Chi ha detto che Babbo Natale piace a tutti i bambini?
Chi ha detto che il periodo delle feste di fine anno rende felici grandi e piccini?
Nell’immaginario degli adulti è così, ma per i bambini a volte non lo è.
Noi adulti ricordiamo con nostalgia la “magia” del Natale. Ma i piccoli non hanno ancora interiorizzato queste emozioni. Per loro è tutto nuovo e a volte non sempre piacevole.
Ricordo che alla prima festa del nido la maggior parte dei piccolini scoppiò a piangere quando arrivò il nonnetto dalla lunga barba bianca!
Per i bambini il Natale può essere addirittura un periodo di grande stress. E allora cosa fare per vivere al meglio questo periodo e soprattutto per ridurre al minimo lo stress?
I consigli della psicologa Francesca Santarelli:
“Anche se le aspettiamo tutto l’anno, le feste di Natale con i bambini, spesso si trasformano in scenate di capricci e crisi di nervi che minano la magia di quei giorni e il desiderio di condividere con loro maggior tempo e serenità.
I capricci per i regali ad esempio, sono un motivo per tutto questo! Regali che ha ricevuto e non ha apprezzato e quelli che avrebbe voluto ricevere ma che non sono arrivati. Capricci sul menu natalizio e su dove e con chi trascorrere i giorni di festa. Capricci perché non si vuole stare a tavola ecc…
Ma siamo sicuri che siano proprio solo capricci e smanie inutili e incomprensibili?
Facciamo una premessa: l’atmosfera e la magia natalizia sono un desiderio e un vissuto tipicamente adulto. Il piccolo non la conosce ancora, non l’ha interiorizzata e sperimentata. Se gliela spieghiamo a parole, non la può comprendere perché non ha ancora un’esperienza emotiva interiorizzata sulla magia delle feste natalizie. Dopo tanti anni e tanti natali quest’acquisizione potrà essere un suo tesoro personale.
Ecco perché, qualche piccolo accorgimento su come vivere senza stress (o il meno possibile) le festività natalizie, mi sembra doveroso darvelo per questi nostri piccoletti!
Innanzitutto, i regali e la corsa agli acquisti degli ultimi giorni: se possiamo evitare, è meglio non portare il bambino con noi in giro per negozi e centri commerciali così carichi di gente e confusione nei giorni pre-natalizi. Questa è una fonte di grande stress, oltre che di noia per il piccolo.
Ma se siamo proprio costrette a farlo, un consiglio può essere quello di scegliere orari meno caotici ed evitare di portarlo dopo l’asilo, quando magari è già stanco di suo e inizia un capriccio per un nonnulla.
Per rendere poi il tutto più coinvolgente anche per lui, possiamo ad esempio dargli un compito, come l’avvisarci quando vede una camicia gialla per il papà o se vede qualcosa che vorrebbe farsi regalare da Babbo Natale. Se invece ha un’età in cui non crede più a Babbo Natale, possiamo renderlo partecipe facendo scegliere a lui qualche regalino per cugini, zie e amichetti.
Queste strategie servono per instaurare complicità con la mamma e farlo sentire importante in quello che sceglie e che desidera.
Naturalmente questo va fatto anche insegandogli che non si può comprare tutto ciò che si vuole e che piace e che occorre imparare anche “l’arte dell’attesa” (faremo un pezzo su questo!) e la capacità di tollerare il posticipo di una soddisfazione dell’impulso.
Altra situazione spesso complicata da gestire è tenerli a tavola tutte quelle ore con parenti e amici.
Per evitare che il momento dei pasti diventi una bomba a orologeria, concediamogli di potersi alzare tra una portata e l’altra e facciamo in modo che i bambini presenti, vengano fatti sedere tutti insiemi ad un tavolino a parte. Naturalmente con la nostra supervisione e il nostro aiuto nel farli mangiare se troppo piccoli! Possiamo alternarci tra gli adulti presenti in modo che il carico non pesi tutto sulle proprie spalle, ma evitiamo di delegare tale funzione al bambino più grande di turno!
E se tra lo scarto dei regali di parenti e amici ce ne fosse qualcuno non gradito che innesca una scenata del piccoletto? Che fare?
Se si tratta di un bambino sotto i 5 anni, inutile chiedergli di mentire e fingere gioia e soddisfazione per un dono non gradito. Molto più saggio che sia l’adulto far capire a chi ha voglia di fare un regalo, cosa può essere gradito oppure no. In caso ciò non sia possibile, si può sempre usare la giustificazione che il bimbo è molto stanco e apprezzerà di più quel regalo magari nei prossimi giorni….
Dopo i 5 anni invece, bisogna insegnare ai nostri figli che a volte è necessario dire una piccola bugia a fin di bene, per non far rimanere male chi, con affetto, ha pensato di fargli un regalo, anche se sbagliando con i gusti.
In qualche modo si deve comunque ringraziare per il gesto e mostrare gioia per questo pensiero, saremo noi mamme poi che magari inventeremo come poter riutilizzare in modo più divertente e gradito quel dono. Va bene abituare il bambino ad accettare la frustrazione per un regalo non gradito, ma facciamo anche in modo che riceva da noi genitori ciò che desidera di più. Altrimenti lo si sottopone ad una doppia morale odiosa: da una parte desidera qualcosa che piace molto, dall’altra accettare che potrebbe anche non arrivare. Non è giusto far subire al piccolo questa prova. Soprattutto da chi aspetta il Natale come una festa della gioia, della concordia e della pace e si lamenta se qualcuno gli rovina l’atmosfera.
Sono convinta che con questi piccoli accorgimenti, alcune, tra le tante situazioni di stress, potranno di certo diminuire…
E per ora….Tanti auguri a tutte voi!”
Per appuntamenti con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com