Non so se avete letto questa notizia pubblicata sul TgCom24: una mamma di Bolzano ha regalato a suo figlio, in occasione dei suoi nove anni, un plico di BUONI TEMPO con una miriade di attività da fare insieme. Quindi c’è un buono con giro in bicicletta insieme, un altro con un pomeriggio in piscina, un altro con passeggiata al parco, un altro con la cena preferita, eccetera eccetera.
Il post è stato pubblicato da mamma Lorena sul suo profilo Facebook e in pochissimo tempo è diventato virale.
Intervistata dall‘Huffington Post, la signora Lorena ha spiegato il perché di questo dono, molto apprezzato sia dalle altre mamme che dal figlio Simone: “I miei genitori hanno sempre lavorato tantissimo, sacrificando ogni momento e appena era possibile trascorrevano del tempo con me. Ho sempre apprezzato molto tutti i sacrifici che loro hanno fatto, il poco tempo che avevamo era pieno di amore ed emozioni. E io vorrei trasmettere questo a Simone”.
Non so voi, ma quando ho letto questa notizia ho provato tristezza.
Regalare del tempo da dedicare al proprio figlio.
Ma non dovrebbe già essere così?
Mi sono chiesta: da piccola avrei apprezzato un regalo del genere?
Un blocchetto pieno zeppo delle mie attività preferite?
Probabilmente sì, ma solo perché ho dei genitori che hanno lavorato tanto. Il loro motto è sempre stato: “il dovere prima del piacere”. E così bisognava prima spuntare dalla lista tutto quello che si “doveva” fare e poi se rimaneva del tempo si poteva pensare ad altro.
Ma, nella maggior parte dei casi, “l’altro” era andare a salutare i nonni, gli zii anziani…
Diciamo che non erano “attività” tipiche che piacciono ai bambini.
Non c’erano tante gite nella lista, né passeggiate in bicicletta, o pomeriggi in piscina, o cose simili.
Non era nella loro cultura, nella loro mentalità.
Spesso io e mamma ne abbiamo discusso, anche in tempi recenti. E lei mi ha sempre risposto: “Non puoi rimproverarmi per questo. Adesso avete altre idee. E vi comportate diversamente con i vostri figli. Ma quando eravate piccoli voi, per noi la cosa più importante era lavorare per non farvi mancare niente e permettervi un futuro migliore. E comunque facevo tanti sacrifici per portarvi al mare nei pomeriggi d’estate…”
Ha ragione. Questo me lo ricordo bene.
Ma ricordo anche che da piccola mi dicevo: “Semmai avrò figli, il sabato e la domenica sarà dedicato a loro e alle cose da fare insieme”.
E così è stato. E così è.
Ora che sono cresciuta, che ho due figli, nei weekend facciamo tante cose insieme: giri in bicicletta, con i monopattini, passeggiate al mare, in montagna. Ma anche partite a pallone nel giardino sotto casa…
E quando il tempo non lo permette si fanno altre cose, altre attività, ma sempre insieme. E se io non posso, perché magari devo sbrigare delle faccende in casa, ci pensa il padre che a loro dedica tutto il suo tempo libero e anche di più.
Cosa se ne farebbero i miei figli di un blocchetto del genere?
Penso niente. Il nostro tempo è già in gran parte loro.
In ogni caso… stasera glielo chiederò, sono curiosa di conoscere la loro risposta!