quant’altro.
Poi c’è un recinto con un cavallo bianco pezzato.
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