Archivi categoria: Diario di mamma
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Buon compleanno Marito!
Riflessioni…
In questi giorni sono stata un po’ latitante, ma a dirla tutta, il commento di Roberta30 mi ha sconvolta proprio tanto.
Da giorni non riesco a pensare ad altro.
Perdere il compagno di una vita, rimanere da sola con due piccoli da allevare cercando di far rimanere comunque e sempre viva la memoria di un padre che non c’è, deve essere particolarmente difficile.
Lo so, sono cose che possono accadere. La vita è anche questo.
La teoria la conosciamo bene tutti…
Ma poi quando succede veramente non si può rimanere indifferenti.
Almeno io non riesco. Continua a leggere
“Non potevamo invitare tutti, abbiamo scelto solo 12 amici”
“S. ha invitato solo gli amici, non potevamo invitare tutti”.
Come vi sembra questa frase: normale, sensata, esagerata, di cattivo gusto?
In ognuno di noi può suscitare delle reazioni diverse. Ma mettetevi nei panni di un bambino di tre anni e mezzo che si sente rispondere così dalla mamma del suo compagno di classe che ha appena consegnato i biglietti di invito al compleanno di suo figlio S., privilegiando solo 12 bambini della classe.
Troppo complicato? Mi spiego meglio e faccio un passo indietro.
Martedì scorso ero in ferie così ho avuto la possibilità di andare alla scuola materna a prendere Luca. Una bambina della sua classe, dalla sua casella, ha preso un bigliettino tutto colorato.
Luca le ha chiesto: “Che cos’è?”.
E la bimba ha risposto: “E’ l’invito al compleanno di S.”.
Luca: “Mamma, dov’è il mio biglietto?”
Ed io: “Non lo so. Qui non c’è nulla!”
Allora Luca è andato di corsa da S. e gli ha chiesto: “E il mio bigliettino?” Continua a leggere
“Mamma, come siamo fortunati noi!”
Prima di avere figli, seguendo in tv o nei vari talk show, le polemiche sulla presenza o meno degli stranieri nelle classi italiane, davo ragione a chi li definiva “un ostacolo per l’istruzione”.
Pensavo che la presenza di bambini stranieri non fosse positiva, che rallentasse la programmazione scolastica dell’intera classe, penalizzando quindi tutti gli altri.
Quanto mi sbagliavo!
Ora che Marco frequenta una classe dove ci sono anche bambini cinesi, arabi, romeni, etc, mi sono accorta di quanto la presenza di questi studenti stranieri sia fonte di arricchimento per tutti. Certo, ci vogliono dei limiti, non più di una certa percentuale per classe (almeno secondo me!), ma solo per permettere alle insegnanti di svolgere al meglio il loro lavoro.
L’altro giorno ho chiesto a Marco: “Amore sai da dove arriva questo tuo compagno dal nome così particolare?”
Mi ha risposto: “Non mi ricordo il nome del paese, ma ci ha raccontato che lì gli uomini fanno la guerra e tanti bambini muoiono o soffrono la fame”.
E poi ha aggiunto: “Mamma ma perché nel mondo ci sono le guerre?” Continua a leggere
L’istruzione della famiglia conta più o meno della ricchezza?
L’istruzione delle famiglie conta molto di più del loro livello di ricchezza sulle parità di chance scolastiche dei loro figli.
Insomma i soldi non comprano la cultura e lo studio. E’ quanto è emerso da un recente studio condotto in Gran Bretagna dall’Istituto di Istruzione (OIE).
La ricerca ha coinvolto oltre 17mila cittadini britannici seguiti nei loro studi fin dal 1970. Il risultato? “Avere a disposizione in casa libri da leggere, giornali da sfogliare, musica da ascoltare e film da visionare migliora i risultati cognitivi dei bambini. Più di quanto possano fare le disponibilità finanziarie e materiali di mamma e papà”.
Rappresentante di classe? Oui, c’est moi!
“Ci sono delle volte in cui un pizzico di follia nella vita ci vuole” 😉
Così mio marito ha reagito quando ieri sera, tornando a casa gli ho detto: “Tu pensi di parlare con la stessa persona di stamattina? E invece no. Caro il mio bel maritino ti presento la nuova rappresentate di classe!”
Lui: “Ti lamenti sempre perché non hai tempo, perché non riesci a stare dietro a tutto, perché, perché, perché, … e ora hai preso pure quest’altro impegno? Questa volta te lo chiedo io: ma perché? Non c’erano mamme casalinghe, magari un po’ più libere di te?” Continua a leggere
Tutto è bene quel che finisce bene… Ma che spavento!
Per una serie assurda di coincidenze ieri Marco è rimasto da solo fuori dalla scuola.
Girovagava nel piazzale alla ricerca della tata o di qualcuno per portarlo in palestra.
Ma non c’era nessuno.
E allora, preso dallo sconforto, ha cominciato a piangere. La mamma di un suo amichetto, fermatasi lì per puro caso, l’ha visto, l’ha coccolato, l’ha tranquillizzato e ha cominciato a fare un giro di telefonate.
Ma il mio cellulare, pur sembrando perfettamente funzionante, era fuori campo, comunque non riceveva le chiamate. Non era mai successo prima!
Sigh! Che sfiga assurda. Continua a leggere
Siamo tutte Wonder Woman
Alla migliore amica della mia collega è nato un bimbo: Pietro.
La sua mamma andava in classe con lei, erano amiche di banco. E non l’ho mai vista agitata e in pensiero per una panza come in questo periodo. Neanche fosse la sua!
Ieri finalmente è arrivato: un fagottino di quasi tre chili e duecento grammi.
La sua mamma, almeno dalla foto che ho visto, sta bene ed ha uno sguardo radioso, felice e sereno.
La mia collega? Spaventata!
Spaventata dal racconto del parto, dall’idea del dolore e dai doveri e dalle responsabilità di mamma.
“Io no, non sarei in grado!”, mi ha detto.
“Io no cosa? A fare cosa non saresti in grado?”
“A fare un figlio”, mi ha risposto.
“Che cavolata!!” Continua a leggere
Ma che mi lamento a fare…
“La verità è che tu non hai spunti. In questa casa non succede mai nulla di rilevante. Cosa vuoi raccontare: che nei weekend stiri? Che non hai hobbies se non stirare? A parte la casa, il lavoro e i figli cos’altro fai?”
Ed io: “E ti sembra poco? Mi riempite la vita e le giornate più di quanto credi!”
“Sì, immagino. Ma la tua vita, come la mia, è piena di impegni, di doveri, doveri, doveri e di cose da fare. E se avanza qualche minuto lo si dedica completamente ai bambini. A te quanti secondi dedichi al giorno?
Che hobbies hai? Da quanto tempo non leggi un libro per adulti? Insomma, secondo me, se vuoi rinvigorire il blog o ti inventi le storie da scrivere, o di spunti ne hai ben pochi. Non hai una vita sociale piena, non vai mai a fare la colazione con le amiche, un brunch o un lunch”.
“Scusa, ribatto, ma proprio non sto capendo dove vuoi andare a parare con questo discorso. Non capisco se mi stai riempendo di complimenti, dipingendomi come l’angelo del focolare, o se mi stai denigrando, descrivendomi come una persona priva di interessi”. Delle due, una!
Così mio marito in un piovoso pomeriggio domenicale. Continua a leggere